Bari, dal 6 al 9 novembre la 39esima edizione di Promessi Sposi: biglietti, orario e programma – INFO

La XXXIX edizione del Salone Internazionale “Promessi Sposi, il matrimonio in vetrina”, si terrà presso il Nuovo Padiglione della Fiera del Levante dal 6 al 9 novembre 2025. Promessi Sposi promette ancora una volta di costruire a 360° il giorno del matrimonio, in fiera infatti si può trovare ogni dettaglio per organizzare la cerimonia e i festeggiamenti, avendo a disposizione mai come quest’anno un’offerta commerciale senza eguali e che abbraccia tutte le fasce di prezzo. La manifestazione accoglierà, infatti, come sempre tutti i prodotti e i servizi che riguardano il variegato mondo delle nozze, quasi 300 espositori (circa il 10% rispetto alle ultime edizioni) tra abiti da sposa, sposo e cerimonia, sale ricevimenti, chef e pasticceria, wedding planner, liste nozze e bomboniere, fotografi, viaggi, oggettistica, confetti, autonoleggio, gioielli, fiori, bellezza e cosmesi, arredo, e tanto altro.

Degna di nota la presenza dei produttori di abiti da sposa, sposo, cerimonia e accessori provenienti da tutta la Puglia, terra di artigianalità sartoriale per eccellenza, ma anche da altre regioni e nazioni. I brand presenti sono migliaia, regionali, nazionali ed esteri. Infatti, il Salone ha ottenuto per il terzo anno consecutivo la qualifica di fiera internazionale.

Oltre a questo, tanto altro avvolge il magico mondo di Promessi Sposi: inaugurazione giovedì 6 novembre alle ore 17:00 con la famosa attrice e conduttrice BEATRICE LUZZI, che taglierà il nastro inaugurale dell’evento; grande ritorno del format di successo LEVANTECOOKING, un evento nell’evento, un salone nel salone, una grande area interamente dedicata al ‘wedding food’ e al ‘wedding cake’ in tutte le loro squisite sfumature, che da giovedì a domenica proporranno cooking show a cura degli Chef pugliesi più rinomati, demo live, contest a tema, corsi di formazione, special guest, tantissime preparazioni e soprattutto tantissimi gustosi assaggi. ospite attesissima NATALIE CALDONAZZO sabato 8 novembre, promessa sposa anche lei nella prossima primavera, come ha appena comunicato alle telecamere di “Verissimo”; esibizioni live delle band presenti in fiera, che tutti i giorni si alterneranno sul palco della più intensa animazione nuziale.

La settimana successiva, poi, dal 13 al 16 novembre, presso Metamare Resort a Mola di Bari, si terrà la quarta edizione di “PugliaIn Wedding Tourism”, un brand di proprietà di Pubblivela, in collaborazione con Assowedding, che vedrà la partecipazione di 15 wedding planner internazionali provenienti da tutto il mondo, grandi nomi che si occupano di incoming e outgoing e di matrimoni di lusso e anche di cerimonie LGBTQ+, interessati a lavorare con i fornitori della regione per indirizzare le coppie di sposi loro clienti a pronunciare il “sì” proprio in Puglia! Provengono dagli USA e da tutta Europa e saranno protagonisti di Fam Trip in giro per le sale ricevimenti e strutture ricettive pugliesi, nonché di incontri BtoB con le aziende del settore del wedding, pronte a conquistarli con le loro produzioni! La Puglia è ormai protagonista del turismo del wedding, sono sempre di più le coppie estere che decidono di celebrare le proprie nozze in questa bellissima regione.

COSA SI TROVA IN FIERA QUEST’ANNO:

– 300 ESPOSITORI, SUDDIVISI SECONDO I SEGUENTI SETTORI

Settore abiti nuziali, cerimonia e accessori

Settore sale ricevimento, catering e vini

Settore fotografia e video

Settore acconciature, make-up e benessere

Settore arredamenti
Settore musica e animazione

Settore viaggi

Settore liste nozze, bomboniere, confetti

Settore fioristi e addobbi

Settore gioielli

Settore wedding planner

Settore autonoleggio e trasporto
Settore servizi

ORARI DI APERTURA FIERA PROMESSI SPOSI BARI:

Giovedì 6 e venerdì 7 novembre dalle 16.00 alle 21.00

Sabato 8 e domenica 9 novembre dalle 10.00 alle 21.00

Per accedere al Salone Nazionale PromessiSposi di Bari si può scaricare il biglietto ridotto dal sito www.promessisposi.info e presentarlo al botteghino col solo contributo di 2€.

Lavori a casa di Lello e Angela, Giulio invita Antonio al Siae: “Vieni in Fiera ti devo parlare”

Dopo il blitz nella Metal Gm infissi, azienda con sede a Modugno che ha deciso di rivoluzionare il mercato non acquistando più materiale dall’estero per comprare profili in pvc italiani da Ital-Plastick, Antonio è riuscito finalmente ad ottenere il sì definitivo da Giulio per le finestre da mettere nella casa di Lello e Angela durante i lavori di ristrutturazione.

Ci siamo così recati in Fiera, su invito di Giulio, per vedere in prima persona il materiale e conoscere il progetto della Metal Gm infissi per l’abitazione situata in via Don Bosco.

Bari, colpito alla testa da una lastra mentre smonta il palco: operaio ferito alla Fiera del Levante

Incidente sul lavoro ieri pomeriggio alla Fiera del Levante dove un operaio di 41 anni è rimasto ferito durante le operazioni di smontaggio del palco all’esterno dei padiglioni. Una lastra lo avrebbe colpito alla testa, fortunatamente indossava il casco protettivo che ha attutito la botta.

