Carabiniere ucciso a Francavilla, i funerali ad Ostuni. L’omelia: ‘Carlo ha offerto la vita con generosità e amore’

“Carlo nella quotidianità ha offerto la sua vita adempiendo al proprio dovere con generosità e amore”. Sono le parole pronunciate da monsignor Gian Franco Saba, ordinario militare, durante l’omelia per i funerali di Carlo Legrottaglie, il brigadiere capo dei carabinieri ucciso giovedì scorso a Francavilla Fontana, a pochi giorni dalla pensione, durante un conflitto a fuoco con due uomini.

Ai funerali è presente il capo dello Stato Sergio Mattarella. Carlo, ha aggiunto Saba, “ha dato tutto: ha dato la sua vita, tutte le sue energie fino all’ultimo nonostante i tempi di riposto previsti”.

“Siamo qui per ringraziare il Signore perché ancora – ha aggiunto – in un mondo lacerato da discordie e contese, ci sono uomini che spendono la propria vita offrendosi senza riserve”.

“Papa Leone ci ricorda – ha concluso – che il male non trionferà. Anche in questo momento noi vogliamo credere nella resurrezione”.

Ritrovata a Grottaglie la pistola usata nei conflitti a fuoco: può essere l’arma che ha ucciso Carlo Legrottaglie

È stata recuperata e posta sotto sequestro la pistola Beretta calibro 9×21 con matricola cancellata, dalla quale sarebbero partiti i colpi che giovedì hanno ucciso il brigadiere capo dei carabinieri Carlo Legrottaglie.

L’arma è stata trovata dopo il conflitto a fuoco nelle campagne di Grottaglie, in cui ha perso la vita uno dei due fuggitivi, Michele Mastropietro, 59 anni, pregiudicato di Carosino.

La persona che era con lui, Camillo Gianattasio, 57 anni, incensurato di San Giorgio Jonico, è stata interrogata oggi dal gip Francesco Maccagnano nell’ambito dell’udienza di convalida nel carcere di Taranto e si è avvalso della facoltà di non rispondere. E’ accusato di detenzione e ricettazione di armi e munizioni, mentre per l’omicidio del carabiniere la competenza resta alla Procura di Brindisi, che coordina le indagini.

Il comando provinciale dei carabinieri di Taranto riferisce in una nota che è stata “posta sotto sequestro la pistola impugnata dal malvivente deceduto, una semiautomatica marca Beretta 98/FS calibro 9X21 con matricola abrasa, usata presumibilmente anche nella precedente sparatoria avuta con i carabinieri”.

Durante le perquisizioni effettuate presso l’abitazione e il locale commerciale (una ferramenta) riconducibili a Gianattasio, gli investigatori hanno rinvenuto e sequestrato: 4 pistole semiautomatiche, di cui alcune con matricola abrasa, due revolver, un fucile a canne mozze, numerose munizioni di vario calibro (tra cui calibro 9×21, calibro 38 special, calibro 12), silenziatori artigianali, targhe di veicoli, cappucci, passamontagna, guanti, diversi telefoni cellulari, strumenti e materiali per la manutenzione e modifica delle armi. Proseguono intanto le indagini per ricostruire la rete di contatti dell’indagato e accertare l’eventuale coinvolgimento in attività criminali organizzate.

Carabiniere ucciso a Francavilla, Giannattasio interrogato prima dei funerali: scena muta davanti al gip

È comparso questa mattina (prima dei funerali celebrati ad Ostuni) davanti al gip di Taranto Francesco Maccagnano e si è avvalso della facoltà di non rispondere Camillo Giannattasio, 57enne di San Giorgio Jonico, coinvolto nelle indagini sull’omicidio del brigadiere capo Carlo Legrottaglie.

Al momento Giannattasio, difeso dall’avvocato Luigi Danucci, deve rispondere di detenzione illegale di armi e munizioni, e ricettazione, mentre per l’omicidio del carabiniere la competenza è della Procura di Brindisi, a cui il pm Francesco Ciardo ha chiesto di trasmettere gli atti.

Il gip Maccagnano si è riservato la decisione sulla misura cautelare. Giannattasio, incensurato, è stato bloccato durante la fuga insieme a Michele Mastropietro, 59enne di Carosino con precedenti penali, rimasto ucciso durante l’intervento delle forze dell’ordine. Sarebbe stato Matropietro a sparare al brigadiere Legrottaglie.

Giannattasio ieri ha chiesto, tramite il suo difensore, di essere sottoposto alla prova dello stub, ma il test al momento non è ritenuto necessario dagli inquirenti.

