Racale, litiga con la mamma e la uccide con un’ascia: disposta la perizia psichiatrica per Filippo Manni

Il Tribunale di Lecce ha disposto una perizia psichiatrica per stabilire se Filippo Manni, il 21enne studente che ha ucciso la madre Teresa Sommario lo scorso 17 giugno a Racale, fosse in grado di intendere e di volere.

Il giovane si trova nel carcere di Lecce, in una sezione riservata a detenuti che necessitano di particolare assistenza. Movente del delitto i continui litigi tra mamma e figlio per motivi banali e il loro perenne rapporto conflittuale.

Quel pomeriggio Manni rientrò a casa, incontrò la donna che stava lavorando in smart working e a causa di un mancato saluto la situazione degenerò in pochi istanti. Il 21enne salì al piano superiore, prese l’accetta da scout del fratello e colpì la donna cinque volte, due delle quali letali.

Poi è andato via dalla casa in stato confusionale, a torso nudo e sudato percorrendo le strade periferiche del paese. “Volevo andare a mare e fare un bagno”, le sue parole. A fermarlo fu un amico di famiglia che lo accompagnò in caserma.

Incredibile a Racale, il corteo funebre arriva ma la chiesa è chiusa: tensione tra familiari e parroco

Ha dell’incredibile quanto accaduto lo scorso 28 agosto a Racale quando un corteo funebre è arrivato nei pressi della chiesa dell’Addolorata, trovandola però chiusa.

I familiari del defunto sono stati costretti ad aspettare diversi minuti il rientro del parroco per accedere in chiesa e celebrare i funerali. Il tutto sotto il sole, in un afoso pomeriggio.

Il sacerdote si trovava a casa di una persona malata e ha cercato di far temporeggiare i responsabili delle onoranze funebri, ma non è bastato. Al suo arrivo sul posto gli animi si sono accesi.

I familiari hanno sottolineato come si sarebbe potuto evitare il disguido permettendo a qualcuno di aprire le porte della chiesa per portare il feretro all’interno. Il tutto è stato documentato in video e foto diventati virali in paese.

 

Tragedia a Racale, intossicato dalle esalazioni del motore a scoppio nel deposito: muore il 67enne Tommaso Cimino

Tragedia nelle campagne di Racale, nel Salento, dove il 67enne Tommaso Cimino è deceduto intossicato dalle esalazioni sprigionate dal motore a scoppio.

L’uomo si trovava in un deposito chiuso, senza areazione, e stava azionando la pompa di un pozzo. Il figlio ha trovato il padre ormai in fin di
vita. Sul posto sono intervenuti 118, carabinieri e vigili del fuoco.

Uccide la mamma con un’ascia, Filippo Manni in lacrime al padre: “Non abbandonarmi. Voglio essere curato”

“Non abbandonarmi, aiutami”. E’ il drammatico appello che ieri mattina Filippo Manni ha rivolto al padre Daniele durante il colloquio in carcere dove il 21enne di Racale si trova dalla sera dello scorso 17 giugno dopo aver ucciso la madre, Teresa Sommario, con un’ascia da boy scout solo per averlo rimproverato di non aver salutato al rientro a casa.

Al cospetto del padre il giovane avrebbe avuto un crollo emotivo, lasciandosi andare più volte in un lungo pianto chiedendo di non essere “abbandonato” e di “essere aiutato per curarsi”.

Al padre avrebbe chiesto notizie sui funerali della madre, e dello stato di salute delle zie materne e dei fratelli gemelli che ha chiesto di incontrare.

Tra le richieste avanzate al padre quella di avere dei quaderni dove poter scrivere. Il difensore del giovane, Francesco Fasano, sta valutando se chiedere una perizia psichiatrica.

Uccide la mamma con un’ascia, fatali due colpi sferrati tra nuca e collo. Domani i funerali di Teresa Sommario

Dall’autopsia effettuata sul corpo di Teresa Sommario, la 53enne di Racale uccisa dal figlio reo confesso, il 21enne Filippo Manni, è emerso che la donna è stata colpita 5 volte con un’ascia. I colpi fatali sarebbero stati quelli tra la nuca e il collo, la morte è sopraggiunta in poco tempo.

La donna, che si trovava seduta al computer per lavoro, ha tentato anche di difendersi come testimoniato dalle lesioni e dai segni presenti sulle mani. Gli altri colpi hanno raggiunto braccia e torace.

La salma è stata restituita alla famiglia e i funerali saranno celebrati domenica mattina alle 9 nella chiesa di San Giorgio Martire a Racale. Il killer 21enne si trova in carcere dopo la convalida del fermo al termine dell’interrogatorio dei giorni scorsi.