Sul posto sono intervenute due ambulanze del 118, l’operaio è stato trasferito in codice rosso al Policlinico, dove gli è stato riscontrato un trauma cranico. Alla Fiera sono arrivati i poliziotti della Squadra Volanti e lo Spesal.

EMC 212 alla Fiera del Levante, fuoristrada estremo robusto e ben curato: costa meno di 40mila euro

Dopo aver indagato sull’andamento del mercato dell’auto in occasione della 88esima edizione della Fiera del Levante di Bari, intervistando venditori e curiosi a a caccia d’affari, la nostra telecamera ha acceso i riflettori sulla presenza del nuovo fuoristrada EMC 212. Stile militare, 1.968 cc di cilinderata, cambio automatico a 8 rapporti e tanto altro. Nel video allegato tutte le caratteristiche del veicolo, il prezzo? Meno di 40 mila euro.

Bari, la Statua di San Nicola per la prima volta nella Fiera del Levante: momento di preghiera il 20 settembre

Sabato 20 settembre, nell’ambito della 88^ Campionaria Internazionale della Fiera del Levante, si terrà una giornata dedicata alla preghiera e alla riflessione, con un programma che intreccia spiritualità, tradizione e memoria storica.

Per la prima volta la statua di San Nicola — simbolo identitario della città di Bari e tra le figure più venerate al mondo — sarà accolta nel quartiere fieristico. Un gesto altamente simbolico, che celebra il profondo legame tra devozione popolare e mondo del commercio, rinsaldando l’unione tra fede, tradizione e dinamismo economico.

La giornata prenderà avvio alle ore 10.00 con il trasferimento della statua dalla Basilica di San Nicola alla Fiera del Levante. Ad accoglierla, presso l’ingresso orientale, saranno gli Sbandieratori e Timpanisti dell’Associazione “Militia Sancti Nicolai”, che accompagneranno il momento con una cerimonia solenne. Alle 10.45 inizierà la processione a spalla, che attraverserà Viale Italo Orientale, Viale Agricoltura e Viale Albania, fino a raggiungere il Piazzale 47 Ovest, fulcro degli eventi serali della Fiera.

Alle ore 12.00, sullo stesso piazzale, si terrà la Celebrazione Eucaristica presieduta da fr. Giovanni Distante OP, Rettore della Basilica. Pensata per gli imprenditori di ogni ambito, pubblici e privati. La celebrazione, animata dal Coro della Basilica, sarà aperta a tutti i visitatori, offrendo un momento di raccoglimento in un contesto che da sempre rappresenta il motore economico e produttivo della città.

Dalle 13.00 alle 16.00, i visitatori potranno rendere omaggio alla statua, sostando in preghiera o partecipando a un momento di silenziosa contemplazione.

Alle ore 16.00, sempre sul Piazzale 47 Ovest, si terrà la Preghiera per la pace e la fraternità universale, presieduta da Sua Eccellenza Mons. Giuseppe Satriano, Arcivescovo di Bari-Bitonto e Delegato Pontificio della Basilica. Non sarà solo un atto liturgico, ma un gesto corale che unisce spiritualità, responsabilità sociale e visione globale.

La giornata si concluderà alle 16.30 con il ritorno della statua alla Basilica, accompagnata in auto.

Questo evento nasce dalla collaborazione tra la Nuova Fiera del Levante, guidata dal presidente Gaetano Frulli, e la Basilica Pontificia di San Nicola, rappresentata da Padre Distante. Non si tratta solo di una manifestazione religiosa, ma di un richiamo alla storia che lega San Nicola al commercio barese sin dalla stessa impresa della Traslazione (1087).

La Fiera del Levante, crocevia di scambi e relazioni internazionali, è oggi una naturale estensione di quel legame. Accogliere San Nicola tra i suoi viali significa riconoscere il ruolo centrale che il Santo ha avuto nella costruzione dell’identità commerciale di Bari. La sua figura ha accompagnato generazioni di mercanti, armatori e imprenditori, diventando patrono non solo della città, ma anche di chi naviga, commercia e costruisce ponti tra culture.

In un tempo segnato da conflitti e tensioni globali, la presenza della statua nella Fiera del Levante assume un valore ancora più profondo: unire fede e impresa nella riflessione per un futuro di pace, condizione imprescindibile per la prosperità del commercio.

PROGRAMMA

10.00 Basilica San Nicola. Trasferimento (in auto) della Statua del Santo dalla Basilica alla Fiera del Levante

La Statua del Santo sarà accolta dagli Sbandieratori e Timpanisti dell’Associazione “Militia Sancti Nicolai”

Itinerario del Trasferimento: Piazza San Nicola – Largo Urbano II – Lungomare Imperatore Augusto – Corso Antonio De Tullio – Corso Vittorio Veneto – Fiera del Levante: Ingresso Orientale

10.45 Fiera del Levante: Ingresso Orientale. Processione (a spalla) con la Statua del Santo dall’Ingresso Orientale al Piazzale 47 Ovest

Itinerario della Processione: Ingresso Orientale, Viale Italo Orientale, Viale Agricoltura, Viale Albania, Piazzale 47 Ovest

12.00 Fiera del Levante: Piazzale 47 Ovest. Celebrazione Eucaristica, presieduta dal Rettore della Basilica, fr. Giovanni DISTANTE OP, con la partecipazione degli Imprenditori di ogni categoria sociale, pubblica e privata.

