Schianto tra due motopescherecci della marineria: tragedia sfiorata nella notte al porto di Molfetta

Tragedia sfiorata nella notte al porto di Molfetta dove due motopescherecci della locale marineria si sono scontrati. La dinamica è ancora da chiarire, ad avere la peggio è stata l’imbarcazione più piccola, affondata su un fondale di circa 35 metri. I due membri dell’equipaggio sono stati immediatamente soccorsi dall’altro motopeschereccio e condotti in porto a Molfetta.

Sul posto è intervenuto il 118, fortunatamente i due hanno riportato solo lievi contusioni. All’alba sono stati effettuati controlli per escludere la presenza di inquinamenti.

Estorsioni al porto di Santo Spirito, il Comune di Bari si costituisce parte civile nel processo: “Non ci arrendiamo”

Ieri mattina il Comune di Bari si è costituito parte civile nel processo relativo alle estorsioni ai danni di alcuni proprietari di imbarcazioni di Santo Spirito.

“Il Comune di Bari si è costituito parte civile nel processo che vede imputati i presunti estorsori dei pescatori e delle attività economiche di Santo Spirito – ha dichiarato il sindaco Vito Leccese -. Continueremo ad essere in prima linea, accanto ai cittadini che denunciano, accanto ai cittadini che vogliono vivere onestamente del proprio lavoro e che le organizzazioni comunali di questa città cercano di “ammazzare” economicamente. Continueremo a costituirci parte civile ogni volta che Bari e i baresi saranno accostati alle logiche e alle attività mafiose perché non intendiamo arrenderci. Come non si sono arresi quei pescatori che hanno scelto con coraggio da che parte stare. In Fiera del Levante abbiamo presentato il percorso partecipativo per costruire la nuova strategia per una blue economy cittadina che abbia come riferimento proprio uomini e donne, come i pescatori di Santo Spirito, che sono testimoni di identità del territorio, dell’esperienza e dell’economia del mare nel solco della legalità”.

Porto di Molfetta, recuperate 25 bombe della Seconda Guerra Mondiale: l’operazione dell’Esercito Italiano

“Una attività di bonifica complessa”. Così l’Esercito italiano definisce in una nota le operazioni che si sono svolte questa mattina nella nuova zona portuale di Molfetta (Bari) dove sono stati recuperati e neutralizzati 25 residuati bellici risalenti al periodo della seconda guerra mondiale.

Si tratta anche di bombe di aerei del peso di 30 libbre, pari a circa 15 chili. Le operazioni sono state affidate agli artificieri dell’Esercito, provenienti dall’11esimo reggimento genio guastatori di Foggia e del nucleo della Marina militare Sdai, Sminamento difesa antimezzi insidiosi.

L’attività “è inserita nel quadro dell’accordo di programma per la bonifica delle aree portuali, sottoscritto tra il ministero dell’Ambiente, la Regione Puglia, l’Arpa Puglia e l’Istituto centrale per la ricerca scientifica e tecnologica applicata al mare”, ed è stata condotta “in condizioni di massima sicurezza, senza causare alcun disagio ai cittadini”.

Traffico di droga e sigarette nel porto di Bisceglie, 13 arresti: “Spregiudicati e senza scrupoli” – TUTTI I NOMI

Un gruppo “spregiudicato, senza scrupoli che aveva come unico obiettivo fare soldi e per questo metteva a disposizione la propria caratura criminale e la logistica per trafficare sigarette di contrabbando e droga. Persone pronte a tutto anche a fingersi pescatori, pur di guadagnare il più possibile”. Così, il colonnello Massimiliano Galasso, comandante provinciale dei carabinieri di Barletta- Andria – Trani ha commentato l’operazione coordinata dalla Procura di Trani che oggi ha portato all’arresto di 13 persone tra Bisceglie e la Lombardia, la gran parte con precedenti penali. In quattro sono finiti in carcere (Diego Lorusso, 35enne residente in provincia di Monza e Brianza, Pietro Vallisa 44 anni di Bisceglie, Francesco Sgroni, biscegliese di 58 anni e Adamo Zingarelli di Bisceglie), nove agli arresti domiciliari.

