Estorsioni al porto di Santo Spirito, il Comune di Bari si costituisce parte civile nel processo: “Non ci arrendiamo”

Ieri mattina il Comune di Bari si è costituito parte civile nel processo relativo alle estorsioni ai danni di alcuni proprietari di imbarcazioni di Santo Spirito.

“Il Comune di Bari si è costituito parte civile nel processo che vede imputati i presunti estorsori dei pescatori e delle attività economiche di Santo Spirito – ha dichiarato il sindaco Vito Leccese -. Continueremo ad essere in prima linea, accanto ai cittadini che denunciano, accanto ai cittadini che vogliono vivere onestamente del proprio lavoro e che le organizzazioni comunali di questa città cercano di “ammazzare” economicamente. Continueremo a costituirci parte civile ogni volta che Bari e i baresi saranno accostati alle logiche e alle attività mafiose perché non intendiamo arrenderci. Come non si sono arresi quei pescatori che hanno scelto con coraggio da che parte stare. In Fiera del Levante abbiamo presentato il percorso partecipativo per costruire la nuova strategia per una blue economy cittadina che abbia come riferimento proprio uomini e donne, come i pescatori di Santo Spirito, che sono testimoni di identità del territorio, dell’esperienza e dell’economia del mare nel solco della legalità”.

Bari, l’Amtab fa dietrofront. Parcheggio sulle strisce blu: niente rincaro sui pass per i neo consiglieri comunali

Alla fine l’Amtab è costretta a cedere. Nei giorni scorsi l’azienda a sorpresa aveva inviato una lettera ai neo consiglieri comunali eletti, invitando loro a pagare 200 euro a quadrimestre per usufruire della possibilità di parcheggiare la loro auto nella zone più ambite del centro, tra cui il parcheggio in piazza Libertà. In totale erano 600 euro all’anno, praticamente il doppio di quanto previsto fino a poco fa. Gli ex consiglieri comunali di Bari infatti erano riusciti a strappare un pass speciale di 300 euro all’anno.

Una decisione che non è stata accolta positivamente dai consiglieri, l’Amtab è stata costretta a fare dietrofront e a siglare un accordo con loro. “Con la presente – si legga nella nota comunale – si chiede che venga rilasciato il permesso di sosta con cadenza annuale (ottobre 2024-settembre 2025) corrispondendo, come già da precedenti note, la somma di 300 euro”. Resta il fatto che il pass dovrà essere utilizzato solo se il consigliere comunale sarà operativo a Palazzo di Città, da capire come facciano poi gli ausiliari della sosta a verificarlo. 

Inchiesta a Bari, l’ombra della mafia al Comune: terminato il lavoro dei commissari. Dossier trasmesso al Prefetto

È stato ultimato in questi giorni il lavoro della commissione d’accesso nominata dal Viminale per valutare eventuali infiltrazioni mafiose all’interno dell’amministrazione comunale di Bari.

La commissione, composta da Claudio Sammartino, prefetto in quiescenza; Antonio Giannelli, (nominato qualche giorno fa prefetto di Cremona) e Pio Giuseppe Stola, maggiore dello Scico della Guardia di finanza, era stata nominata il 22 marzo scorso a poche settimane dall’operazione della Dda di Bari denominata ‘Codice interno’ che aveva portato all’arresto di 130 persone (tra cui l’ex consigliere regionale Giacomo Olivieri, la moglie ed ex consigliera comunale di Bari Maria Carmen Lorusso), ipotizzando l’esistenza di un intreccio tra imprenditoria, politica e criminalità, con fenomeni di voto di scambio politico mafioso. L’inchiesta aveva portato anche all’amministrazione giudiziaria di Amtab, la municipalizzata dei trasporti per presunte infiltrazioni mafiose in particolare nella gestione delle assunzioni.

In questi sei mesi di lavori (gli iniziali tre mesi di tempo sono stati poi prorogati a sei) la commissione ha letto il voluminoso fascicolo dell’inchiesta, ha acquisito documentazione, ascoltato il procuratore, i vertici politici e amministrativi del Comune che all’epoca era guidato dal sindaco Antonio Decaro ora europarlamentare. La nuova amministrazione comunale, guidata sempre dal centrosinistra con il nuovo sindaco Vito Leccese, è stata eletta a giugno. La relazione finale sarebbe perciò già stata consegnata al prefetto di Bari, Francesco Russo, che a sua volta sarà chiamato a trarre le conclusioni e formulare una sua proposta al ministero dell’Interno. Un eventuale scioglimento dovrà essere disposto con decreto del presidente della Repubblica, su proposta del ministro dell’Interno, previa deliberazione del Consiglio dei ministri entro tre mesi dalla trasmissione della relazione.

Inchiesta a Bari, oggi termina il lavoro della Commissione: a rischio le aziende municipalizzate. Lo scenario

C’è grande attesa a Bari, il Comune è pronto a conoscere il suo destino. La Commissione di accesso nominata dal Viminale per valutare l’ipotesi di scioglimento per infiltrazione mafiosa terminerà il proprio operato oggi, venerdì 20 settembre, e non ci sarà alcuna proroga. I commissari Claudio Sammartino, ex prefetto di Taranto, il viceprefetto Antonio Giannelli e il maggiore tarantino Pio Giuseppe Stola della Finanza, sono al lavoro dal 25 marzo scorso. Hanno passato a setaccio tutti i documenti e indagato su quanto accaduto negli ultimi anni dall’Amtab alla Polizia Locale, passando anche per le assunzioni nel mondo della sanità (tra cui la Sanitaservice del Policlinico di Bari).