13.00-16.00 Fiera del Levante: Piazzale 47 Ovest. Omaggio dei “Visitatori” alla Statua del Santo

16.00 Fiera del Levante: Piazzale 47 Ovest. Preghiera per la pace e la fraternità universale presieduta da Sua Ecc.za Mons. Giuseppe SATRIANO, Arcivescovo di Bari-Bitonto e Delegato Pontificio della Basilica

16.30 Trasferimento (in auto) della Statua del Santo dalla Fiera alla Basilica

Itinerario del Trasferimento: Fiera del Levante: Piazzale 47 Ovest, Viale Albania, Viale Agricoltura, Viale Italo Orientale, Ingresso Orientale, Corso Vittorio Veneto, Via Brigata Regina, Via Napoli, Via San Francesco d’Assisi, Piazza Giuseppe Massari (lato Castello Svevo), Corso Antonio De Tullio, Lungomare Imperatore Augusto, Largo Urbano II, Piazza San Nicola.

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Amtab questione d’amore, bluff dei bus elettrici: mancano le colonnine. Servizio Fiera coi catorci

L’88esima edizione della Fiera del Levante è stata inaugurata oggi, ma l’Amtab è pronta a questo grande evento? Il trasporto pubblico barese è all’altezza dei tanti visitatori che si recheranno in questi giorni in Fiera? Sono stati acquisiti diversi mezzi elettrici, ma non possono essere ricaricati contemporaneamente, anche a causa della mancanze delle colonnine. Con il passare delle ore e dei giorni torneranno in circolazione quindi i vecchi catorci.

Tette delle monache e merendine dei baresi, l’anima dolce della Fiera: “La vera tradizione”

Il conto alla rovescia è terminato. Ha preso il via l’88esima edizione della Fiera del Levante e in tanti sognano già di gustarsi la merendina dei baresi, presente rigorosamente anche quest’anno.

Lo stand sarà posizionato nel vialone principale, ci siamo recati da Giuseppe Abbinante nell’azienda Dolci Sapori di Valenzano per scoprire i segreti, gli ingredienti e tutto quello che si nasconde dietro la preparazione delle merendine, simbolo storico della Fiera del Levante.

Ma le sorprese non finiscono qui, perché oltre le merendine si potranno acquistare anche le gustose tette delle monache.

Fiera del Levante, Emiliano: “Ultimo discorso? Per ora”. Poi la profezia sulle Regionali: “Esito scontato dal primo voto”

C’era grande attesa per il discorso di Emiliano all’inaugurazione dell’88esima Fiera del Levante anche perché, da quando è stato posto il veto sulla sua candidatura al Consiglio regionale alle prossime elezioni, non ha mai parlato. A chiedere e ottenere che non si ricandidasse è stato l’eurodeputato Antonio Decaro, candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione. I due, entrando in Fiera, non si sono incrociati.

“SIGNORE E SIGNORI, benvenuti all’inaugurazione della 88ª Fiera del Levante. Cari amici, mi dispiacerà l’anno prossimo non essere più con voi a fare questo discorso dopo 21 inaugurazioni della Fiera del Levante. Sono stati anni esaltanti, sin dalla prima volta nel 2004 quando Berlusconi mi disse “bel discorso, ma la prossima volta legga più lentamente se no non si capisce niente”. Ero spaventato e volevo a tutti i costi finire in fretta! Sono stati giorni vissuti con entusiasmo, coinvolgimento e, a volte, anche con una buona dose di stress. Ci siamo misurati a parlare seriamente di politica e di economia, dei risultati raggiunti e delle cose che ancora avevamo da fare. Sempre in amicizia, con rispetto, evocando i giovani che stavamo chiamando a fare parte della nuova classe dirigente e ringraziando i più esperti che passavano ad altri più importanti incarichi. Questi venti anni ci hanno consentito di verificare insieme di cosa siamo capaci e di quello che non siamo riusciti a fare. Anche di ciò di cui è stato capace il centrosinistra pugliese che ha evitato le sindromi nazionali che gli impediscono dal 2006 di vincere le elezioni politiche. Possiamo dire di avere affermato un nostro modello di governo! Sin dal 2004, quando vincemmo le elezioni di Bari, abbiamo sempre vinto tutto e trasformato la Puglia in un’attrattiva ed interessante regione italiana del terzo millennio”.

“Abbiamo voluto proporre un modello diverso da quello che in passato privilegiava la figura dell’uomo solo al comando che determinava tutto, persino chi dovesse essere il sindaco di un paesino. Leader isolati che, invece di generare fiducia, finivano per alimentare tensioni e spinte contrarie. Noi abbiamo scelto un percorso fatto di ascolto e partecipazione, convinti che le decisioni più solide nascano sempre da un lavoro comune. Scrivemmo programmi di governo condivisi dal basso, in forum ai quali partecipavano migliaia di persone e definimmo piani strategici con l’aiuto delle Università e del Politecnico. Ci aprimmo ai migliori uomini e donne di Puglia senza chiedere loro da dove venissero, verificando con attenzione solo dove intendevano andare assieme alla loro comunità. I partiti, in profonda crisi, non presero bene la cosa ed etichettarono come trasformismo la nostra capacità attrattiva, paragonandola alle pratiche parlamentari di Giolitti e De Pretis che ovviamente erano tutt’altra cosa, svolgendosi ad elezioni già avvenute e non prima al momento della costruzione del progetto politico. Sulla base di questo patrimonio abbiamo fondato e fatto crescere un nuovo partito, il Partito Democratico che in Puglia si è radicato con maggior forza e intensità rispetto ad altrove e che oggi è il protagonista centrale di quello che è avvenuto e soprattutto di quello che avverrà. È stato così che l’asse politico della regione si è progressivamente spostato, trasformando quella che un tempo veniva definita ‘l’Emilia Nera’ in una terra dove il centrosinistra governa ancora oggi e dove l’esito elettorale appare spesso ampiamente prevedibile già prima del voto. Non si è trattato semplicemente di un fenomeno ideologico: è stato, soprattutto, un movimento di popolo, vivo e partecipato”.

