Anziani rapinati, estorsioni, ricettazione e armi clandestine. Colpi da Monopoli a Fasano: 6 arresti

Questa mattina, i Carabinieri del Comando Compagnia di Monopoli, coadiuvati in fase esecutiva dai militari dei reparti territorialmente competenti, dal Nucleo Cinofili di Modugno, dal personale dello Squadrone Eliportato “Cacciatori Puglia” e dal 6° Nucleo Elicotteri di Bari, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misure cautelari emessa dal G.I.P. del Tribunale di Brindisi, su conforme richiesta della Procura della Repubblica di Brindisi, nella quale sono stati evidenziati (fatta salva la diversa eventuale valutazione nelle fasi successive del procedimento e del processo), gravi indizi di colpevolezza a carico di sette indagati, sospettati di essere gli autori dei reati di tentate rapine, furti di autovettura, tentate estorsioni, ricettazione e detenzione di armi clandestine.

Il provvedimento è scaturito dall’indagine diretta e coordinata dalla Procura della Repubblica di Brindisi e svolta dagli Ufficiali di P.G. della Sezione Operativa del Comando Compagnia di Monopoli, mediante intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche, nonché servizi tradizionali di osservazione e pedinamento, e attività di perquisizione e sequestro, che hanno consentito di riscontrare diverse tentate rapine, furti di autovetture ed estorsioni nei comuni di Monopoli (BA), Fasano (BR) e Martina Franca (TA).

All’esito dell’operazione, cinque indagati sono stati tradotti in carcere, uno è stato ristretto agli arresti domiciliari presso la propria abitazione mentre per un altro indagato è stata disposta la misura dell’obbligo di presentazione alla P.G.

È importante sottolineare che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che, all’esecuzione delle misure cautelari odierne, seguirà l’interrogatorio di garanzia e il confronto con la difesa degli indagati, la cui eventuale colpevolezza, in ordine ai reati contestati, dovrà essere poi accertata in sede processuale.

Corato, esplosi colpi d’arma da fuoco in piazza Di Vagno: feriti due giovani. Due arresti e cinque indagati

Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Trani ha accolto la richiesta della Procura di Trani e ha adottato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, nei confronti di due soggetti, ritenuti responsabili, in concorso tra loro, del tentato omicidio di due giovani incensurati, avvenuto nella piazzetta Di Vagno a Corato ai primi di marzo.

Nelle prime ore dell’odierna mattinata, a Corato, la Polizia di Stato di Bari ha eseguito l’ordinanza cautelare, che si fonda su accertamenti (che, in quanto compiuti nella fase delle indagini preliminari, necessitano della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa) svolti dalla Procura avvalendosi della Polizia di Stato.

Nel dettaglio, si fa riferimento all’evento verificatosi la sera del 6 marzo scorso, allorquando la volante del Commissariato di P.S. di Corato intervenuta in quella piazza Di Vagno – ubicata nel centro storico della città e luogo della movida – per una segnalazione di due persone attinte da colpi d’arma da fuoco.

Effettivamente, sul posto, venivano identificati due giovani, un ragazzo ed una ragazza, entrambi feriti da colpi d’arma da fuoco. Mentre il primo era stato colpito nella regione lombare, in maniera non grave, la ragazza presentava una ferita al fianco sinistro e le sue condizioni erano apparse, sin da subito, preoccupanti, tanto da rendere necessario il suo trasporto, in codice rosso, presso il Policlinico di Bari, dove era sottoposta ad un delicato intervento chirurgico di asportazione della milza con diversi giorni di ricovero.

Le indagini, immediatamente avviate dalla Squadra Mobile della Questura di Bari e dagli agenti del Commissariato di P.S. di Corato, coordinate da questa Procura della Repubblica, hanno consentito di acquisire elementi di prova -ritenuti solidi dal G.I.P.- nei confronti dei responsabili dell’azione di fuoco e di accertare che la giovane ragazza ferita era certamente estranea a qualsiasi contesto criminale e che era stata colpita per errore.

Il provvedimento cautelare, eseguito questa mattina, vede indagati cinque persone ognuna delle quali con un preciso ruolo nella vicenda. In particolare, il Giudice per le Indagini Preliminari ha disposto il carcere per due soggetti – marito e moglie – ritenuti rispettivamente il conducente del mezzo, utilizzato dai sicari e colei che, già presente sulla scena del crimine, forniva le indicazioni per la sua più agevole esecuzione, dando il via libera all’agguato.

Le indagini si sono svolte in un contesto di assoluta omertà, tanto è vero che numerosi sono stati i tentati di depistaggio delle indagini da parte dei testimoni che sono stati escussi e che sono stati deferiti per il reato di favoreggiamento personale.

Sono in corso ulteriori approfondimenti da parte degli organi inquirenti al fine sia di identificare ulteriori soggetti coinvolti nell’agguato che di delineare il contesto in cui l’azione di fuoco è stata ideata (e, quindi, accertare il suo preciso movente) e posta in essere.

