Truffa delle orecchiette, Nunzia e la rivoluzione dell’Arco Basso: offese educate e HACCP a sfazione

Torniamo ad occuparci dell’inchiesta sulle orecchiette di Barivecchia. Secondo quello che siamo riusciti ad apprendere, il 2 maggio scorso, il tecnico incaricato dal Comune ha elaborato il disciplinare per l’HACCP.

Finalmente esisterebbe dunque un documento per la gestione delle orecchiette. Non conosciamo i dettagli esatti, ma da quello che abbiamo appreso è previsto quantomeno il minimo sindacale. Come ad esempio l’utilizzo di guanti.

Siamo tornati sul posto nel pieno della festa di San Nicola, con una marea di turisti da tutto il mondo, e abbiamo constatato che non è cambiato niente. Emblematico il siparietto di due turisti stranieri che, con Google Translate, hanno chiesto la presenza o meno di noci all’interno dei prodotti causa allergia.

Non è cambiato assolutamente niente e questa volta lo abbiamo mostrato ironicamente, scherzando anche sul posto. In 23 minuti si vede la sintesi di tutto quello che abbiamo denunciato senza denunciare, con una semplice passeggiata all’Arco Basso.

Da quello che abbiamo appreso, al momento non è arrivata neppure la richiesta di occupazione di suolo pubblico con Nunzia in prima fila, l’unica signora ad oggi ad avere un’attività. Abbiamo infine avuto l’indicazione che oggi la priorità del Comune a quanto pare sembra essere la vendita di sgagliozze. Tra queste quelle vendute in piazza Mercantile, davanti alla Guardia di Finanza, con bombole di gas e tutti i pericoli annessi del caso.

Truffa delle orecchiette, prima denuncia 6 anni fa. Le signore: “Qui non vengono a fare i controlli”

Ora tutti parlano della truffa delle orecchiette a Barivecchia. C’è chi cita l’inchiesta di Quinto Potere e chi no, ma siamo ben consapevoli di essere stati i primi ad aver scoperchiato il caso di Pandora. Già anni fa eravamo andati lì sul posto e, come si può vedere nel video allegato e rispolverato, l’atteggiamento delle signore di Barivecchia era totalmente diverso rispetto a quello mostrato qualche giorno fa.

I banchetti allestiti erano apprezzabili e le orecchiette erano fatte in casa. Eravamo andati sul posto dopo l’annuncio di Decaro sulla lotta agli abusivi. Quello che ci colpì all’epoca, al netto già delle problematiche evidenziate come la mancanza di etichette e scontrini, fu proprio l’atteggiamento delle signore di Barivecchia. Non erano impaurite di eventuali controlli e le risposte date non sono cambiate nel corso del tempo: “Abbiamo famiglie da mantenere”.

Se da un lato era stata annunciata la lotta agli abusivi, dall’altro si è tollerato tutto. Soprattutto a Barivecchia e la situazione oggi è degenerata. Sui banchi il cambio è stato radicale, le orecchiette vendute ora sono di un colore improponibile. La vendita folkloristica è stata trasformata in un mercimonio qualunque. La tradizione è venuta meno e i responsabili sono proprio coloro che dovrebbero essere i baluardi della tradizione. Ci siamo preoccupati per la trasformazione della situazione e siamo tornati a denunciare tutto con la nostra inchiesta. Non va smantellato nulla, ma il mercimonio sì. Va recuperata e regolarizzata la tradizione. Proprio come l’Amministrazione Comunale si augura di fare, almeno a parole.