“I pugliesi hanno semplicemente valutato che la classe dirigente faticosamente costruita a partire dal 2004, fosse la più affidabile, perché collegiale, aperta verso programmi di coalizione rigorosamente concordati e chiari nei dettagli sin da prima delle elezioni. Nessuna fantasiosa figura carismatica ha mai contato davvero più del programma e del patto di governo che ci unisce, garantito quest’ultimo da presidenti vincolati agli impegni e ai valori della coalizione di partenza. È così che i dati sullo sviluppo economico, sull’occupazione, sulla sanità, sul turismo, sulla cultura, sulla attrazione degli investimenti, sull’agricoltura, sulla capacità di trattamento delle acque e di gestione della siccità ci hanno assegnato un ruolo guida in tutto il Mezzogiorno. A questo si aggiungono le migliaia e migliaia di assunzioni nelle strutture della Regione Puglia, nella sanità regionale, nelle agenzie e aziende regionali, che hanno rafforzato la macchina amministrativa, rendendola più solida, efficiente e capace di dare risposte concrete ai bisogni dei cittadini. E non dimentichiamolo, hanno dato delle certezze a tantissimi figli di questa terra che hanno studiato qui o che sono rientrati in Puglia dopo aver studiato e lavorato fuori. Sono stati loro a permetterci di fare grandi passi avanti e ne sono certo, sono la base su cui si potrà costruire un futuro ancora migliore. Impegno di tutti per il futuro dovrà essere quello di lavorare per consentire a sempre più pugliesi di rientrare nella nostra terra insieme a tutti coloro che nel mondo sceglieranno la Puglia come luogo di elezione, o di non essere costretti ad abbandonarla”.

“È così che le nostre candidature sono diventate naturali, prevedibili con largo anticipo e vincenti perché investiamo sulle persone anni ed anni prima, badando alla loro formazione, guidandole a riconoscersi come parte del processo politico che le ha espresse. Nel 2004 sono “nati” tutti i politici più importanti del centrosinistra odierno, anche quelli che sembrano più giovani, e tutti abbiamo, con ruoli diversi, costruito con le persone di questa terra il blocco sociale e democratico che ha governato sino ad oggi in piena continuità, senza salti logici. Tutti noi siamo parte di questa storia, che abbiamo contribuito a costruire sin dall’inizio, e da essa non possiamo prescindere. La vera discontinuità non consiste nel rinnegare il passato, ma nel saperne valorizzare l’eredità per costruire un futuro ancora più solido. Ecco perché le profonde dissonanze degli ultimi mesi mi preoccupano. Quello che è successo nelle scorse settimane rimane imperscrutabile, perché non pare legato ad alcun reale tema di natura politica. E tuttavia, con la responsabilità di sempre e con l’amore per la propria terra, chi ha avuto più giudizio l’ha usato. Per il futuro dobbiamo assumerci l’impegno che episodi simili non si ripetano più. Lo comprendemmo sin dall’inizio, dal 2004, quanto fosse delicato il processo dello stare insieme per costruire un progetto comune. Per questo decidemmo di non utilizzare mai espressioni come: “se c’è lui, non ci sono io”, “ci abbiamo già provato”, “questa cosa è impossibile””.

“In queste tre frasi sino a venti anni fa c’era tutta la incapacità di costruire una società pugliese diversa e sicura di sé nella quale l’identità di ciascuno non fosse ostacolo al lavoro comune. E soprattutto abbiamo smesso di pensare di non essere capaci, abbiamo dimostrato che in Puglia proviamo e riproviamo fino a che non rendiamo possibili anche le cose molto difficili. E aver superato questa prova ci ha reso più sicuri di noi stessi. Il metodo democratico che ha guidato il nostro agire in questi anni va preservato. Il vero lascito di questo percorso sta proprio qui, nel metodo partecipato che ci ha permesso di commettere meno errori di chi ci aveva preceduto e di crescere insieme. La Puglia deve rimanere una terra consapevole dei diritti di ciascun cittadino, dove ognuno possa esprimere liberamente il proprio pensiero e scegliere da che parte stare. E io voglio continuare a difenderla, anche da semplice cittadino. Ogni candidatura dovrebbe innanzitutto nascere da un programma solido, frutto di confronto, rispetto e partecipazione, e presentato con trasparenza alla comunità. E permettetemi di dirlo, siamo in colpevole ritardo su questo, nonostante l’esperienza che abbiamo consolidato. Mettiamoci alle spalle queste settimane difficili e contraddittorie, tra tensioni, gesti eccessivi e smarrimento. Dobbiamo ritrovare unità, serietà e senso del limite. Imparare di nuovo ad essere generosi e a mantenere la parola data. Perché in questi anni abbiamo provato sempre a dire una cosa e poi farla, a prendere un impegno e poi a mantenerlo anche quando era veramente difficile riuscirci. Per il futuro impegniamoci a chiedere sempre conto di quello che viene preteso, per evitare che le condotte dei singoli sfocino nell’arbitrio. Oggi, guardandovi negli occhi, posso dire con orgoglio che la Puglia è più forte, più giusta, più prospera”.

