Altamura, assolto dopo 8 mesi in carcere con l’accusa del tentato omicidio dello zio: avrà 58mila euro dallo Stato

Lo Stato dovrà riconoscere circa 58mila euro a Massimiliano Colonna, 41enne di Altamura che ha passato 248 giorni in carcere con l’accusa di aver partecipato ad un agguato nei confronti dello zio Michele Cassano, avvenuto il 9 dicembre 2017 nelle campagne tra Altamura e Cassano.

La Corte di Appello di Bari ha accolto il suo ricorso, riconoscendo l’ingiusta detenzione. La vittima si trovava ai domiciliari e stava scontando una pena per ricettazione. Due persone, a bordo di un’Audi A5, raggiunsero la masseria in cui si trovava Cassano e aprirono il fuoco con una pistola calibro 7,65. Uno dei proiettili finì sulla gamba sinistra, provocando una frattura.

La stessa arma, inceppata, fu rivolta contro la moglie e la figlia. Sono state le tre vittime a indicare Colonna come una delle due persone entrate in azione e come istigatore dell’omicidio, riconoscendolo dal timbro della voce visto che era a visto coperto. A sparare, secondo il loro racconto, sarebbe stato l’altro uomo, Francesco Ritoli.

Il 6 marzo 2018 entrambi furono arrestati e portati in carcere, ma da subito si dichiararono innocenti. Poco dopo i provvedimenti cautelari furono annullati per mancanza di prova, così Ritoli tornò in libertà il 3 novembre 2018 e Colonna il 9 novembre 2018. Il 13 settembre 2022 i due sono stati assolti al termine del processo in abbreviato per non aver commesso il fatto. Il racconto delle due donne è stato considerato illogico e senza riscontri.

Colonna non si è fermato e ha presentato ricorso per ingiusta detenzione. I giudici della Corte d’Appello di Bari gli hanno dato ragione, riconoscendo 235 euro al giorno per lo “stravolgimento degli equilibri familiari, il mancato raggiungimento degli obiettivi di vita e il disagio della permanenza nelle strutture carcerarie da innocente”.

Traffico illecito di rifiuti tra Puglia, Basilicata e Campania: 9 imprenditori nei guai. Arresti a Bari e Altamura – I NOMI

Alle prime ore di questa mattina, i Carabinieri del Gruppo per la Tutela Ambientale e la Sicurezza Energetica di Napoli, hanno dato esecuzione a numerose ordinanze cautelari personali e reali, disposte dal Gip presso il Tribunale di Lecce su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, a carico di un gruppo di imprenditori resisi responsabili di attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti, provenienti prevalentemente dalla regione Campania.

Circa 4000 le tonnellate di rifiuti speciali abbandonati dall’organizzazione criminale in capannoni in disuso della provincia di Taranto e Matera e in aree agricole della provincia di Cosenza. Ottanta i Carabinieri del Noe e dell’Arma territoriale impegnati nell’operazione.

I NOMI – Claudio Botticelli, imprenditore laziale ritenuto dagli inquirenti l’organizzatore del sistema e amministratore unico della Eko, la società titolare dell’impianto di conferimento rifiuti sotto sequestro; il casertano Raffaele Arzillo e il tarantino Stefano Alfonso Friolo, rispettivamente legale rappresentante e socio della A.F. Ambiente; i tarantini Giuseppe Dimaggio, individuato come socio occulto della Bgs srl, ed Emanuele Calvelli anche lui proprietario di un sito in cui sarebbero stati abbandonati i rifiuti; gli imprenditori baresi Raffaella Amoruso e Paolo Bisceglia, rispettivamente amministratrice unica e amministratore di fatto della società La Rinascente srls; gli altamurani Giovanni Incampo e il calabrese Lorenzo Francese. A riportarlo è La Gazzetta del Mezzogiorno.

Truffa su bonus edilizi, 8 arresti e sequestri da 10 milioni: a capo la famiglia De Scala di Altamura – TUTTI I NOMI

Emergono i primi dettagli sulla maxi truffa sui bonus edilizi che ha portato nella giornata di oggi al sequestro di 10 milioni di euro, ad arresti e perquisizioni, scoperta in una inchiesta coordinata dalla procura di Bari. Al centro un’intera famiglia di imprenditori di Altamura, quella dei De Scala, che avrebbe escogitato un sistema con l’obiettivo di emettere fatture false grazie alla quale sarebbero riusciti a creare crediti di imposta per oltre 17 milioni.