In lacrime ha confessato le fasi dell’omicidio, ammettendo di averla ucciso dopo un rimprovero. Ha preso l’ascia da boy scout dalla stanza del fratello, ha colpito la donna al petto e ha continuato a farlo nonostante la madre lo implorasse di fermarsi. Ha distrutto anche il computer perché la donna continuava a parlare. Il legale dell’indagato sta valutando la possibilità di chiedere una perizia psichiatrica.

Uccide la mamma con un’ascia, convalidato il fermo di Filippo Manni: il 21enne ha pianto nell’interrogatorio

Il gip del Tribunale di Lecce Valeria Fedele ha convalidato il fermo e ha emesso ordinanza di custodia cautelare in carcere per il 21enne Filippo Manni, accusato di aver ucciso a colpi di accetta la mamma, Teresa Sommario, di 52, nella loro casa di Racale (Lecce) il 17 giugno scorso.

Movente del delitto i continui litigi tra mamma e figlio per motivi banali e il loro perenne rapporto conflittuale. Durante circa un’ora di interrogatorio dinanzi al gip, il giovane ha pianto ripetutamente tanto che l’udienza è stata interrotta più volte.

E’ sembrato, quindi, che per la prima volta Filippo Manni abbia cominciato a prendere coscienza dei fatti. Il 21enne ha confessato il delitto affermando, tra l’altro, che il 17 giugno, dopo essere tornato a casa “la mamma – ha detto al pm e lo ha ribadito al giudice – mi ha sgridato perché ero tornato dal lavoro quale bagnino, avevo poggiato lo zaino e non avevo salutato”.

Il giovane ha raccontato che la mamma “era nello studio a lavorare in smart working”. “Le ho chiesto di lasciarmi stare – risulta dal verbale – ma lei non la smetteva. Faceva così ogni volta: le liti vertevano su piccole cose come non aver lavato una forchetta o una tazza. Le precedenti discussioni sono sempre state verbali, non siamo mai arrivati alle vie di fatto”.

“Oggi però mi è scattato qualcosa in testa, e senza pensarci, sono salito al primo piano, ho preso un’accetta sono sceso velocemente e ho colpito mia madre più volte”, ha spiegato. La donna è stata colpita al petto, al collo e al viso.

Dagli atti emerge che il ragazzo a settembre voleva lasciare la facoltà di Economia alla Sapienza, dove studiava, per iscriversi al Conservatorio di Siviglia. Per non pesare economicamente sulla famiglia, faceva piccoli lavori.

Uccide la mamma con un’ascia, il racconto in lacrime di Filippo Manni: “Volevo andare al mare dopo l’omicidio”

Filippo Manni, il 21enne studente in Economia a Roma che ha confessato l’omicidio di sua madre, la 52enne Teresa Sommario uccisa a Racale nel primo pomeriggio di martedì 17 giugno con un’ascia, è comparso questo mattina davanti alla gip Valeria Fedele.

Un interrogatorio durato circa un’ora in cui il 21enne ha spiegato cosa è accaduto e ricostruito anche gli attimi successivi al tragico omicidio. Il racconto è spesso stato interrotto, Manni è crollato in ripetute crisi di pianto.

“Il ragazzo sta acquisendo consapevolezza dell’accaduto e inizia a pentirsi ed è profondamente provato e turbato”, le parole del suo legale. “Sono tornato a casa e ho litigato con mia madre. Lei mi ha rimproverato perché non l’ho salutata appena rientrata dal lavoro”, racconta Manni che era tornato  da una giornata di lavoro da un lido di Torre San Giovanni.

A questo punto sarebbe salito nella camera da letto del fratello, avrebbe impugnato l’ascia da scout e avrebbe raggiunto la madre che era in soggiorno alle prese con lo smart working. L’ha colpita diverse volte, il numero esatto dei colpi emergerà dall’autopsia.

Poi è andato via dalla casa in stato confusionale, a torso nudo e sudato percorrendo le strade periferiche del paese. “Volevo andare a mare e fare un bagno”, le sue parole. Ci sarà anche un controllo su un presunto uso di droghe leggere prima dell’omicidio. “Chiederemo una consulenza tossicologica per stabilire se effettivamente il mio cliente abbia fatto uso di droghe e quante ore prima del delitto per comprendere se le sue condizioni psicofisiche fossero alterate”.