“Tutti siamo fieri di dirci pugliesi e questo sentimento nasce dal lavoro di migliaia di donne e uomini che hanno dato il loro contributo remando nella stessa direzione. Vorrei ringraziarli tutti uno ad uno per ogni singolo traguardo raggiunto. Non è stato facile. Abbiamo ereditato sfide antiche, ma abbiamo saputo trasformarle in opportunità. Abbiamo lavorato con passione, con tenacia, e con la consapevolezza che il buon governo si misura sulla capacità di migliorare concretamente la vita delle persone. Dieci anni fa, la nostra terra era segnata dalla disoccupazione. Oggi, il tasso di occupazione è cresciuto dal 45,6% al 51,2%, e la disoccupazione femminile è scesa drasticamente dal 17,2% all’11,2%. Non ci accontentiamo, il divario di genere resta ancora un tema aperto, e su quello ci stiamo concentrando, per creare le condizioni affinchè il lavoro di qualità sia un diritto per tutti. Sul fronte dell’acqua, abbiamo fatto una scelta di civiltà: l’acqua resta pubblica. Abbiamo difeso l’Acquedotto Pugliese, una società al 100% pubblica, garantendo la gestione in house del servizio idrico integrato. Grazie alla legge regionale e al riconoscimento nazionale della strategicità di AQP, abbiamo messo in sicurezza un bene fondamentale per le nostre comunità, superando anche le iniziali perplessità del Governo. E affrontato a viso aperto anche la crisi idrica, con un Piano di emergenza che ha bilanciato gli interessi di tutti i comparti, tutelando l’uso potabile prioritario. I risultati si vedono: per il quinto anno consecutivo, la Puglia vanta la più alta qualità delle acque di balneazione in Italia, con quasi il 99,7% di acque “eccellenti”. Un primato che è frutto di politiche ambientali serie e rigorose”.

“Abbiamo dato il via a una vera e propria “rivoluzione verde”. Con il piano energetico ambientale regionale (PEAR), puntiamo a ridurre le emissioni di gas serra del 55% rispetto ai valori del 1990 entro il 2030 e a coprire il 42,5% dei consumi energetici con fonti rinnovabili. Concludere il mandato sapendo che la decarbonizzazione dello stabilimento siderurgico di Taranto è un obbligo vincolante per il nuovo acquirente è uno dei risultati per me più significativi. Lo avevamo detto sin dall’inizio che quella era l’unica strada per salvaguardare il primario diritto alla salute con il lavoro e il mantenimento della produzione ritenuta strategica dallo Stato. E alla fine siamo riusciti a raggiungere una intesa tra tutti i livelli istituzionali e tra forze politiche diverse. Per la prima volta nella storia di questa vicenda industriale si realizza una prospettiva che rimette al centro della politica la vita delle persone e la loro tutela. A Taranto, per la prima volta nella storia di una vicenda industriale così critica e rilevante per l’Italia e per l’Europa intera, siamo stati in grado di raggiungere una base comune tra tutti i livelli istituzionali competenti e tra forze politiche di diversa estrazione, mettendo come nostra ostinata consuetudine al centro della politica la vita delle persone. Lo avevamo chiesto sin dall’inizio e oggi la decarbonizzazione dello stabilimento siderurgico di Taranto, è un obbligo vincolante per il nuovo acquirente. La raccolta differenziata è passata dal 50% al 62%, e abbiamo bonificato oltre 120 ettari di aree. Stiamo ampliando le aree protette e realizzando nuove politiche abitative per l’edilizia sociale”.

“La nostra economia è in crescita ma soprattutto la Puglia è credibile a livello internazionale. Il valore aggiunto della Puglia è aumentato dell’11,4% tra il 2015 e il 2023, superando la media del Mezzogiorno e dell’Italia ma quello che conta è che gli investimenti, pur in un momento molto critico dal punto di vista geopolitico ed economico mondiale, non solo non rallentano ma aumentano considerevolmente: sui nostri bandi per le imprese nella programmazione in corso le proposte di investimento sono raddoppiate, per i Pia triplicate rispetto allo stesso periodo della scorsa programmazione e sono tutte trainate da ricerca, sviluppo e innovazione. Siamo l’ottava regione in Italia per numero di start-up innovative, e la provincia di Bari è quinta: il 60% delle startup di Tecnonidi viene da fuori Puglia. Abbiamo ricevuto 2.471 progetti imprenditoriali per circa 3 miliardi di euro di investimenti, promuovendo la trasformazione digitale, l’internazionalizzazione e la transizione ecologica. E con misure come “NIDI”, abbiamo favorito l’autoimpiego di oltre 5.000 persone, con un’attenzione particolare a giovani e donne. Abbiamo investito nelle connessioni urbane e extraurbane e nelle infrastrutture. Abbiamo ammodernato e messo in sicurezza la nostra rete ferroviaria, attuato un restyling di oltre 20 stazioni e la realizzazione di nuove tratte. E il welfare? La nostra Puglia è diventata la “Puglia che cura, connette, trasforma”. Abbiamo investito oltre 882 milioni di euro nel rafforzamento del sistema integrato di welfare territoriale. Il Reddito di Dignità (ReD) non è solo un sussidio, ma un percorso di inclusione che ha coinvolto tantissime famiglie, promuovendo autonomia e competenze. Abbiamo esteso il ReD anche ai minori e giovani adulti sottoposti a provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria Minorile, una misura innovativa per la loro riabilitazione sociale”.