In totale sono 62 gli indagati, tra cui anche 8 società, e i reati ipotizzati a vario titolo sono quelli di associazione a delinquere finalizzata a reati fiscali, truffa aggravata allo Stato e riciclaggio. Al centro di tutto ci sarebbe l’imprenditore edile Giuseppe De Scala, 47enne di Bari già arrestato in passato, per il quale però il gip Antonella Cafagna non ha concesso l’arresto chiesto dalla Procura.

Ai domiciliari sono finiti invece la madre e il padre, Maria Frappampina, 64 anni, di Bari e Aniello De Scala, 71 anni, il fratello Michele, 48 anni, di Bari, oltre ai loro collaboratori Andrea Ragone, 41 anni di Altamura, Vito Vischi, 53 anni, di Bari, il commercialista Alessandro Vigilante, 46 anni, di Bari, Francesco D’Ambrosio, 55 anni, di Bari e Giovanni Regina, 52 anni, di Altamura. Tra gli indagati anche un’altra sorella, Annarita De Scala, 37 anni, di Bari: anche per lei era stato chiesto l’arresto ai domiciliari, non concesso dal gip. A riportarlo è La Gazzetta del Mezzogiorno.

Il gip ha poi disposto l’obbligo di presentazione per Vito Aufieri, Francesco Labarile, Giuseppe Panza, Eugenio Traversa, Nicola Abrescia e Donato Petrara. Eseguiti sequestri di conti correnti e beni per circa 10 milioni nei confronti delle società Fd Service, Megaservice, Vts Total Work, Dam Servizi, Centro Copie & Servizi.

10eLotto, doppietta da 200mila euro nel Barese: maxi vincita a Bitonto e Altamura

Si festeggia in Puglia, grazie al 10eLotto, con una doppietta da 200mila euro complessivi in provincia di Bari nel concorso di martedì 21 gennaio 2025.

Come riporta Agipronews, centrati 100mila euro a Bitonto, con un “9” Doppio Oro, e 100mila ad Altamura grazie a un “9”.

L’ultimo concorso del 10eLotto ha distribuito premi per 29,5 milioni di euro in tutta Italia, per un totale di 233,9 milioni di euro da inizio anno.

Altamura, studente 14enne parla con lingua dei segni. Il Tar dà ragione ai genitori: aumentata l’assistenza a scuola

Il Tribunale di Bari ha accolto il ricorso presentato dai genitori di un ragazzo di 14 anni di Altamura, affetto dalla sindrome di Charge, una malattia rara che lo ha reso ipovedente dalla nascita, riconoscendogli un’insegnante Lis per tutta la durata delle lezioni e non solo per una parte.

Il giovane studente, che frequenta il primo anno di un istituto tecnico, sente pochissimo e parla attraverso la lingua dei segni. I suoi genitori si sono rivolti ad un avvocato per ricevere dalla scuola un assistente alla comunicazione per 32 ore e non solo per 18 ore come avveniva inizialmente

“Ci avevano detto che non c’erano abbastanza fondi, ma non ci siamo arresi. Nostro figlio ha diritto allo studio come ogni altro ragazzo della sue età. Per questo non abbiamo mollato e alla fine il Tar ci ha dato ragione”, le parole dei genitori riportate da La Repubblica.

“Una grande vittoria per il diritto all’istruzione”, il commento dell’associazione malattie rare dell’Alta Murgia (Amaram). “Da quando ha iniziato a frequentare la scuola superiore, è stato accolto in modo positivo; sono nella stessa classe cinque amici con cui condiviso il percorso scolastico dalle medie e che avevano imparato la lingua dei segni per comunicare con lui”, ha aggiunto la mamma.

Altamura-Avellino, petardo dal settore ospiti contro steward e spaccio di droga: notificati 5 Daspo

Nei giorni scorsi il Questore di Bari ha comminato un Daspo della durata di 5 anni ad un tifoso ultras dell’US Avellino Calcio, classe 85, già noto alle Forze dell’Ordine per analoghi precedenti, in conseguenza della sua condotta criminosa realizzata all’interno dello stadio “Tonino D’Angelo” di Altamura lo scorso 13 dicembre, quando durante l’incontro di calcio tra Team Altamura ed Avellino, dal settore ospiti riservato alla tifoseria irpina l’uomo aveva lanciato un petardo in direzione di uno steward posizionato a bordo campo, fatto per il quale personale delle D.I.G.O.S. della Questura di Bari e di Avellino, nella prima mattinata di domenica 15 dicembre, aveva tratto in arresto differito il tifoso avellinese.

Inoltre sono stati inflitti quattro Daspo c.d. “fuori contesto” ad altrettante persone, di cui tre della durata di tre anni ed uno di anni uno, poiché deferite all’A.G., per il reato di detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti.

