Raid vandalico ad Ostuni, vetri infranti e telecamere divelte: danni alla nave dei lavori di dragaggio – FOTO

Vetri infranti, telecamere di bordo divelte e l’hard disk contenente le registrazioni distrutto e gettato via: è il bilancio dell’atto vandalico compiuto nella notte nel porto di Villanova, marina di Ostuni, all’interno della nave che sta eseguendo i lavori di dragaggio.

Le indagini per ricostruire l’accaduto sono condotte dalla polizia. Dai primi rilievi della Scientifica sono state individuate anche tracce di sangue, che potrebbero appartenere ad uno degli autori del raid vandalico.

Oltre alla draga ci sono stati danneggiamenti anche ad piccolo escavatore che si trovava a terra nei pressi del molo del porto. “Continueremo con più forza ad andare avanti- afferma l’assessore Lavori Pubblici del comune di Ostuni Angelo Brescia- perché riteniamo che la nostra comunità non possa essere ostaggio di azioni così gravi. Siamo certi, ed abbiamo estrema fiducia nelle forze dell’ordine, che le indagini porteranno presto all’individuazione dei responsabili”.

 

“A conclusione dei rilievi della Scientifica – sottolinea – le opere ripartiranno immediatamente. Si tratta di un’opera fondamentale per l’economia e per il futuro del nostro porto”.

Migranti, la Nave Sea-Eye è arrivata nel porto di Taranto: a bordo 91 persone. Tra loro 32 minori

È attraccata questa mattina nel porto di Taranto la nave ‘Sea-Eye 5’ per lo sbarco di 91 migranti, tra cui 32 minorenni, provenienti da Bangladesh, Eritrea, Etiopia, Pakistan ed Egitto, soccorsi nelle scorse ore nel Mediterraneo.

Non sono state segnalate criticità particolari. Nei giorni precedenti, altri 53 naufraghi erano stati fatti sbarcare a Lampedusa. Taranto si conferma ancora una volta porto sicuro assegnato dalle autorità italiane per le attività di sbarco.

Le operazioni di accoglienza sono state gestite in collaborazione tra prefettura, forze dell’ordine, protezione civile e organizzazioni del terzo settore attive sul territorio.

La ‘Sea-Eye 5’ è una nave battente bandiera tedesca, appartenente all’omonima ong impegnata da anni nelle attività di ricerca e soccorso nel Mediterraneo.

Bari, in arrivo la nave Humanity One. A bordo 45 migranti salvati dopo 5 giorni in mare: “Disidratati e sotto stress”

Sono 45 le persone tratte in salvo ieri mattina dalla nave Humanity One al largo delle coste maltesi e che sbarcheranno lunedì mattina nel porto di Bari. Sono tutti uomini e non è ancora chiaro se a bordo ci siano bambini. I migranti vengono sottoposti in queste ore alle visite mediche di rito. Lo riferiscono fonti della ong tedesca Sos Humanity.

“Alcuni soffrono di mal di mare, erano inizialmente disidratati, altri hanno ustioni da combustibile – dicono -. I migranti sono in stato di stress psicologico a causa della stanchezza e del lungo periodo trascorso sulla barca senza carburante prima di essere soccorsi”.

Sono stati salvati ieri dopo aver trascorso circa cinque giorni in mare. Le autorità italiane hanno assegnato Bari come porto sicuro, a circa 800 chilometri dal luogo del soccorso. L’arrivo è stimato intorno alle otto di mattina del 21 luglio.

Bari, in arrivo al porto la nave Humanity 1 con a bordo oltre 100 migranti: sono stati soccorsi nel Mediterraneo

È attesa domani mattina al porto di Bari domattina la nave Humanity 1 con a bordo oltre 100 migranti soccorsi nel Mediterraneo.

Secondo quanto riferito dalla Ong tedesca, al momento del salvataggio, i migranti si trovavano su due imbarcazioni inadatte alla navigazione ed erano privi di giubbotti di salvataggio.

Lo scalo barese è stato assegnato dalle autorità italiane ed è previsto per le 10. Nel corso delle operazioni un naufrago sarebbe anche stato evacuato “per motivi medici e portato in ospedale”.

Nave Ocean Viking arrivata a Taranto, sbarcati 101 naufraghi: tra loro 29 donne e 23 minori non accompagnati

È arrivata nel porto di Taranto la nave Ocean Viking della ong Sos Mediterranee dei 101 naufraghi soccorsi nei giorni scorsi nel Mediterraneo e che vengono ora sbarcati . Tra loro ci sono 29 donne e 23 minori non accompagnati, tra cui un bimbo di 12 mesi.

A quanto si è appreso, non si registrano particolari criticità sanitarie anche se la navigazione è stata ostacolata dalle pessime condizioni meteo-marine con mare mosso e onde alte fino a 2,5 metri. Le operazioni di accoglienza sono state coordinate dalla Prefettura di Taranto. I migranti dopo l’identificazione e gli accertamenti sanitari saranno smistati verso altre destinazioni. Si tratta di 32 somali, 26 siriani, 15 eritrei, 13 egiziani, 6 palestinesi, 3 pakistani, 3 sudanesi, 2 iracheni e un etiope. Inizialmente era stata assegnato il porto di Ravenna come destinazione, ma era stata la stessa nave a chiedere un approdo più vicino. I migranti messi in salvo venerdì scorso si trovavano su un’imbarcazione di legno a due livelli avvistata in zona SAR (di ricerca e soccorso) libica.

