Bari, insegnante di sostegno fa sedere bimbo autistico sulla “sedia della vergogna” in classe: l’ira della mamma

“Mio figlio autistico di 8 anni sulla sedia della vergogna in classe, da allora ha iniziato a farsi la pipì addosso”. Inizia così la denuncia di una mamma ai microfoni de La Repubblica di Bari. La vicenda prende luogo in scuola primaria barese. Una sedia “camomilla” o della “riflessione”, questo sarebbe il metodo scelto dall’insegnante per “punire” un bambino autistico. In realtà però l’esperimento ha avuto risvolti assolutamente negativi.

“Ha fatto sedere mio figlio di fronte ai compagni di classe, tra l’armadio e il muro, senza dover toccare nessuno. Senza motivo, solo perché la nuova docente temeva che il bambino potesse far male a qualcuno – racconta -. In una settimana è precipitato a livello psichiatrico. Ha iniziato a farsi la pipì addosso dopo essere stato sottoposto alla sedia della vergogna. Viene anche chiamata sedia della riflessione, ma ha rappresentato soltanto un momento di mortificazione. L’insegnante non sapeva gestire la situazione. Mi ha chiamata affermando che dovevamo mandarlo in una struttura ad hoc. La maestra è andata via ammettendo che stava scaricando sul bambino la frustrazione di molti problemi legati al lavoro in classe”.

Bari, sequestrato microtelefono nel carcere minorile: figlio di un boss sorpreso mentre lo usa in cella

Un giovane di 24 anni detenuto nel carcere minorile di Bari è stato sorpreso dagli agenti della polizia penitenziaria mentre, all’interno della sua cella, stava telefonando con un microcellulare. L’apparecchio, il cui uso è vietato per i reclusi, è stato sequestrato. È quanto fa sapere la confederazione autonoma italiana polizia penitenziaria riferendo quando accaduto ieri sera.

Secondo quanto riporta la nota del sindacato, il 24enne “figlio di uno capo storico di un clan barese era nel vano bagno della sua cella mentre provava a parlare con l’esterno attraverso il cellulare che nascondeva con una mano”, fa sapere Mimmo Mastrulli, il presidente del Cosp sindacato che fa parte della confederazione.

“Il giovane è in carcere per diversi reati contro la persona e il patrimonio – aggiunge – e aveva un microcellulare completo di scheda che sono stati recuperati grazie alla bravura degli agenti”. Il sindacato chiede una “maggiore attenzione” per l’istituto di pena minorile dove “continuano a registrarsi proteste anche se in forma minore rispetto ai giorni scorsi”, conclude Mastrulli.

Asl Bari, al Di Venere tac e risonanze magnetiche anche di domenica: “Riduciamo le liste d’attesa”

Sino alla fine del 2024, Tac e risonanze magnetiche saranno eseguite anche di domenica nell’ospedale di Venere di Bari per ridurre le liste di attesa. Questo è quanto deciso dall’Asl, dal 22 settembre fino a fine dicembre, la Radiologia dell’ospedale di Venere incrementerà le prestazioni diagnostiche aggiungendo un turno domenicale di 12 ore nel fine settimana.

I cittadini – con prenotazione per esami TAC e risonanza magnetica brevi o urgenti – potranno accedere dalle 8 alle 20. “L’inserimento del turno domenicale nelle agende di prenotazione – ha spiegato il direttore generale facente funzioni della Asl, Luigi Fruscio – è un progetto sperimentale che rientra nel piano aziendale attuativo per il governo delle liste di attesa aggiornato di recente. Siamo fiduciosi nella risposta positiva della popolazione che, in questo modo, avrà più possibilità di accedere alle prestazioni più richieste, come Tac e risonanze. Ringrazio tutti gli operatori del Di Venere che, con spirito di sacrificio e dedizione al lavoro, hanno accettato questa nuova responsabilità, mettendosi a disposizione della collettività”.

Maternità surrogata, a Bari i nonni vogliono cancellare l’ex nuora dall’atto di nascita: ricorso respinto

Due donne si sposano a New York e, tramite il ricorso alla maternità surrogata vietata in Italia, riescono ad avere una figlia. Le due poi si separano e i genitori della mamma genetica hanno presentato un ricorso per far cancellare dall’atto di nascita della minore, presente negli archivi del Comune di Bari, il nominativo della mamma intenzionale.

La Corte di Cassazione ha però dichiarato inammissibile il ricorso per carenza di un interesse concreto ad agire. “Nel caso di specie è stato messo in discussione il legame di filiazione – giuridicamente riconosciuto attraverso la trascrizione dell’atto di nascita estero nei registri dello Stato Civile del Comune di Bari – tra la bambina e la genitrice di intenzione, la quale, sebbene non abbia alcun rapporto genetico e/o biologico con la piccola, ha condiviso con l’altra mamma il progetto di genitorialità – spiega l’avvocato della donna -. Ma la posizione del figlio non deve subire conseguenze pregiudizievoli derivanti dalle condotte e dalle decisioni degli adulti. Non v’è dubbio che il bambino nato all’estero da pratiche alternative debba essere tutelato da una piena genitorialità, quale principio di rilevanza costituzionale primaria dell’interesse superiore del minore, che si sostanzia nel preservare il legame che unisce il figlio a coloro i quali hanno assunto nei suoi confronti la responsabilità genitoriale sin dalla sua nascita”.

Pediatrico Bari, bimbo di 13 mesi al Pronto Soccorso per 6 ore. La mamma: “Andati via senza cure è uno schifo”

“Ho deciso di scrivervi per rendere pubblico quanto accadutomi qualche sera fa quando ho portato d’urgenza mio figlio di 13 mesi all’ospedaletto”. Inizia così la denuncia di una mamma arrivata in redazione.