Determinanti, per il buon esito delle indagini, sono state le numerose attività tecniche i cui dati sono stati intrecciati con lo studio dei tabulati e del traffico di celle telefoniche e telematiche, oltre che con l’analisi delle immagini delle telecamere di videosorveglianza, acquisite nel corso delle investigazioni.

Un lavoro puntuale, reso possibile dall’impegno e dalla professionalità delle donne e degli uomini della Polizia di Stato, che ha consentito a questa Procura della Repubblica di richiedere ed ottenere la misura cautelare oggi eseguita.

È importante sottolineare che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che, all’esecuzione della misura cautelare in argomento, seguirà l’interrogatorio di garanzia e il confronto con la difesa degli indagati, la cui eventuale colpevolezza, in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo, nel contraddittorio tra le parti.

Spaccio di sostanze stupefacenti a Molfetta, operazione dei Carabinieri all’alba: 14 arresti

Dalle prime ore della mattina, i Carabinieri della Compagnia di Molfetta, coadiuvati dal Nucleo Cinofili di Modugno, dal 6° Nucleo Elicotteri di Bari, dallo Squadrone Eliportato Cacciatori “Puglia” e dal personale delle Sezioni di Intervento Operativo dell’11° Reggimento Puglia, a conclusione di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Trani, stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare a carico di 14 indagati, ritenuti dediti allo spaccio di sostanze stupefacenti nella città di Molfetta.

Fiumi di droga dall’Albania alla Puglia, maxi operazione all’alba: 52 arresti e sequestri milionari

Dalle prime luci dell’alba è in corso una maxi operazione contro il traffico internazionale di stupefacenti, riciclaggio e abuso d’ufficio condotta dalla Direzione Investigativa Antimafia di Bari e dalle Autorità Albanesi, con l’ausilio di Interpol, dell’Ufficio dell’Esperto per la Sicurezza di Tirana e della Polizia Albanese , su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari e la Procura Speciale Anticorruzione e Criminalità Organizzata di Tirana , con il Coordinamento di Eurojust (L’Aja) e della Direzione Nazionale Antimafia ed Antiterrorismo di Roma.

L’operazione, denominata “ URA ”, prevede l’esecuzione di decreti di sequestro patrimoniali in Albania ed in Italia, relativamente a beni mobili e immobili, per un valore di diversi milioni di euro e di due ordinanze di custodia cautelare, emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari di Bari e dal Giudice presso il Tribunale Speciale di Primo Grado Anticorruzione e Criminalità Organizzata di Tirana nei confronti di 52 persone responsabili a vario titolo, di traffico internazionale di ingentissimi quantitativi di sostanze stupefacenti, riciclaggio e abuso d’ufficio .

L’attività investigativa si incardina nel più ampio progetto investigativo della DDA di Bari e della SPAK di Tirana volto a contrastare l’incessante traffico internazionale di cocaina ed eroina, gestito dalle organizzazioni criminali albanesi, che movimentano ingentissimi quantitativi di eroina e cocaina tra i Balcani, il Nord Europa e la Puglia.

Tabaccaio scambia calzino per un’arma e consegna mille euro ai rapinatori: arrestati due uomini ad Altamura

Polizia e Carabinieri hanno arrestato nella serata di ieri due uomini di 31 e 35 anni, entrambi di Altamura, dopo una rapina messa a segno in una tabaccheria situata nel centro storico.

La coppia avrebbe fatto irruzione a volto coperto e, impugnando qualcosa tra le mani, sarebbe riuscita a farsi consegnare quasi 1000 euro prima di darsi alla fuga.

Uno dei due però è stato individuato da un poliziotto fuori servizio. Grazie all’aiuto di una pattuglia dei Carabinieri, è stato bloccato. Qualche ora dopo è toccato al complice.

I due sono stati portati in carcere mentre il bottino è stato restituito al titolare del negozio rapinato. Le indagini hanno accertato che i due erano disarmati e che impugnavano solo un calzino raggomitolato, scambiato per un’arma in quegli attimi di panico.

I clan volevano prendersi il Foggia Calcio, il club sotto amministrazione giudiziaria: scattano arresti e Daspo – NOMI

Una campagna estorsiva con intimidazioni volte a determinare una cessione forzata della società Calcio Foggia per un valore inferiore a quello di mercato, sarebbe stata messa in atto da un gruppo di ultras diretta espressione della criminalità organizzata locale.

E’ quanto accertato da indagini condotte dalla procura distrettale antimafia di Bari che hanno portato alla esecuzione oggi della misura di prevenzione dell’amministrazione giudiziaria nei confronti della società sportiva, all’arresto di quattro persone ritenute responsabili di tentata estorsione nei confronti del presidente della società e all’emissione di 52 daspo.

In particolare gli arresti sono stati fatti dalla polizia in esecuzione di una ordinanza cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Bari su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia barese nei riguardi di quattro persone accusate di tentata estorsione in danno del presidente del Calcio Foggia 1920. Si tratta di Marco Lombardi, Danilo Mustaccioli, Massimiliano Russo e Fabio Delli Carri.