Caso Gessica Disertore, emessa rogatoria internazionale. Bacco: “Vogliamo tutta la documentazione”

Torniamo ad occuparci della morte di Gessica Disertore, deceduta il 27 settembre del 2023 a Puerto Rico, sulla nave da crociera Disney Fantasy Cruise Line dove lavorava nel ristorante stellato di bordo. Aveva solo 27 anni. I misteri sul “suicidio” di Gessica sono tanti, il fratello Luigi e mamma Patrizia ce li hanno raccontati in un video. Abbiamo incontrato e intervistato il criminologo e il criminalista forense Candiano. Ha contattato noi dopo aver visto il servizio ed è stato incaricato dalla famiglia con Bacco ad occuparsi della vicenda. Il caso ormai, dopo la visibilità fornita da Quinto Potere, è diventato nazionale.

“C’è stato un incontro con la Procura che ha riferito con chiarezza che la rogatoria internazionale è stata fatta per avere tutta la documentazione necessaria, che invece attualmente non abbiamo – spiega Pasquale Bacco, consulente medico legale della famiglia, ai microfoni di Fanpage.it -. La prima cosa che manca è il referto dell’autopsia eseguita lì, la cosa più importante. Non solo hanno imbalsamato il cadavere della ragazza, ma ricordiamo che ci hanno mandato il corpo di Gessica senza gli organi del collo, quelli che permettono di dire se è avvenuto o meno un suicidio. Gli altri organi erano stati messi all’interno di un sacco della spazzatura, non trattati e in putrefazione. Quindi, capite che tipo di autopsia è stato possibile fare in Italia? Non abbiamo nemmeno le foto del luogo dove sarebbe avvenuto il suicidio, né quelle del cadavere. Poi la Procura di Bari, quindi lo Stato italiano, ha anche richiesto i video ripresi da una telecamera che si trova nel corridoio dove c’era la stanza di Gessica. Guardando quelle immagini potremmo capire se lei era sola oppure no. Le lacerazioni andrebbero spiegate, le autorità dovranno anche consegnare tutti i verbali con le testimonianze delle persone che sono state ascoltate dopo il ritrovamento del corpo. Noi non abbiamo nulla, oltre al cadavere di Gessica, trattato in quella maniera. Ed è una cosa indecente perché, secondo il diritto internazionale, le autorità giudiziarie del Paese di origine e residenza devono essere messe nelle condizioni di effettuare l’autopsia. La cosa importante però è che la Procura ha detto che non si fermerà finché non avrà le carte. La rogatoria è partita e ci sono alcuni giorni da aspettare. Dovrebbero rispondere entro la fine dell’anno”.

 

Blatte, parassiti e alimenti scaduti nella cucina. Record di irregolarità: fermata nave di Panama nel porto di Taranto

Una nave battente bandiera di Panama, di stazza lorda pari a 10mila tonnellate, è stata fermata nel porto di Taranto dopo una ispezione durata 10 ore e condotta dal personale del nucleo Port state della guardia costiera del capoluogo ionico.

Sono 19 complessivamente le irregolarità riscontrate “molte delle quali riguardanti il benessere e le condizioni di lavoro a bordo”, si legge nella nota diffusa dalla Capitaneria evidenziando che sono state trovate “blatte nella cucina dell’equipaggio” oltre a “parassiti di varia natura e alcuni alimenti da tempo scaduti”. Inoltre, uno dei componenti dell’equipaggio è risultato imbarcato da un anno e mezzo “senza mai aver usufruito di un periodo di riposo a terra”.

L’imbarcazione, lunga 125 metri, trasportava clinker ovvero materiale utile alla produzione di cemento, e ha ricevuto il cosiddetto ordine di detenzione perché risultata anche “carente sotto il profilo della sicurezza della navigazione e pertanto non idonea a navigare”. Sono infatti state accertate “una serie di anomalie riguardanti i sistemi antincendio di bordo il cui perfetto funzionamento, in caso di incendio grave, garantisce la sicurezza delle persone imbarcate e della nave”. “Tutte le irregolarità riscontrate dovranno obbligatoriamente essere risolte prima della partenza e – chiariscono dalla Capitaneria – la nave potrà lasciare il porto di Taranto solo dopo che lo stato di bandiera dell’unità e il nucleo Port State control della Guardia costiera ne avranno dato il via libera definitivo”.

Porto di Brindisi, arrivata nella notte la nave Visalli dall’Albania: a bordo 7 migranti

È arrivata verso mezzanotte e mezza nel porto di Brindisi la nave Visalli con a bordo i sette migranti che da venerdì scorso si trovavano nel centro di Gjdaer in Albania.

Il loro rientro in Italia segue la decisione del tribunale di Roma che ha sospeso il provvedimento di convalida del loro trattenimento rimettendo tutto nelle mani della Corte di giustizia europea. I migranti, di origine bengalese ed egiziana, sono stati accompagnati a bordo in un pulmino in una struttura per richiedenti asilo. Qui potranno seguire l’iter ordinario di esame della domanda.