“Nella sanità, abbiamo scalato la classifica nazionale sui livelli essenziali di assistenza, da ultimi diventando decimi in Italia e primi al Sud. In soli quattro anni abbiamo avviato e portato a termine i lavori per la costruzione di due nuovi e moderni ospedali: quello di Monopoli e il San Cataldo di Taranto, in totale 1000 posti letto. Due opere che rappresentano non soltanto nuove mura, ma luoghi di cura innovativi, attrezzati con le tecnologie più avanzate e pensati per dare dignità ai pazienti e migliori condizioni di lavoro agli operatori sanitari. Nel servizio sanitario regionale abbiamo realizzato oltre 10.000 nuove assunzioni e, con l’ultimo piano assunzionale attualmente in corso di applicazione, ne abbiamo autorizzate altre 3.600. Inoltre, sono state completate più di 5.000 stabilizzazioni. E come non parlare del turismo? Se la Puglia oggi è riconosciuta in tutto il mondo come una delle mete più ambite, è perché abbiamo lavorato con una strategia chiara e un’ambizione grandissima. Dieci anni fa, non eravamo tra le prime dieci regioni per presenze turistiche. Oggi siamo sul podio, quarti in Italia per presenze turistiche con 16 milioni di pernottamenti nel 2024, il doppio rispetto al 2014. Il turismo in Puglia non è più un fenomeno estivo, ma una risorsa continua che genera occupazione e benessere per tutto l’anno. E stiamo andando avanti, con nuove sfide e un’ulteriore promozione della Puglia come destinazione turistica e cinematografica d’eccellenza, valorizzando i nostri cammini religiosi e la nostra enogastronomia, veri ambasciatori del Made in Puglia”.

“Ed invece io devo confessarvi che ciò che penso di lasciarvi, per il momento, sia proprio questa formula democratica fondata sul primato della politica e della partecipazione da parte di tutti alle istruttorie via via più complesse ed articolate in proporzione alla loro importanza. A partire dal numero di telefono del Presidente disponibile per tutti, che in questi anni è stato uno straordinario strumento di formazione politica, non solo per me, ma per tutta la struttura impegnata a richiamare i cittadini che avevano suggerimenti e bisogni da indirizzarci. Via via risalendo fino all’ascolto permanente di associazioni, sindacati, forze politiche per arrivare alla decisione più corretta. Insistiamo nel credere in una politica fatta bene, fondata sulle regole della Costituzione, sull’amicizia, sul rispetto e sull’attenzione alle persone, considerate nella loro dignità e non come semplici follower. A chi verrà dopo di me auguro di saper proseguire questo cammino con la stessa gioia e con la necessaria autoironia che aiuti a vivere questa esperienza non solo come un peso, ma come un servizio nobile e condiviso. E mentre guardiamo al futuro della nostra regione, non possiamo dimenticare lo sguardo verso il mondo: le tragedie come quella che si sta consumando a Gaza ci ricordano ogni giorno quanto la pace, la libertà e la democrazia siano beni da difendere, e quanto sia nostro dovere custodirli con ancora maggiore cura”.

“Ultimo discorso? Per ora. Saluto tutti voi, cittadini e cittadine di questa splendida terra e del mondo: la Puglia, tanto bella quanto complessa, ricca di differenze che sono la sua forza. Governarla significa accogliere anche qualche contestazione e i pareri discordanti, perché solo dal confronto nascono la lucidità e la capacità di portarla avanti con coraggio e amore. Viva la Puglia!”

Fiera del Levante, il discorso di Leccese: “Bari non sta zitta di fronte ad un popolo che muore sotto le bombe”

Si è aperta ufficialmente l’88esima edizione della Fiera del Levante. Ecco il discorso integrale di apertura del sindaco Vito Leccese che ha ringraziato anche il governatore uscente Michele Emiliano

In platea seduto anche il candidato presidente del centrosinistra alle prossime Regionali, Antonio Decaro.

“Autorità civili e militari,

signore e signori,

benvenuti alla 88^ edizione della Fiera del Levante.

Benvenuto a Bari, Ministro Musumeci,

benvenuto nella città che ha messo il mare al centro della sua idea di futuro.

Un saluto alla presidente Simonetta Lorusso e al presidente Gaetano Frulli, che ringrazio per aver aperto nuovamente le porte di questo luogo tanto caro a noi baresi per dare avvio a questa straordinaria esperienza che da 88 anni segna il tempo della vita politica, economica e sociale di Bari, della Puglia e del Paese.

Perché la Fiera del Levante non è semplicemente un luogo né un’esposizione: è un rito collettivo che scandisce il tempo della nostra comunità, ne racconta la storia e ne interpreta le ambizioni.

Per Bari e per la Puglia la Fiera del Levante è il tempo del passato, ma anche del futuro.

Un futuro che racconta la determinazione e la capacità di un popolo del Sud che non si arrende alle difficoltà. Quel popolo che Tommaso Fiore, nei suoi colloqui con il piemontese Pietro Gobetti, descrisse come un popolo di formiche che avrebbe spaventato un popolo di giganti.

Certo non è stato facile, né sono mancati i problemi, ma questo luogo incarna la storia che Bari e la Puglia hanno vissuto in questi anni. Una storia di rinascita, di orgoglio e di lavoro.

Come quella della Fiera del Levante, che i detrattori hanno dato per vinta tante volte, senza che ciò mai accadesse.