Si attende dunque la relazione finale, poi toccherà al Prefetto di Bari che avrà ulteriori 30 giorni a disposizione per predisporre la sua relazione dopo aver sentito il Comitato per l’ordine e la sicurezza e il procuratore antimafia di Bari. Gli atti così saranno trasmessi al ministro dell’Interno. Se il Viminale non chiederà lo scioglimento dell’amministrazione, la relazione diventerà pubblica. Tutto verrà chiuso comunque entro fine anno.

La sensazione, secondo quanto filtra tra Bari e Roma, è che si vada per il commissariamento delle aziende municipalizzate (Amtab, Amiu, Amgas, Retegas e Multiservizi). Difficile pensare allo scioglimento del Consiglio comunale di Bari, si tratterebbe di una scelta molto forte destinata ad avere un impatto negativo sull’immagina della città. L’Amtab è stata già commissariata (lo sarà fino a febbraio al momento), ma il Ministero può disporre un commissariamento tramite funzionari dell’Interno. La strada parallela porta all’azzeramento dei vertici e delle cariche attuali.

 

 

Bari, scossone al Comune. Il sindaco Leccese perde un pezzo: Sisto lascia la lista Decaro e passa in Forza Italia

Altro scossone nel Consiglio comunale di Bari. Dopo un mese dal suo insediamento, Livio Sisto, consigliere comunale eletto nella lista Decaro per Bari con 926 voti, lascia la maggioranza di centrosinistra e passa nelle file di Forza Italia. Entrato in Consiglio dopo la nomina di assessore di Carla Palone e Vito Lacoppola, Sisto ha già un trascorso nelle fila del centrodestra. Alla base decisione pare possa esserci uno strappo con i colleghi per la costituzione delle commissioni.

“Ho appena formalizzato il mio ingresso nel gruppo consiliare di Forza Italia. Una scelta complessa, ma della cui bontà sono fortemente convinto perché Forza Italia oggi, con una felice intuizione del segretario nazionale Antonio Tajani, ha rilanciato la sua capacità attrattiva di tutti i moderati che vogliono dare il loro contributo allo sviluppo della comunità – le sue parole -. L’impasse del centrosinistra barese, cristallizzato negli ultimi eventi ha accelerato la mia decisione che ho condiviso con tanti amici e sostenitori che hanno manifestato grande entusiasmo e con i quali continuerò ad occuparmi dei problemi dei baresi con rinnovata passione”.

“A nome del segretario nazionale Antonio Tajani e di tutto il partito regionale – commenta il commissario regionale di FI, Mauro D’Attis – esprimo grande gioia e soddisfazione per l’adesione del consigliere comunale di Bari Livio Sisto. Un ingresso che ci entusiasma e che si inserisce in una crescita straordinaria del nostro partito in Puglia. Livio sa che gli saremo accanto per ogni battaglia e iniziativa che vorrà intraprendere, sotto il simbolo di Forza Italia, nell’interesse dei cittadini baresi”.

Bari, l’Amtab non fa sconti: raddoppia il costo del parcheggio per i nuovi consiglieri comunali

I consiglieri comunali di Bari, grazie ad un pass speciale di 300 euro all’anno, fino a poco tempo fa hanno avuto la possibilità di parcheggiare la loro auto nella zone più ambite del centro, tra cui il parcheggio in piazza Libertà.

Ma l’Amtab, a sorpresa ha inviato nelle scorse ore una lettera ai neo consiglieri comunali eletti, invitando loro a pagare 200 euro a quadrimestre per usufruire ancora del servizio. In totale sono 600 euro all’anno, praticamente il doppio di quanto previsto fino a poco fa. Una decisione che non è stata accolta positivamente dai consiglieri. In più l’Amtab ha annunciato più rigidi controlli, il pass va utilizzato solo se i consiglieri si recano in Comune. 

Caos al Comune di Bari, riunioni nel M5S: resta in bilico la posizione dell’assessore Diomede

Resta ancora in bilico la posizione dell’assessore comunale alla Legalità del Comune di Bari, Raffaele Diomede, dopo la spaccatura di ieri in Consiglio del M5s.

Ieri sino a tarda sera ci sono state riunioni tra i due consiglieri comunali pentastellati, che contestano la nomina di Diomede in quota M5s da esterno, e i vertici baresi e regionali del partito. Non si è ancora arrivata ad una soluzione per evitare, come annunciato dai due consiglieri in Aula, che il M5s esca dalla maggioranza di centrosinistra guidata da Vito Leccese.

L’ipotesi che circola negli ambienti politici portano alle dimissioni dell’assessore, ma al momento non sono state decise. Nella mattinata di oggi era prevista un’altra riunione in casa M5s per sciogliere il nodo e ricucire lo strappo.

Caos al Comune di Bari, vince la linea del M5S: Diomede si dimette da assessore

Raffaele Diomede si dimette dalla carica di Assessore della Legalità in quota M5S al Comune di Bari. La scelta, che non sarebbe stata condivisa dai due esponenti eletti in Comune e una parte del Movimento locale, ha creato tensione questa mattina in Aula. I due consiglieri pentastellati, Delle Fontane e Carelli, avevano annunciato l’uscita dalla maggioranza mettendo in crisi già il campo largo. Da qui il tentativo di ricucire lo strappo da parte del sindaco Leccese e il dietrofront sulla nomina di un esponente “esterno” seppur addentrato nelle dinamiche sociali della città. Si tratta del secondo dietrofront dopo quello di Carlotta Nonnis Marzano in seguito alle polemiche nate per alcuni post pubblicati su Facebook oltre le righe.