Tra loro ci sono anche due donne, Antonietta Catanzaro di 45 anni di Bisceglie e Sanita Karahasanovic, 32enne di origini bosniache, “utili a eludere i controlli”, ha precisato il tenente Alessandro Rundo della tenenza dei carabinieri di Bisceglie. Gli indagati “impiegavano barchini su cui caricavano il prodotto ittico per nascondere sigarette e droga ed erano soliti indicare il tipo di merce illecita trasportata in modo criptico”, ha continuato il tenente. E così ‘cernia’ oppure ‘orata’ erano un modo per indicare i tabacchi che “arrivavano per lo più dalla rotta balcanica. Lo stupefacente invece, arrivava da Torino per essere smerciato a Bisceglie e nei comuni vicini”, ha specificato Galasso.

Barba finta, passaporti falsi o nascondigli nei tir tra la merce: 10 immigrati clandestini fermati a Bari

La Guardia di Finanza di Bari ha scoperto i stratagemmi utilizzati da diverse persone per entrare clandestinamente in Italia. Un cittadino eritreo è stato fermato all’aeroporto dopo aver indossato una barba finta per somigliare alla persona di cui aveva il documento. Altri 4 sono stati invece arrestati dopo aver presentato un passaporto falso dopo essere scesi da un aereo arrivato da Atene.

Altre cinque persone sono state fermate al porto di Bari. Tra loro 4 cittadini extracomunitari, tra cui due minori, stati trovati nascosti tra la merce trasportata da alcuni tir provenienti dalla Grecia. In un caso un cittadino di origine iraniana era nascosto tra i semiasse del mezzo pesante.

La nave Ocean Viking è arrivata al porto di Brindisi, a bordo 261 migranti: tra loro 68 minori

Ha attraccato al porto di Brindisi la nave Ocean Viking per lo sbarco di 261 persone, tra cui 68 minori non accompagnati, soccorse nei giorni scorsi in diverse operazioni in acque internazionali al largo della Libia. Prima di scendere ci sarà un preliminare controllo sanitario e poi i migranti saranno sottoposti alle procedure di identificazione. La macchina dell’accoglienza viene coordinata dalla Prefettura con l’ausilio di 118, Croce Rossa e Protezione civile. La nave era inizialmente diretta a Ortona, ma poi è stata cambiata la destinazione a causa di un peggioramento delle condizioni meteo.

Porto di Bari, in partenza per l’Albania con 162mila euro nel camion: soldi nascosti tra le bottiglie di vino

Stava per imbarcarsi dal porto di Bari verso l’Albania con ben 162.740 euro in contanti non dichiarati. Il conducente di un camion è stato però scoperto dai finanzieri del gruppo del capoluogo pugliese durante alcuni controlli effettuati con i funzionari dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli (Adm). A insospettirli è stato l’atteggiamento irrequieto del conducente del camion che, documenti alla mano, doveva trasportare piastrelle e vino. I finanzieri e i funzionari dell’Adm hanno però deciso di approfondire il controllo con il supporto di un’unità cinofila anti-valuta, trovando una mazzetta di banconote per un valore complessivo di 10mila euro nascosta in un doppiofondo ricavato sotto il cambio del camion. In un cartone contenente bottiglie di vino posto in un vano portaoggetti, poi, sono stati trovati gli altri contanti. Gli operatori hanno sottoposto a sequestro amministrativo le banconote intercettate nella misura del 50% della somma eccedente il limite di 10.000 euro (in questo caso pari a 76.370 euro, recuperati all’Erario), per violazione della normativa valutaria con riguardo agli obblighi di dichiarazione doganale del trasporto di valuta.

La Ocean Viking è arrivata a Bari, a bordo 244 migranti: tra loro 18 minori e due donne incinte

È arrivata nel porto di Bari la nave Ocean viking con a bordo 244 migranti – tra cui 18 minori non accompagnati, due disabili e due donne incinte – soccorsi nei giorni scorsi in zona Sar (Search and rescue) libica. Le condizioni di salute delle persone a bordo sarebbero buone. Alcuni dei migranti saranno distribuiti nei centri pugliesi altri, invece, andranno in Calabria.