C’è ancora tanto lavoro da fare, ne siamo consapevoli ma oggi eccoci qui, eccola qui, la nostra Fiera del Levante, capace di attirare ancora una volta l’attenzione sul Mezzogiorno d’Italia.

Accanto a me, su questo palco, ho l’onore di avere uno dei principali artefici di questa storia, con il quale sono orgoglioso di aver condiviso un pezzo di questo cammino.

Grazie Michele Emiliano, questa città e questa regione devono molto al tuo lavoro, alla tua forza e alla tua capacità di immaginare un futuro migliore. Insieme abbiamo riscritto il nostro destino, e da terra di periferia siamo diventati centro di innovazione e di crescita.

Oggi, alla vigilia di un nuovo capitolo, sono sicuro che insieme sapremo trovare parole e idee nuove, perché, come questo luogo ci insegna, la storia non si dimentica né si cancella. La storia ci insegna a interpretare meglio il futuro.

E il futuro di Bari e della Puglia, lo sappiamo bene, non potrà manifestarsi pienamente senza che i giovani pugliesi possano trovare qui le ragioni e le occasioni per costruirlo nella propria terra, la terra in cui sono nati e si sono formati.

Per questo sono orgoglioso di aver incontrato ieri Aldo Ruggiero, classe 2002 e già protagonista di un percorso accademico straordinario presso una delle università più prestigiose al mondo, il King’s College di Londra, dove ha rappresentato la comunità studentesca nel discorso istituzionale della cerimonia di laurea.

Aldo è il simbolo di quei ragazzi che non lasciano la Puglia per necessità, ma per scelta, e che devono sempre avere la possibilità di tornare, portando con sé competenze, passione ed entusiasmo per contribuire alla crescita della nostra terra. Il loro coraggio, la loro libertà di scegliere e la possibilità concreta di rientrare sono le chiavi per dare forza e respiro al nostro territorio metropolitano.

Se guardo a questo luogo, ai suoi simboli, non posso non pensare alla caravella e alle sue vele spiegate che da sempre simboleggiano un viaggio foriero di scoperte, di nuovi mondi che si incontrano e che dialogano. Quelle vele, oggi, ci riportano alla mente le vele della Global Sumud Flottilla, diretta verso una nuova frontiera di pace tutta da costruire.

Da qui, dalla Fiera del Levante, voglio augurare buon vento alla Flottilla.

A tutti noi, invece, auguro di avere il coraggio di sostenere in ogni luogo le ragioni della pace e della giustizia, perché la storia non ci perdonerà né il silenzio né l’inerzia.

Perché Bari, città operatrice di pace, città del santo che più di ogni altro incarna i valori del dialogo tra popoli e religioni, mai resterà in silenzio di fronte a un popolo che muore sotto le bombe o per fame.

Se c’è una cosa di cui non dobbiamo avere paura, sono le parole di verità. Questo è stato per me un imperativo sin dai primi giorni del mio mandato alla guida di questa città.

L’ho fatto per le piazze centrali di Bari, denunciando l’emergenza droga che stava dilagando e il rischio che una situazione già complessa degenerasse in emergenza. Ho firmato la mia prima ordinanza. Ho coinvolto l’amministrazione comunale tutta in questo percorso, ho chiesto aiuto e sostegno alle altre istituzioni e ho trovato in sua eccellenza il Prefetto, nel Questore e in tutti i rappresentanti delle Forze dell’ordine, ascolto e collaborazione.

Insieme stiamo lavorando, senza nasconderci, senza puntare il dito né scaricare responsabilità su altri. Abbiamo bandito dal nostro vocabolario le facili parole della strumentalizzazione politica scegliendo di mettere in campo azioni concrete. Lo abbiamo fatto con i presidi delle Forze dell’Ordine, della Polizia locale e degli operatori sociali, perché sicurezza per noi non è solo sinonimo di repressione ma anche di contrasto alle fragilità, alle povertà, alla sofferenza di chi vive ai margini.

È senso di responsabilità. La responsabilità di chi si assume l’impegno di costruire una città più giusta e coesa. Perché non basteranno dieci, cento, mille agenti per presidiare ogni spazio urbano, se avremo perso la battaglia sociale e civile.

Un impegno che non è rivolto solo alle decine di persone che vivono senza identità né futuro, ma anche alle famiglie che non arrivano a fine mese, alle donne e agli uomini che non trovano lavoro e rischiano di perdere la casa.

Queste sono le persone cui l’amministrazione comunale parla attraverso gli strumenti a sua disposizione. Lo abbiamo fatto ad agosto del 2024 e poi, nuovamente, qualche settimana fa, destinando 3 milioni e 600mila euro del civico bilancio al contributo alloggiativo per far fronte all’assenza di trasferimenti statali. Un atto dovuto, necessario a dare risposte a migliaia di persone che, senza quel supporto, non potrebbero pagare l’affitto rischiando di non avere più un tetto sulla testa. Stiamo provando a contrastare le povertà, vecchie e nuove, senza colpevolizzare né giudicare chi non ce la fa.

All’ultimo meeting di Rimini la presidente Giorgia Meloni ha annunciato una misura di sostegno alle politiche dell’abitare. Da sindaci, non possiamo che esserne felici, anche se ci piacerebbe interloquire con il Governo per comprendere meglio questo Piano casa e i suoi effetti in termini di sviluppo urbano, e soprattutto, conoscerne il modello di gestione perché non si ripetano gli errori del passato.

