Tragedia sulla Adelfia-Valenzano, utilitaria fuori strada: muore ventenne. Grave un amico illeso il conducente

Una serata come tante fra amici si trasforma in tragedia poco dopo le 23.30, sulla strada provinciale 133, che collega Adelfia a Valenzano. Nell’utilitaria viaggiano tre coetanei. Hanno vent’anni. Per cause ancora in fase di accertamento il conducente, l’unico a rimanere illeso, perde il controllo e la Fiata Panda finisce fuori strada.

L’impatto contro l’albero è violentissimo. Uno dei tre amici, il passeggero anteriore, non ce la fa. L’altro, quello seduto sul sedile posteriore, subisce diversi traumi e viene trasportato al Pronto Soccorso dell’ospedale Di Venere. Le sue condizioni sono gravi, ma non correrebbe pericolo di vita.

Sul posto accorrono, amici e familiari dei tre giovani coinvolti nello schianto, tutti originari di Adelfia. La circolazione stradale rimane a lungo bloccata.

Poliziotto metropolitano scavalca il guardrail ferma un’auto e insegue motociclista contromano: scene da film sulla sp 231

Contromano sulla provinciale 231, tra Ruvo e Corato, in sella al suo ciclomotore. Una pattuglia della Polizia Metropolitana si è trovato l’uomo davanti mentre percorreva la strada sulla corsia di sorpasso, rischiando di causare una strage. L’episodio, è avvenuto questa mattina, intorno alle 10.30, in direzione di Bari.

Gli agenti hanno immediatamente fatto rallentare il traffico, mentre uno di loro scavalcava il guardrail e fermava un’auto in transito per riuscire a raggiungere il ciclomotore, nel frattempo allontanatosi di alcuni chilometri. Raggiunto il conducente, l’agente lo ha bloccato mentre veniva raggiunto dagli altri colleghi, che nel frattempo mettevano in sicurezza la circolazione stradale.

L’uomo è apparso a lungo inconsapevole di percorrere la trafficatissima provinciale contromano. Il conducente è stato sanzionato come previsto dal codice della strada.

Cerignola, bimbo di 5 anni vaga impaurito per strada: poliziotti lo coccolano fino all’arrivo di mamma e papà

Ieri sera gli Agenti dell’Anticrimine di Bari in servizio a Cerignola hanno notato un bimbo di circa 5 anni che vagava impaurito per strada. Raggiunto il piccolo, i poliziotti lo hanno fatto accomodare nell’auto di servizio, offrendogli acqua, patatine, ma soprattutto rassicurandolo.

Gli uomini della Polizia hanno tentato in ogni modo di farsi dire il suo nome o quello dei genitori, la via della propria abitazione. Il piccolo era talmente impaurito da non riuscire a proferire parola. A quel punto i poliziotti hanno preso per mano il piccolo e lo hanno portato a passeggio sulle principali strade di Cerignola, con la speranza che potesse riconoscere punti di riferimento o incontrasse qualche conoscente.

Non avendo alternative, gli agenti dell’Anticrimine hanno portato il bimbo in Commissariato, si sono messi a giocare con lui, lo hanno ulteriormente rincuorato e rifocillato fino all’arrivo di mamma e papà, che si erano rivolto alla Polizia per denunciare la scomparsa del figlio, allontanatosi mentre giocava all’aperto fuori dalla propria abitazione.

Bari, vento distrugge gli ombrelloni del locale. Il ristoratore: “Senza pagode ci scappa il morto”

Michelangelo Balzano, titolare del ristorante MareVigie, sulla centralissima corso Vittorio Emanuele, a Bari, torna all’attacco, rivendicando rispetto e ragionevolezza nelle scelte delle istituzioni. Diventato celebre per essersi ribellato ai controlli e allo stato “dittatoriale” con cui è stata gestita l’attività dei locali pubblici durante la pandemia, il ristoratore brandisce nuovamente il cellulare per sfogare tutta la sua rabbia.

Al centro delle ire ci sono gli ombrelloni esterni imposti dalla Sovrintendenza, giudicati assolutamente sicuri. La breve, ma violenta ondata di maltempo che si è abbattuta su Bari, ha evidentemente dimostrato il contrario. Balzano rivendica, come proposto decine di altre volte, l’installazione di più sicure pagode. Il forte vento, ha fatto accartocciare gli ombrelloni. “C’è mancato poco – tuona il ristoratore – sono riuscito a far allontanare i clienti prima che potesse accadere il peggio e qualcuno potesse rimanere ferito”. Danni ingenti e disagi si sono registrati anche in altre zone della città.

