Carcere minorile di Bari senza pace, incendi e tensioni dopo l’evasione del 17enne. Il Sappe: “Superato ogni limite”

“Mentre viene ricercato attivamente il detenuto evaso l’altro giorno dal carcere minorile di Bari, continuano gli episodi di violenza e di gratuita follia da parte di questi ‘bravi ragazzi’. Infatti abbiamo avuto notizia che nella giornata di ieri un gruppo di ‘marocchini’ del secondo gruppo prima avrebbe appiccato un incendio, poi ha fatto un buco nel muro (tanto largo da far passare un adulto di piccola taglia) che porta al locale refettorio dove vengono consumati i pasti (si sconoscono le motivazioni di tale gesto, ma sicuramente non è stato fatto per giocare)”.

Inizia così la denuncia del Sappe. “Considerato che nessun provvedimento sarebbe stato adottato nei loro confronti, lo stesso gruppo di delinquenti (che i buonisti chiamano ragazzi), questa mattina avrebbe nuovamente appiccato un incendio, costringendo i poliziotti ormai delusi e scoraggiati da tanta impunità, a lavorare in condizioni igienico sanitarie drammatiche a contatto con il fumo, lo sporco ed il sapore acro del fumo e della puzza di bruciato – si legge nella nota -. Ci è stato anche riferito che in questo clima di forti tensioni sarebbe stata autorizzata una visita accompagnata di una scolaresca nella sala teatro del carcere. Se ciò fosse vero, riteniamo inappropriato, (per non usare un aggettivo molto più colorito) che in un momento così particolare si facciano entrare dei bambini nella struttura”.

“Sappiamo anche che sarebbe in corso un ispezione arrivata da Roma per verificare quanto accaduto in occasione dell’evasione, ma nel contempo ci chiediamo come mai non sono state adottate misure urgenti a partire da un immediato sfollamento di questi ‘bravi ragazzi’ per evitare nuovi episodi di violenza od evasione, considerato che la struttura è fatta con il burro? Il SAPPE non ci sta, poiché abbiamo superato ogni limite per cui sarebbe opportuno, considerati i mancati provvedimenti della giustizia minorile l’intervento del prefetto di Bari, poiché questi eventi critici continuati, non creano situazioni ingestibili all’interno del Fornelli, ma di estremo pericolo anche al territorio”, aggiunge il sindacato.

“Infine riteniamo che siano molte le domande a cui l’amministrazione penitenziaria dovrà dare una risposta, a partire dal perché un ‘bravo ragazzo’ in carcere perché accusato di aver ucciso l’amico d’infanzia e bruciato il cadavere per ordine del clan a cui apparteneva, era stato mandato presso il carcere minorile di Bari ove sono praticamente inesistenti le misure di sicurezza (anche grazie ad una gestione discutibile di cui il SAPPE da mesi, se non anni denuncia l’esistenza) e la struttura si buca con un grissino? (come dice la pubblicità) – conclude -. Il SAPPE è in attesa di conoscere gli sviluppi(seppur tardivi) dell’ispezione compiuta dai funzionari venuti da Roma, poiché non accetteremo in nessun modo che la colpa dell’evasione venga scaricata sui poveri poliziotti costretti a turni massacranti ed abbandonati nei reparti, lasciando fuori ancora una volta, chi viene pagato per garantire la sicurezza della struttura. Il SAPPE chiede ancora una volta ai parlamentari locali e nazionali di rivedere il codice penale in relazione ai c.d. ‘minori’ che, sono oltremodo tutelati nonostante l’efferatezza e la gravità dei reati commessi. Purtroppo a nessuno interessa che Italia i reati commessi da minori è passata dal 4%(2023) al 11,8(2024) sul totale dei casi (fonte criminalpol), per cui se non si prendono provvedimenti concreti come già accaduto in altre nazioni(Stati uniti, Inghilterra ecc.ecc.), l’Italia sarà messa a soqquadro da questi ‘bravi ragazzi’ che, non hanno nessuna pietà e tanto disprezzo per la vita umana ed i valori fondanti di una società”.