Allo stesso modo, chiediamo al Governo di avviare seriamente una discussione sul futuro delle opere finanziate con i fondi del PNRR. I Comuni sono i principali attuatori della grande scommessa europea, eppure sono gli enti che più hanno sofferto i tagli imposti al turn over sul personale, in concomitanza con il picco più alto di pensionamenti registrato negli ultimi anni, proprio in un comparto i cui i salari, è bene ricordarlo, restano del tutto inadeguati al costo della vita.

Abbiamo tanto lavoro da fare ma il tempo della burocrazia non ci è amico. Le semplificazioni introdotte non bastano, e la proroga di cui si discute potrebbe essere l’iniezione di fiducia necessaria ai Comuni che si sono assunti la responsabilità di guidare la trasformazione del Paese. Non chiediamo sconti ma tempo e risorse umane per dar forma a quello che per decenni i cittadini non hanno osato neanche immaginare.

In molti casi, però, si tratta di una vera e propria corsa contro il tempo. Solo qualche giorno fa, a Bari, sono ripartiti i lavori del Parco della Rinascita: un’opera dal forte valore simbolico, che consegnerà ai cittadini un parco urbano di 15 ettari mettendo la parola fine a una lunga storia di sofferenza.

Una storia, lo rivendico con orgoglio, che i cittadini, insieme alla politica, hanno saputo cambiare, riscrivendone il finale. Una storia che racconta il valore dell’ascolto, il coraggio delle scelte e la determinazione necessari per raggiungere un obiettivo condiviso anteponendo il bene della città a ogni interesse di parte.

Ora chiediamo che questo sforzo non sia vanificato da un atteggiamento punitivo nei confronti dei Comuni.

Lo dobbiamo ai cittadini che in questi anni hanno lavorato insieme a noi per scrollarci di dosso lo stereotipo dell’eterna rincorsa alle città del nord.

Ecco, nel 2026 ci piacerebbe raccontare Bari come una città del Sud che ha smesso di inseguire e che affronta a viso aperto anche i suoi problemi.

Nel 2026 ci piacerebbe anche avere una prospettiva per il dopo PNRR: negli ultimi 3 anni il PIL è tornato a crescere grazie a questo investimento straordinario, ma è assolutamente necessario aprire un confronto per capire come attrezzarci per affrontare la fase successiva a questa iniezione di risorse senza precedenti nella storia recente del nostro Paese.

Oggi sono qui su questo palco con il cuore più leggero rispetto a un anno fa, non posso nasconderlo. All’epoca io e il Consiglio comunale avevamo una scure sulla testa. Oggi quella vicenda si è conclusa, anche grazie all’alto senso delle istituzioni dimostrato dal Ministro Piantedosi.

Da allora è cominciata per Bari una nuova storia. E quella leggerezza che oggi portiamo nel cuore non è superficialità ma voglia di guardare al futuro e continuare a lavorare intensamente per fare di Bari una città ancora più attenta e reattiva. Per questo abbiamo modificato l’organizzazione della macchina amministrativa e, grazie a tutto il Consiglio comunale, abbiamo istituito la Commissione antimafia presieduta da un consigliere di minoranza. Lo abbiamo fatto grazie al fondamentale contributo di tutti.

Perché un sindaco da solo non può farcela, anche se dovesse lavorare giorno e notte.

Perché tutto l’impegno e la dedizione possibili non bastano quando davanti agli occhi si materializzano le macerie di un palazzo che tengono in bilico la vita di una donna e gettano nello sconforto decine di famiglie.

Quella vicenda drammatica, che ci ha tenuto tutti con il fiato sospeso, ha i volti di due donne: la comandante dei Vigili del fuoco Rosa D’Eliseo, che ha condotto le operazioni di Protezione civile, e la signora Rosalia De Giosa, estratta viva a 24 ore dal crollo. Due donne unite da un destino di forza e di determinazione, che con la loro tenacia hanno dato a tutti noi una straordinaria lezione di resistenza.

Quelle macerie, però, pesano ancora sul futuro di tante famiglie alle prese con una casa e una vita da ricostruire.

A quei cittadini, a quelle persone che faranno della nostra città la loro casa dobbiamo prestare attenzione e cura. Perché la casa non è solo uno spazio fisico delimitato da mura. La casa rappresenta le radici ma anche il futuro di chi sceglie dove piantare i propri semi. La casa è il luogo dove sentirsi al sicuro, è un diritto da garantire a chi non ha mezzi a sufficienza né sostegni.

Per questo, a Bari, stiamo lavorando su un nuovo Piano urbanistico generale che individui gli strumenti per rispondere concretamente al diritto all’abitare e che disegni una città più vivibile e più sostenibile, rigenerando il territorio e, con esso, il senso di appartenenza alla nostra comunità.

Perché la politica è tenere insieme, fare in modo che i legami non si spezzino. È offrire opportunità di condivisione e di crescita per creare un orizzonte comune in cui tutti i cittadini possano riconoscersi. Ed è questa la ragione per cui abbiamo scelto di rafforzare l’investimento sulla cultura intesa come strumento di prossimità, puntando all’accessibilità e alla gratuità di eventi diffusi affinché nessuno resti indietro.

“Bisogna amare la democrazia. Bisogna prendersene cura”. Ce lo ricorda il presidente Mattarella, perché la democrazia “È garanzia di libertà, promuove benessere e sviluppo, costante ricerca della pace. Le nostre democrazie hanno bisogno di umanità, di relazioni, di rinnovata partecipazione che torni ad animare e a dare valore allo spazio pubblico, alla dimensione comunitaria”.

A questa dimensione, plurale e trasparente noi apriremo non solo il Palazzo ma anche il Futuro della città di Bari.

Buona Fiera del Levante a tutti!