Bari, al Policlinico somministrato il primo vaccino al mondo contro le recidive del tumore alle vie urinarie

Un vaccino creato in base alle mutazioni genetiche che caratterizzano un paziente oncologico ad alto rischio di recidiva. Un modo per consentire a chi è malato di poter pensare al proprio futuro. Al Policlinico di Bari “per la prima volta al mondo”, è detto in una nota, una paziente di 75 anni affetta da neoplasia delle vie urinarie, è stata avviata “dopo chirurgia alla combinazione terapeutica del vaccino a mRNA (RNA messaggero) personalizzato, autogene cevumeran, e nivolumab (immunoterapia approvata dall’autorità regolatorie internazionali, ad oggi non ancora rimborsata nel Nostro Paese in questo scenario terapeutico)”. Un vaccino progettato sulla base delle mutazioni individuate sul suo campione tumorale.

La donna lo scorso agosto è stata sottoposta a intervento chirurgico che ha comportato “la resezione completa di una neoplasia dell’alta via urinaria ad alto rischio di recidiva sulla base delle caratteristiche istopatologiche”, si legge nel comunicato diffuso dal policlinico.
Il campione chirurgico e il sangue periferico della 75enne sono stati analizzati con sequenziamento di nuova generazione da un’azienda di biotecnologia e biofarmaceutica esterna per “identificare e quantificare – continua la nota – le mutazioni somatiche caratterizzanti la sua neoplasia e per generare molecole di Rna messaggero codificanti per i neoantigeni specifici del tumore della paziente”. In questo modo, con la vaccinazione si previene la recidiva a cui la donna era esposta.

“Fino a oggi abbiamo potuto usare solo la chemioterapia convenzionale ed è difficile trovare le parole per esprimere la gioia di essere riuscita, grazie al duro e costante lavoro di tutto il team, a offrire questa rivoluzionaria strategia terapeutica alla nostra paziente”, spiega Mimma Rizzo, investigatore principale dello studio per l’Oncologia medica del Policlinico di Bari.
“Al policlinico di Bari si sta scrivendo una pagina importante della medicina del futuro, orientata sempre di più verso cure individualizzate”, ha commentato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.

Negato farmaco ai neonati pugliesi contro la bronchiolite, Amati: “Impossibile crederci intervenga la Meloni”

L’attacco di Amati: “Il vaccino non può essere somministrato gratuitamente ai neonati e bambini di Puglia, Abruzzo, Molise, Campania, Calabria e Sicilia, mentre può essere tranquillamente somministrato ai neonati e bambini di tutte le altre regioni. I bimbi pugliesi possono essere condannati alla terapia intensiva e pure alla morte, come ogni anno purtroppo accade, mentre i bambini lombardi possono essere salvati dal virus”.

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Caso Olivieri-Lorusso, si fingono insegnante e malato per anticipare vaccino Covid: bufera sulla coppia

Polemiche attorno all’avvocato barese, ex consigliere regionale ed ex presidente della Multiservizi di Bari, e a sua moglie, consigliere comunale di Bari (Sud al Centro). Il tutto è emerso da alcune intercettazioni telefoniche sul padre di lei, l’ex primario Vito Lorusso, arrestato a luglio con le accuse di concussione e peculato.

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Puglia, resta l’obbligo di vaccinazione per gli operatori sanitari. Amati: “Qui sei fascista se rispetti la Costituzione”

“Da quando ho ricordato la legge pugliese sull’obbligo vaccinale a carico degli operatori sanitari, vigente a prescindere dall’annunciata decisione del Governo di eliminarlo, è stata avviata una campagna squadrista no-vax sulle mie pagine social. Anche il giornalista ed ex parlamentare Gianluigi Paragone non ha mancato di indicarmi allo scherno no-vax e un giornale interregionale, addirittura, mi ha additato come fascista.  Uno strano Paese l’Italia: diventi fascista perché difendi le libertà previste dalla Costituzione, in campo sanitario assegnate in regime di legislazione concorrente allo Stato e alle regioni, come sottolineato dalla Corte costituzionale proprio sulla legge pugliese. Ma io non ho paura e difenderò colpo su colpo l’utilità della vaccinazione”. A dichiararlo è il presidente della Commissione regionale Bilancio e programmazione della Regione Puglia, Fabiano Amati. “La vaccinazione è un trattamento sanitario a valore collettivo, riconosciuto dagli articoli 2 e 32, secondo comma, della Costituzione. Ciò vuol dire che la prevenzione è assicurata dalla vaccinazione di un ampio numero di persone, per cui la mia vaccinazione serve soprattutto ad assicurare la libertà degli altri a non ammalarsi. E nessuno ha il diritto di scegliere per se una cosa che può far male agli altri – aggiunge -. Questo discorso vale maggiormente per il personale sanitario, il cui rifiuto alla vaccinazione è incredibile solo a pensarlo, perché sono i più vicini alle persone malate, deboli e quindi più bisognose di tutela da altri e maggiori guai. Si fermi dunque il Governo nazionale in nome della libertà di vivere sani, evitando una clamorosa differenza di tutele tra la Puglia e le altre regioni italiane”.