“Sono arrivata in Pronto Soccorso, alle ore 20.15, con mio figlio con problemi respiratori, febbre a 39, vomito e astenia completa. Effettuo accettazione e dicono di attendere il mio turno, consegnandomi il numero 37. Nel frattempo i minuti sono diventati ore, tante nelle quali ho visto passare avanti numeri in ordine sparso, con apparenza meno urgenza di un bambino di 13 mesi che alle 2 di notte attendeva ancora di essere visitato”, continua.

“Alle 2. Un bambino di 13 mesi, con problemi respiratori. Voglio denunciare quanto accaduto che mi ha portato ad andare via alle 2, senza aver ricevuto il minimo soccorso, pregando che mio figlio potesse non sentirsi peggio, sfinito e assonnato si è addormentato con fatica alle 4 del mattino. Il giorno dopo ho fatto visitare e curare privatamente il mio piccolino – conclude -. Questo è uno schifo totale. Un sistema che non funziona ed è grave, molto grave che il malfunzionamento si verifichi soprattutto nell’unico polo pediatrico, considerato d’eccellenza, in tutta la Puglia. Sono schifata”.

Criminalità in Puglia, Foggia è la provincia più pericolosa. Bari al 43° posto in Italia: perde 14 posizioni

Foggia la provincia pugliese meno sicura. È quanto rivela la classifica relativa all’indice della criminalità 2024 elaborata dal quotidiano economico “Il Sole 24 Ore” che piazza l’area dauna al 23/o posto tra le province italiane. Foggia è seguita da Barletta – Andria – Trani che si classifica al 39/o posto, Bari al 43/o, Brindisi al 71/o, Lecce al 78/o e Taranto all’84/o. Il Barese, in cui lo scorso anno sono state accertate 3.376,4 denunce ogni 100mila abitanti, e che perde nella graduatoria generale 14 posizioni rispetto al 2022, è al sesto posto in Italia per contrabbando, al nono per violazione della proprietà intellettuale e all’11esimo per traffico droga.

Il Foggiano invece è terzo in Italia per usura, quinto per omicidi colposi, quarto per incendi e al secondo posto per danneggiamento seguito da incendio. Il nord Barese dove sono state rilevate 3.403 denunce, 7 per 100mila abitanti, è quarto in Italia per associazione di tipo mafioso, nono per usura e 104/o per delitti informatici. La provincia di Brindisi è terza per omicidi volontari, quinta per contraffazione e decima per tentati omicidi. La provincia di Lecce è al 13esimo per associazione per produzione o traffico droga e al 92esimo per violenze sessuali che salgono rispetto al 2022. Nel Leccese sono state 2858,8 le denunce ogni 100mila abitanti. Taranto invece è all’ottavo posto in Italia per incendi boschivi ed è stabile al 94/o posto per rapine ai danni di uffici postali.

Facile ristrutturare, riparte l’inchiesta. Federconsumatori: “Lavori pagati e case devastate”

Rispolveriamo una nostra vecchia inchiesta che come le altre aveva fatto tanto parlare di sé. La storia di Nicola e dell’odissea con Facile Ristrutturare aveva fatto il giro dell’Italia. Dopo i nostri servizi ci hanno contattato in tantissimi e ancora oggi sono diverse le segnalazioni che puntualmente arrivano in redazione. Torniamo a parlarne con Vincenzo Serino della presidenza Federconsumatori Bari.

Continue reading

Parco della Giustizia a Bari, pubblicato il bando: al via la fase esecutiva. Importo a base d’asta oltre i 300 milioni

L’agenzia del Demanio ha pubblicato il bando per l’affidamento congiunto della progettazione esecutiva e dei lavori di realizzazione del Parco della Giustizia di Bari. Il progetto – riferisce una nota dell’agenzia – prevede la realizzazione di un grande parco pubblico destinato a ospitare tutti gli uffici giudiziari di Bari trasformando un’area inutilizzata da anni in uno spazio riqualificato per il quartiere e in relazione con la città. L’importo a base d’asta dell’appalto è di 306.728.997 euro e le offerte dovranno pervenire entro le ore 12.00 del 16 ottobre 2024.

Nel rispetto del cronoprogramma – è detto ancora – la pubblicazione del bando segue la conclusione degli interventi di demolizione e bonifica dell’area delle ex Caserme Milano e Capozzi all’interno della quale sarà realizzato il progetto. Il cantiere per le demolizioni, attraverso un insieme di misure e azioni in chiave sostenibile, ha permesso il recupero e il riciclo del 98,3% del materiale demolito, pari a 137.818 mc, il contenimento dei consumi energetici e delle emissioni di gas climalteranti, il riutilizzo delle acque di origine meteorica e di quelle impiegate nelle operazioni di cantiere. Il 68% di superficie è stata liberata da asfalto e cemento e oltre il 50% dell’area interessata dall’intervento sarà destinata a parco pubblico.

“Il Parco della Giustizia di Bari – sottolinea la nota – si inserisce nella più ampia collaborazione tra il ministero della Giustizia e l’Agenzia del Demanio, impegnate a rigenerare su tutto il territorio nazionale grandi compendi da destinare a uffici giudiziari, in un’ottica di sostenibilità ambientale, riduzione del consumo di suolo, innovazione e centralità dell’utenza. Il progetto prevede la valutazione degli impatti ambientali e sociali generati attraverso indicatori di performance (KPI) sviluppati in ambito ESG e un’analisi di resilienza ai cambiamenti climatici su come l’intervento si adatterà a eventuali eventi estremi”.