Carabiniere ucciso a Francavilla, oggi i funerali. I punti oscuri della vicenda: caccia ai complici dei due malviventi

Questa mattina sono in programma ad Ostuni, nella parrocchia di Santa Maria Madre della Chiesa, i funerali di Carlo Legrottaglie, il capo brigadiere dei Carabinieri ucciso a Francavilla in un conflitto a fuoco con Michele Mastropietro e Camillo Giannattasio. 

Ci sarà anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Oltre al Capo dello Stato attesi il ministro della Difesa Guido Crosetto e il governatore della Regione Puglia Michele Emiliano.

Le indagini sul tragico evento vanno avanti e restano tanti i punti oscuri della vicenda. Dove erano diretti Mastropietro (morto dopo il secondo conflitto a fuoco con la Polizia a Grottaglie) e Camillo Giannattasio (arrestato e in carcere)? Perché erano vestiti come in pieno inverno? Ci sono complici? C’è un’organizzazione dietro? Gli inquirenti proveranno a rispondere a queste domande.

Nella ferramenta di Giannattasio a San Giorgio Ionico è stato ritrovato un arsenale: una pistola Beretta calibro 9×21 con matricola cancellata, due fucili a canne mozzate, pistole a salve, una lanciarazzi, coltelli, un quantitativo di munizioni e diversi telefoni cellulari.

Oggi potrebbe essere interrogato e dovrà fornire la sua versione dei fatti. Con ogni probabilità affermerà di non essere stato lui a sparare al carabiniere. Giannattasio ha infatti già chiesto di essere sottoposto al test dello stub, che consente di verificare l’eventuale presenza di residui di polvere da sparo sulle mani di un sospettato. A quanto si è appreso il test dello stub non è stato disposto in quanto gli inquirenti al momento non lo ritengono necessario. L’avv. Luigi Danucci, difensore di Gianattasio, ha fatto mettere a verbale la richiesta del suo assistito.

 

Carabiniere ucciso a Francavilla, arrestato dopo duplice conflitto a fuoco: Giannattasio chiede il test dello stub

Ha chiesto di essere sottoposto al test dello stub, che consente di verificare l’eventuale presenza di residui di polvere da sparo sulle mani di un sospettato, Camillo Giannattasio, 67 anni, di San Giorgio Jonico, arrestato ieri dalla polizia dopo un conflitto a fuoco con la polizia nelle campagne di Grottaglie.

L’uomo, fino a ieri incensurato, è stato bloccato durante la fuga insieme a Michele Mastropietro, 59enne di Carosino con precedenti penali, rimasto ucciso durante l’intervento delle forze dell’ordine.

I due erano in fuga dopo l’uccisione del brigadiere capo Carlo Legrottaglie, avvenuto nella mattinata di ieri a Francavilla Fontana durante un controllo. A quanto si è appreso il test dello stub non è stato disposto in quanto gli inquirenti al momento non lo ritengono necessario. L’avv. Luigi Danucci, difensore di Gianattasio, ha fatto mettere a verbale la richiesta del suo assistito.

Il 67enne attualmente è in stato di fermo per detenzione illegale di armi e munizioni. Ieri sera la polizia ha trovato nella ferramenta gestita dall’uomo una serie di armi, tra cui una pistola Beretta calibro 9×21 con matricola cancellata, due fucili a canne mozzate, pistole a salve, una lanciarazzi, coltelli, un quantitativo di munizioni e diversi telefoni cellulari, ora al vaglio degli inquirenti.

L’udienza di convalida non è ancora stata fissata. La Procura di Brindisi mantiene la titolarità dell’indagine sull’omicidio del militare. Sono in corso approfondimenti sull’origine delle armi e sul possibile coinvolgimento dell’arrestato in attività criminali più ampie.

 

Si spara ancora a Francavilla: uomo gambizzato nella campagna dove è morto il carabiniere Legrottaglie

Si torna a sparare nelle campagne tra Villa Castelli e Francavilla Fontana, nella stessa area in cui si è verificata la morte brigadiere capo Carlo Legrottaglie, ucciso durante il conflitto a fuoco con i rapinatori Michele Mastropietro e Camilllo Giannattasio. 

Vittima un 48enne, trasportato al Perrino di Brindisi con una ferita d’arma da fuoco alla gamba destra. Le indagini sono affidate ai Carabinieri. Secondo le prime informazioni raccolte, pare che alcune persone siano state state sorprese a rubare frutta nel terreno agricolo. 

Il lavoratore 48enne, dopo aver scoperto tutto, ha invitato i ladri a lasciare il posto, ma la situazione è degenerata fino all’esplosione di alcuni colpi di pistola. Fortunatamente le sue condizioni non destano preoccupazione.

