Bari, case popolari nelle mani dei clan. Il reportage shock (non per noi) di Fuori dal Coro: minacce alla troupe

Bari ormai è finita al centro della cronaca nazionale. Ha fatto scalpore il reportage realizzato per il programma Fuori dal coro di Rete 4 condotto da Mario Giordano e andato in onda nella puntata di ieri, mercoledì 3 aprile. La giornalista, scortata dalla Polizia e accompagnata dall’Avv. Pietro Augusto De Nicolò, Amministratore Unico dell’ARCA Puglia Centrale (che a noi non ha mai risposto), si è recata nei quartieri San Paolo e Japigia per indagare sulle case popolari, sulle occupazioni abusive e sulla gestione da parte dei clan.

L’accoglienza riservata alla troupe di Mediaset è stata agghiacciante tra minacce, intimidazioni e insulti. Nel reportage emerge come diverse abitazioni siano state occupate abusivamente mentre altre siano state ricavate da spazi condominiali e costruite senza alcun autorizzazione. Nulla di nuovo per noi, che denunciamo tutto questo dai tempi del Quotidiano Italiano. Un lavoro portato avanti poi anche su Quinto Potere. Cose che denunciamo da anni senza essere riusciti ad attirare le attenzioni dei distratti vertici di Arca e Regione Puglia.

C’è chi è lì da 20 anni o addirittura 30, senza alcun titolo. L’inchiesta si concentra poi su un palazzo dove vive la famiglia Diomede che ha accumulato una morosità di 10mila euro nel corso degli ultimi anni. La sorella del boss afferma di non pagare nulla dal 2009, mentre è stata anche allestita una piccola palestra abusiva nel palazzo in cui nessuno paga da anni. Tra i familiari c’è anche la nipote del boss, Lucia Bosco, consigliere comunale a Modugno.

Dal San Paolo a Japigia, la giornalista si presenta poi nello stabile in cui vivevano Savinuccio Parisi, il figlio Tommy e altri vicini al clan. C’è anche la compagna di uno degli arrestati coinvolti nella maxi inchiesta della Dda di Bari di fine febbraio, che ora vive abusivamente in una delle abitazioni, dopo il sequestro dei beni (tra cui l’autolavaggio e la villa a Torre a Mare). Ribadisce, tra una intimidazione e l’altra, di non voler assolutamente lasciare la casa e addirittura minaccia di far saltare in aria il palazzo se sarà costretta ad andarsene.

Bari, chiesero aiuto al clan Parisi per vendicarsi del cittadino maleducato: licenziate le due vigilesse – I NOMI

Le due vigilesse che avrebbero chiesto aiuto nel 2017 a un fedelissimo del clan mafioso Parisi, Fabio Fiore (ex autista del boss di Japigia ‘Savinuccio’), per punire una persona che dopo aver ignorato un semaforo rosso le avrebbe insultate, sono state licenziate. Sono Rosalinda Biallo, 55enne di Triggiano, e Anna Losacco, 59enne di Bari. All’indomani della pubblicazione delle intercettazioni, le due vigilesse erano state sospese e poi è stato aperto anche il procedimento disciplinare che si è concluso con il licenziamento. Le due restano indagate per omessa denuncia.

La tv sul digitale terrestre e il sogno di sfondare in Campania: sequestrata l’Arca Puglia srl di Tommy Parisi

Tra i beni sequestrati dalla Polizia nella giornata di ieri a Tommy Parisi c’è anche l’Arca Puglia srl,  società con lo stesso nome dell’Agenzia regionale pugliese che si occupa di produzione televisiva e proprietaria di alcune reti e testate locali, formalmente intestato al 53enne barlettano Ruggiero Polli Diomede ma riconducibile al figlio di Savinuccio.

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Mafia a Bari, blitz della Polizia: sequestrati beni per 12 milioni a 13 indagati del clan Parisi-Palermiti

La polizia ha eseguito un decreto di sequestro preventivo di beni da 12 milioni di euro nei confronti di 13 persone legate al clan Parisi-Palermiti di Bari. L’attività rappresenta la prosecuzione dell’operazione ‘Codice interno’ che ha disvelato legami tra mafia e politica e con la quale lo scorso 26 febbraio sono state arrestate 130 persone. In totale le misure eseguite oggi sono 34. I sequestri riguardano beni immobili (terreni e case), quote di società commerciali e di servizio, beni aziendali e strumentali, conti correnti bancari e postali. Questi beni, sottolineano gli inquirenti in un comunicato, sono “riconducibili alle attività delittuose del clan o comunque costituenti patrimoni di ingiustificata provenienza in sproporzione alle reali capacità reddituali” da parte dei 13 indagati. Già nell’esecuzione delle prime misure, agli indagati erano stati sequestrati 20 milioni di euro.

Bari, il clan Parisi e il mercato del vino: “Quelli vendono il primitivo a Trump l’azienda è una bomba a mano”

Protagonisti dell’intercettazione sono Tommy Parisi, cantante neomelodico e figlio di Savinuccio, e Christhoper Luigi Petrone, agente di commercio e suo prestanome. Il riferimento è all’azienda Tenute Chiaromonte con sede ad Acquaviva e produttrice di vini esportati in tutto il mondo. Nel 2018 la Casa Bianca ordinò 4300 bottiglie di Primitivo.

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Bari, chiesero aiuto al clan Parisi per vendicarsi del cittadino maleducato: sospese le due vigilesse

Le due vigilesse di Bari coinvolte nell’inchiesta che nei giorni scorsi ha portato all’esecuzione di 130 misure cautelari sono state sospese dal servizio. Lo si apprende da fonti del Comune. Secondo quanto emerso dalle indagini, che ha disvelato presunti episodi di voto di scambio politico-mafioso alle elezioni del 2019, le vigilesse avrebbero chiesto aiuto a un fedelissimo del clan mafioso Parisi, Fabio Fiore (ex autista del boss di Japigia ‘Savinuccio’), verosimilmente per punire una persona che, dopo aver ignorato un semaforo rosso, le avrebbe insultate.