Uccide la mamma con un’ascia, il caso di Filippo Manni: un anno fa in tv commentò un tentato omicidio a Racale

Filippo Manni, il 26 giugno 2024, fu intervistato da un giornalista Rai per commentare il tentato omicidio da parte di Giuseppe Proce, suo coetaneo e compaesano, ai danni della fidanzata. A distanza di un anno è indagato per l’omicidio della madre, la 50enne Teresa Sommario, uccisa nella loro abitazione a Racale con un’ascia. Il 21enne ha confessato l’omicidio, raccontando di averla colpita perché lo avevo rimproverato per essere entrato in casa senza salutare.

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Racale, uccide la madre con l’ascia. La confessione choc di Filippo Manni: “Mi ha rimproverato e si è spento tutto”

Ha confessato di aver ucciso la madre, Teresa Sommario, di 52 anni, colpendola con un’ascia perché lo avevo rimproverato per essere entrato in casa senza salutare: per il 21enne Filippo Manni, di Racale, al termine dell’interrogatorio la pm Simona Rizzo ha emesso un decreto di fermo.

“Ad un certo punto – ha detto Manni, davanti al magistrato e al suo legale, l’avvocato Francesco Fasano – mi si è spento tutto. Sono salito al piano di sopra, ho preso l’ascia e l’ho uccisa. Altre volte per scherzo l’ho pensato dicendoglielo e oggi l’ho fatto”, ha raccontato senza – secondo quanto si è appreso – far trapelare emotività e ravvedimento.

Il 21enne è stato trasferito in carcere in attesa di comparire davanti al gip. Nei suoi confronti è stato elevato il livello di vigilanza. Per venerdì prossimo, 20 giugno, invece è stata fissata l’autopsia sul cadavere della dona, che sarà eseguita dal medico legale Alberto Tortorella.

Uccide la mamma 52enne con l’ascia da boy scout, arrestato il 21enne Filippo Manni: Racale sotto choc

Ci sono ragazzi che si abbracciano e adulti in lacrime davanti all’edificio bianco a Racale, nel Salento. Al piano terra dell’appartamento uno studente universitario di 21 anni ha ucciso la mamma 52enne con un colpo d’accetta alla testa e dopo averla colpita è fuggito. Lo hanno raggiunto dopo poco i carabinieri che lo hanno fermato mentre si muoveva verso Torre Suda, una località che si affaccia sullo Ionio salentino.

Il giovane, Filippo Manni, vagava a torso nudo ed era in stato confusionale. E’ stato portato in caserma per l’interrogatorio e finirà in carcere con l’accusa di omicidio volontario. Forse alla base del delitto una lite nata da una serie di conflittualità relative all’andamento degli studi universitari del giovane.

“E’ una tragedia che non ha una spiegazione – dice il sindaco di Racale (Lecce), Antonio Salsetti -. Non ha un motivo, nasce dal nulla. Conosco la famiglia, soprattutto il padre, da tantissimi anni. E’ un momento duro. Faccio fatica a pensare a quanto sia accaduto. Non c’era alcuna avvisaglia. Oggi siamo sconcertati, non ho parole”. Salsetti sottolinea che il 21enne fermato è “un ragazzo come tanti, senza alcun problema. E’ un giovane universitario, studiava a Roma, da dove era tornato pochi giorni fa”.

Cosa abbia indotto il ragazzo a colpire con l’accetta da boy scout che aveva da quand’era bambino la mamma, Teresa Sommario, lo diranno le indagini affidate ai carabinieri dalla Procura di Lecce. Ma a Racale, piccolo centro con poco più di 10mila abitanti, ad una quarantina di chilometri a sud di Lecce, la gente è scossa. I vicini di casa dicono che il 21enne è sempre stato “un ragazzo bravissimo”, riferiscono che la famiglia è composta da “gente molto per bene”, raccontano che la vittima lavorava per un’azienda privata di Lecce ed era mamma di tre figli: il 21enne e due gemelli che compiranno 18 anni a luglio. E’ stato proprio uno dei due gemelli, presente in casa, a sentire del trambusto provenire dal piano terra. Quando è sceso ha visto sul pavimento il corpo esanime della donna. Vicino alla testa una pozza di sangue. Ha quindi allertato i carabinieri e i soccorritori del 118.

Sul posto è arrivato anche il padre dei tre ragazzi, assessore comunale ai lavori pubblici, dal quale la donna si era separata qualche tempo fa. Filippo Manni, che in passato ha lavorato anche come bagnino, studia Economia a Roma ed era rientrato a casa qualche giorno fa per partecipare alla festa patronale dedicata a San Sebastiano che si è tenuta sabato scorso.