Carabiniere ucciso a Francavilla: la salma di Carlo Legrottaglie arriva nella camera ardente aperta a Ostuni

È giunta pochi minuti fa nella chiesa dei Cappuccini, ad Ostuni dove è stata aperta la camera ardente, la salma di Carlo Legrottaglie, il carabiniere ucciso ieri a Francavilla Fontana, dopo un conflitto a fuoco con due ladri in fuga, scoperti a bordo di un’auto rubata.

Ad accogliere la salma del 59enne militare i vertici del comando provinciale dell’Arma ed il sindaco Angelo Pomes.

In chiesa sono presenti la moglie e le due figlie 15enni di Legrottaglie

Carabiniere ucciso a Francavilla, morto il killer Michele Mastropietro: la carriera tra rapine e assalti a portavalori

Michele Mastropietro, il rapinatore di Corsino ucciso nel conflitto a fuoco a Grottaglie con la Polizia e che questa mattina, assieme ad un complice, ha sparato contro il brigadiere capo Carlo Legrottaglie a Francavilla, uccidendolo, era stato condannato 9 anni fa dal Tribunale di Taranto con l’accusa di aver preso parte ad un’associazione a delinquere che commetteva rapine nei supermercati tra Lecce e Taranto.

Il 2 maggio 2013 aveva preso parte anche all’assalto ad un furgone portavalori dell’istituto salentino Sveviapol Sud nei pressi di Monteiasi. Anche in quell’occasione (il colpo non andò a buon fine), furono esplosi diversi colpi contro il furgone, mentre tre guardie giurate riuscirono a rifugiarsi nel caveau. L’obiettivo era portare via un milione e mezzo come bottino.

Anche il suo complice, il compaesano Camillo Giannattanasio, 57enne, ha precedenti penali. I due si sono dati alla fuga dopo l’omicidio di Legrottaglie e hanno trovato rifugio in una masseria di Grottaglie, prima di essere trovati dalla Polizia. Resta da capire l’eventuale coinvolgimento di altri complici.

La salma di Mastropietro si trova all’ospedale Santissima Annunziata di Taranto per essere sottoposta a esami: si dovrà accertare se sia morto a causa del conflitto a fuoco con la polizia, nel momento della cattura, oppure per le ferite riportate in seguito a quello con i carabinieri in cui è morto il brigadiere capo Legrottaglie.

Carabiniere ucciso a Francavilla, morto il rapinatore killer Michele Mastropietro. Catturato il complice

Confermata la morte di Maurizio Brambati, uno dei due rapinatori che hanno avuto un conflitto a fuoco a Grottaglie con la Polizia. Sono gli stessi che questa mattina hanno sparato contro il brigadiere capo Carlo Legrottaglie, uccidendolo. L’altro malvivente arrestato, Michele Mastropietro, anche lui di Carosino come Brambati, è stato portato nella caserma dei carabinieri a Martina Franca. Mastropietro, 59 anni, ha numerosi precedenti tra cui l’assalto a un furgone portavalori dell’istituto salentino Sveviapol Sud, avvenuto il 2 maggio 2013 nei pressi di Monteiasi.

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Carabiniere ucciso a Francavilla, Legrottaglie era a poche ore dal pensionamento: lascia due gemelle di 14 anni

La sua residenza era in via caduti di Nassiriya (12 delle 19 vittime dell’attacco contro i militari italiani del 2003 erano carabinieri), a luglio avrebbe compiuto 60 anni ed era a poche ora dal pensionamento.

Un destino beffardo per Carlo Legrottaglie, Brigadiere Capo dei Carabinieri, ucciso questa mattina nelle campagne di Francavilla Fontana, dopo un conflitto a fuoco con due rapinatori (uno è stato catturato, l’altro ucciso dopo un altro conflitto a fuoco avvenuto a Grottaglie).

Era il suo ultimo giorno di attività. Da domani sarebbe andato in licenza e poi a luglio in pensione. Tra 13 giorni avrebbe anche festeggiato i 33 anni di matrimonio con la moglie Eugenia, il 60enne lascia anche due figlie gemelle, Carla e Paola, di 14 anni.

Anche Ostuni, città di residenza, lo piange.  “A nome dell’intera comunità esprimo profondo cordoglio per la tragica scomparsa del carabiniere Carlo Legrottaglie, originario della nostra città – le parole del sindaco Angelo Pomes -. La sua vita si è spezzata questa mattina durante un conflitto a fuoco sul territorio di Francavilla Fontana, adempiendo al proprio dovere a tutela della sicurezza pubblica. A pochi giorni dal congedo, ha dimostrato fino all’ultimo il valore e il senso di responsabilità che contraddistinguono le donne e gli uomini dell’Arma”.