Bari, caos ai seggi: candidati consegnano santini nelle scuole. Militari non residenti votano per il Comune

Non sono mancati i momenti di tensione e alcuni casi ambigui durante il weekend elettorale dell’8 e del 9 giugno a Bari. In un seggio nella scuola Renato Moro alcuni militari, non residenti a Bari, hanno chiesto e ottenuto la possibilità di votare anche per le Comunali pure non avendone diritto. I militari infatti erano stati autorizzati solo a votare per le Europee. Il presidente di seggio però ha consegnato loro tutte le schede.

Nelle due scuole di San Girolamo, allestite per le votazioni, sono invece stati segnalati candidati che davanti ai seggi distribuivano volantini e santini. Sul posto sono intervenuti la Digos e i Carabinieri. Tensione anche alla scuola Diaz di Carbonara dove diverse persone sono state assalite da alcuni candidati prima di entrare nel plesso a votare.

Il Foggia fallisce la promozione in B, spari contro l’auto del capitano Di Pasquale: indaga la Digos

Alcuni colpi di armi da fuoco sono stati esplosi la scorsa notte contro l’auto del capitano del Foggia, Davide Di Pasquale: la Jeep renegade era parcheggiata nello stadio Zaccheria. L’intimidazione è avvenuta poche ore dopo che il Foggia è stato battuto 3-1 a Lecco nella finale di ritorno dei play off, una sconfitta che ha mandato in frantumi la possibilità di guadagnare la promozione in serie B. Alcuni dei colpi sono stati sparati sul finestrino del conducente. Indagano gli agenti della digos.

Messaggi neo nazisti su Telegram, perquisizioni della Digos anche a Brindisi: 8 denunce

Perquisizioni della Digos e della polizia postale a Torino, Brescia, Brindisi, Rieti, Alessandria e Lodi, a carico di otto utenti di internet ritenuti responsabili di pubblicazioni per gli inquirenti di natura nazi-fascista, razzista ed antisemita sul canale Telegram “Brudershaft thule”(Fratellanza di Thule) e sul connesso gruppo di discussione “Meine Ehre Heiβt Treue” (Il mio onore si chiama lealtà).

Gli indagati sono stati tutti denunciati per riorganizzazione del disciolto partito fascista, propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa. Le perquisizioni sono state eseguite anche nella città di Aalen in Germania dove risiede l’amministratore dei gruppi telegram.

Nei gruppi Telegram sotto inchiesta, oltre a messaggi di natura neo nazista venivano lanciati appelli No Vax, contro il Green Pass e contro il premier Mario Draghi. Uno degli indagati perquisiti è una guardia giurata di Torino, mentre gli altri sette indagati risiedono in altre città. A quanto ai apprende da fonti investigative durante le perquisizioni la Digos ha sequestrato molto materiale: busti raffiguranti Benito Mussolini, manganelli, pugni di ferro e bandiere neo fasciste e neo naziste.