Il messaggio del video, che riportiamo integralmente, è chiarissimo. Il destinatario è il primo cittadino di Bari: “Antonio (Decaro ndr.) questo video è per te, lo devi fare arrivare alla Sovrintendenza. Diciamo alla Sovrintendenza, convinta che gli ombrelloni sono sicuri, ecco qua vedi sono stati completamente distrutti. Diciamo che se non facciamo le pagode prima o poi ci scappa il morto. O diversamente, ogni qual volta c’è una cosa del genere, una tromba d’aria, la Sovrintendenza deve sapere che la prendiamo nel c..o, perché ci sono decine e decine di mila euro all’aria, buttate, Questa è un’Italia che non funziona. Non la pagoda chiusa, che si mette in sicurezza ed è anti vento, no.  L’ombrellone che deve aprire il cranio alle persone quando tira vento. Ecco, questa è la situazione prima di agosto, dopo due anni di pandemia con gli ombrelloni, pericolosissimi quando c’è vento. Ecco qua questa è la situazione, vi faccio vedere che fine hanno fatto gli ombrelloni, completamente accartocciati, perché per la Sovrintendenza sono sicuri. Una porcata vera e propria, quante volte abbiamo proposto la pagoda…”.

Bari, papà travolto e ucciso da uno scooter per proteggere il figlio: “Scena straziante morte annunciata”

“Ho sentito un boato tremendo e ci siamo avvicinati al luogo dello schianto. Arrivati sul posto abbiamo visto il papà in una pozza di sangue vicino a suo figlio, mentre la mamma lo trascinava a sé. Sembrava morto, poi si è ripreso lamentandosi dei dolori”. Una testimone racconta i drammatici momenti dell’investimento di Gaetano De Felice, papà bitontino di 47 anni e suo figlio di 6 anni. Stavano attraversando sulle strisce pedonali dopo una serata in pizzeria con la famiglia e alcuni amici.

“Ci siamo subito accorti che le condizioni dell’uomo erano disperate”, racconta un residente, di professione medico. “Io mi sono concentrato sul bambino – continua – mentre altre due persone erano accanto all’umo. Abbiamo iniziato a massaggiare anche prima dell’arrivo dei soccorritori del 118, che hanno continuato senza sosta per almeno altri 20 minuti, ma non c’era niente da fare purtroppo”. Non è la prima volta che su quella strada, il lungomare Cristoforo Colombo, a Santo Spirito, si registrano incidenti particolarmente gravi. Un paio d’anni fa un’auto era finita nel cancello di una villa, a pochi metri dal luogo della tragedia di ieri sera.

“Anche io sono stato investito alcuni anni fa – incalza un residente – questa strada è assolutamente pericolosa, l’amministrazione dovrebbe immediatamente intervenire installando bande rumorose, dossi o dissuasori di qualche tipo”. Un situazione fuori controllo nonostante le sere d’estate ci sia sempre molto traffico. L’investitore è un ragazzo di 20 anni, ricoverato e piantonato in ospedale in attesa dell’esito dei test di routine per l’accertamento dell’abuso di alcool o droghe. È indagato per omicidio stradale. Sul posto sono stati trovati due caschi, uno sotto una macchina; l’altro al lato del marciapiede, dunque in sella allo scooter potrebbero esserci state due persone.

“Siamo stati tutto il tempo del massaggio cardiaco in silenzio – spiega un’altra residente – nessuno parlava, sembravano tutti in preghiera con la speranza di buone notizie, ma purtroppo così non è stato. Evitate altri drammi mettere la strada in sicurezza”.

Tragedia a Santo Spirito, padre e figlio travolti da una moto sul lungomare: l’uomo non ce l’ha fatta

A nulla sono valsi i tentativi dei soccorritori di rianimare il papà 47enne travolto insieme al figlio di circa 6 anni attraversava il lungomare barese Cristoforo Colombo di Santo Spirito, all’altezza del Lido la Rotonda. L’incessante massaggio cardiaco ha commosso le tante persone presenti, con la speranza che l’uomo, apparso da subito in condizioni disperate, potesse essere rianimato.

Padre e figlio sono stati travolti da una moto, che ha detta di alcuni testimoni andata a velocità sostenuta. Il piccolo è stato trasportato in codice rosso al Pronto Soccorso del Policlinico, non è in prognosi riservata, ma presenta vistosi traumi al cranio e alla faccia. L’urto è stato violentissimo e pare che il papà, accortosi del pericolo abbia fatto da scudo al piccolo. Anche il centauro è stato trasportato in ospedale, al San Paolo. La famiglia era uscita con alcuni amici per una pizza. La moglie della vittima avrebbe assistito alla scena, rimanendo sotto shock.

Secondo quanto siamo riusciti a sapere, sarebbero in corso verifiche per accertare se la moto fosse regolarmente assicurata. Sul posto la Polizia Locale.