Il Daspo “fuori contesto è uno strumento, introdotto dal c.d. Decreto Sicurezza bis, che potenzia le prerogative dell’Autorità di Pubblica Sicurezza, impedendo l’accesso alle manifestazioni sportive a quelle persone che si siano rese responsabili di taluni gravi reati, realizzati fuori dal contesto sportivo, ma che potrebbero riprodurre tali condotte illecite e/o violente, anche all’interno degli stadi. La Divisione Anticrimine della Questura di Bari ha provveduto a notificare tali provvedimenti.

Anziana muore in ospedale, parenti si scagliano contro dottoressa in reparto: nuova aggressione ad Altamura

Una nuova aggressione è avvenuta ai danni di un medico. Questa volta nell’ospedale di Altamura, dove ieri pomeriggio, secondo quanto rende noto la Asl di Bari, un gruppo di una decina di persone ha aggredito verbalmente, ma in maniera molto violenta, una dottoressa in servizio e insultato pesantemente anche altri medici presenti.

Probabilmente – spiega la Asl – a scatenare l’ira dei familiari sarebbe stato il decesso di un’anziana donna, paziente complessa ricoverata nello stesso reparto, nonostante l’estremo tentativo dei medici, tra cui anche rianimatori, di salvarle la vita. La vittima dell’aggressione ha dovuto far ricorso alle cure del Pronto soccorso, uscendone con una prognosi di 5 giorni, e stamattina ha sporto denuncia contro gli autori. Sul posto, nell’immediatezza dei fatti, sono intervenuti i Carabinieri di Altamura.

La direzione della Asl Bari ha informato dell’accaduto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano che ha commentato: “Siamo sempre al fianco dei nostri medici perché sono impegnati giorno e notte nel garantire la salute di tutti i cittadini. Aggredire i sanitari non è mai un’opzione, per questo non possiamo che condannare atti assolutamente ingiustificabili e nello stesso tempo esprimere solidarietà al personale coinvolto”. Per il direttore generale facente funzioni della Asl Bari, Luigi Fruscio, “non ci sono ragioni che possano giustificare l’aggressione ad un medico nell’esercizio delle sue funzioni: nell’esprimere solidarietà e vicinanza alla dottoressa aggredita, condanniamo fermamente questo ennesimo atto di violenza vile e inaccettabile. Naturalmente, e come sempre, la Asl garantirà ogni supporto alla dottoressa aggredita, compresa la tutela legale”.

Lancia un petardo contro lo steward nello stadio di Altamura: Polizia arresta un tifoso ultras dell’Avellino

A seguito di elaborate indagini condotte in collaborazione con la D.I.G.O.S. della Questura di Bari, nella prima mattinata di domenica 15 dicembre, personale D.I.G.O.S. della Questura di Avellino ha tratto in arresto differito, per lancio di materiale pericoloso in occasione di manifestazioni sportive, un tifoso ultras dell’US Avellino Calcio, classe 85, già noto alle Forze dell’Ordine per analoghi precedenti e per essere stato già destinatario di DASPO. L’arresto, operato in differita ai sensi dell’art. 8 della Legge 401/1989, è la conseguenza della sua condotta criminosa realizzata all’interno dello stadio “Tonino D’Angelo” di Altamura lo scorso 13 dicembre; in occasione dell’incontro di calcio tra Team Altamura ed Avellino valevole per il Campionato di calcio di serie C, dal settore ospiti riservato alla tifoseria irpina, l’uomo ha lanciato un petardo in direzione di uno steward posizionato a bordo campo, creando pericolo concreto per la sua incolumità.

La visione delle immagini del sistema di videosorveglianza dello stadio di Altamura fornite dalla D.I.G.O.S. della Questura di Bari e la conoscenza dell’ambiente ultras da parte della D.I.G.O.S. della Questura di Avellino, ha consentito la ricostruzione di quanto accaduto e la compiuta identificazione del supporter avellinese nei confronti del quale veniva, altresì, eseguita una perquisizione domiciliare scaturita poi nel sequestro del giubbotto da lui indossato in occasione dell’incontro di calcio, del tagliando d’ingresso allo stadio “Tonino D’Angelo” di Altamura e di un fumogeno. Pertanto l’uomo è stato condotto in Questura e, a conclusione delle formalità di rito, su disposizione del Pm di turno, è stato posto agli arresti domiciliari, misura convalidata in data odierna dal G.i.p. e tramutata nella misura cautelare dell’obbligo quotidiano di presentazione alla p.g. Le contestazioni sono allo stato provvisorie e la colpevolezza sarà accertata solo all’esito del giudizio definitivo.