I cinquantadue Daspo “fuori contesto”, sono stati emessi dal questore nei confronti di pregiudicati della provincia per delitti di criminalità organizzata e in materia di stupefacenti.

Secondo quanto accertato dalle indagini, la lunga campagna di intimidazione e di azioni violente era diretta a costringere il titolare della società sportiva a dimettersi e a cedere il controllo della società, in seguito al suo rifiuto di affidare di fatto a quei medesimi gruppi i servizi di gestione del sistema delle sponsorizzazioni e degli accrediti per l’ingresso allo stadio, oltre che il controllo di assunzioni e rapporti professionali all’interno della società sportiva.

Gli attentati erano cominciati il 18 giugno 2023, con l’esplosione di colpi di fucile indirizzati all’autovettura dell’allora capitano del Calcio Foggia 1920, e culminati con la collocazione di un rudimentale e pericoloso ordigno esplosivo vicino all’automobile di Emanuele Canonico, allora vice presidente della società Foggia Calcio 1920, parcheggiata all’interno della sede dell’impresa edile “CN Costruzioni Generali s.p.a.” a Modugno.

Nell’ambito delle indagini sono stati sventati due attentati incendiari ad autovetture in uso ai vertici del Foggia Calcio 1920 (in un caso, era individuato nella flagranza del reato un minorenne quale uno degli esecutori del progetto delittuoso).

Intercettazioni e perquisizioni hanno consentito, anche attraverso il sequestro di materiale informatico e documenti (fra i quali un foglio manoscritto, rinvenuto in possesso di uno degli indagati, sul quale erano stati cripticamente riportati gli obiettivi criminali delle azioni delittuose), di collegare tutti gli episodi intimidatori ad un’unica regìa, diretta a destabilizzare l’assetto gestionale societario e a condizionare negativamente le stesse attività sportive, imperniata sul ricorso alla forza intimidatrice di una delle “batterie” nelle quali, come noto, si articola il sodalizio mafioso della “Società Foggiana”.

Furto e riciclaggio di auto, la bella vita e le feste nel ristorante barese: i nomi dei 25 arrestati di Cerignola

Un parcheggio di auto rubate in diverse zone della Puglia e poi collocate in una rimessa del nord Barese dove venivano cannibalizzate. Modelli di diverso tipo, di grossa cilindrata e utilitarie, venivano smontati, smembrati e i pezzi, dagli pneumatici ai motori, archiviati su scaffali e pronti a finire sul mercato parallelo a quello legale.

Sono 25 le persone, tutte di Cerignola finite in carcere questa mattina nell’ambito di un’indagine di contrasto ai furti di auto, reato che ha reso la provincia di Barletta- Andria- Trani, tra le prime in Italia. Gli indagati sono accusati, a vario titolo, dalla Procura di Trani, che ha coordinato le indagini degli agenti della squadra mobile di Andria, di associazione per delinquere finalizzata al furto, riciclaggio e ricettazione di autovetture.

Tutta l’inchiesta è partita dalla perquisizione all’interno di un furgone Fiat Ducato, fermato ad Andria ad agosto 2024, in cui c’erano pezzi di ricambio risultati rubati. Da qui si è ricostruito il modus operandi della banda che utilizzava anche una Maserati Levante, immortalata diverse volte in video diventati virali poi sui social. Gli arrestati non disdegnavano la bella vita e spesso andavano a festeggiare in un notissimo ristorante barese.

Ecco i nomi dei 25 arrestati:

Francesco Losurdo, 38 anni, di Cerignola; Saverio Brandusio, 40 anni, di Cerignola; Francesco Lastella, 39 anni, di Cerignola; Matteo Dimatteo, 27 anni, di Cerignola; Giovanni Iacovone, 21 anni, di Cerignola; Matteo Conte, 23 anni, di Cerignola; Leonardo Cirulli, 40 anni, di Cerignola; Alessio Cianci, 26 anni, di Cerignola; Giovanni Dinoia, 21 anni, di Cerignola; Matteo Montingelli, 20 anni, di Cerignola; Vincenzo Saccinto, 41 anni, di Cerignola; Antonio Pugliese, 28 anni, di Cerignola; Nicola Basso, 25 anni, di Otta Nova; Gerardo Seccia, 41 anni, di Cerignola; Cristian Direda, 24 anni, di Cerignola; Francesco Rubino, 30 anni, di Cerignola; Said Mounji, 33 anni, senza fissa dimora; Alessandro Marino, 52 anni, di Cerignola; Domenico La Macchia, 25 anni, di Cerignola; Vincenzo Tufo, 21 anni, di Cerignola; Tommaso Izzi, 29 anni, di Cerignola; Valerio Ferrucci, 26 anni, di Cerignola; Michele Montesano, 22 anni, di Otta Nova; Antonio Dimatteo, 26 anni, di Cerignola; Domenico Teasto, 18 anni, di Cerignola.