Ceglie Messapica, ritrovato il cadavere di Gina Monaco. Scomparsa da un mese: “Decesso non imputabile a terzi”

Era nascosto tra una fitta vegetazione, fatta di sterpaglie e arbusti, il corpo di Gina Monaco, la 60enne di Ceglie Messapica, in provincia di Brindisi, il cui cadavere è stato trovato ieri mattina in contrada Tratturo Moretto, a poche centinaia di metri dalla sua abitazione.

“La donna – si legge in una nota del procuratore reggente di Brindisi Antonio Negro -, deceduta verosimilmente per cause non imputabili ad altri, è stata ritrovata riversa per terra all’interno di un’area particolarmente impervia.

Saranno svolti accertamenti onde chiarire definitivamente l’identità della donna e la causa della morte”. Non è escluso, quindi, che la Procura di Brindisi possa disporre l’autopsia.

A trovare il cadavere della donna, della quale non si avevano più notizie dal 6 aprile scorso, sono stati i carabinieri ed il personale dell’Arif Puglia durante alcune verifiche nella zona.

Accertamenti disposti nell’ambito delle ricerche della donna coordinate dalla prefettura di Brindisi. I militari, dopo aver rinvenuto una ciocca di capelli, hanno intensificato le ricerche nell’area circostante, e così hanno trovato il corpo.

Ceglie Messapica, scomparsa dal 6 aprile: Gina Monaco trovata morta nel bosco. Nessuna pista esclusa

Il corpo senza vita di una donna è stata trovato senza vita a Ceglie Messapica, nel boschetto di contrada Moretto. Si tratta di Gina Monaco, la donna di 60 anni scomparsa il 6 aprile scorso.

La zona del rinvenimento del cadavere si trova alle spalle della marmeria del compagno e vicino alla loro abitazione. Nessuna pista è esclusa, gli inquirenti non si sbilanciano sulla causa della morte. Sarà l’autopsia a stabilire le cause della morte della donna.

Da Ceglie Messapica a Bari con la brace per la festa di San Nicola: vince il bando ma viene cacciato dalla postazione

“Signor Sindaco, le scrivo per raccontarle l’ennesima storia per cui la nostra città non potrà mai crescere e diventare quello che si merita di essere davvero.  Sono una residente e amante della nostra città, ho un cugino di Ceglie Messapica, un ragazzo del 1997 che ha deciso nella vita di investire e fare l’imprenditore. Ha una braceria sempre a Ceglie Messapica, effettua servizi catering e gira come ambulante per le feste patronali con la sua attività. È un ragazzo che crede molto in quello che fa mettendo tutta la sua passione”.

Inizia così il racconto social di una giovane barese sui social. “Quest’anno, sapendo la bellezza e la grandezza della festa di San Nicola, ha pensato di voler venire con la sua brace e far gustare i suoi panini buonissimi a tutti, o almeno lo pensava. Ha partecipato regolarmente al bando (pagando anche una bella cifra) e in modo altrettanto regolare ha ricevuto un’autorizzazione e un posto assegnato, nello specifico il posto numero 26 (fronte mare) – si legge -. Per settimane si è preparato per questa festa, mettendo in campo forze personali e risorse anche economiche, ma anche tutto l’entusiasmo che appartiene ad un ragazzo che svolge il suo lavoro con amore e dedizione”.

“Si è presentato nel suo posto assegnato, il numero 26, e dopo poco i vigili urbani gli hanno detto che quel posto, anche se assegnato a lui, non poteva essere da lui occupato e che doveva andare via, senza fornire alcuna motivazione – si legge ancora -. Lui che è una brava persona, forse ingenua, ha richiesto un altro posto dove potersi posizionare e sa dove l’hanno fatto posizionare? Come ultima bancarella, alla fine della festa, accanto alle transenne (ingresso capitaneria) molto distante da tutti gli altri. E se non fosse andato bene, il vigile lo ha anche invitato a tornarsene a casa”.

“Più volte ha cercato un confronto con le forze dell’ordine, cercando anche di capire perché questo posto numero 26 a lui assegnato non possa essere occupato regolarmente da lui, ma anche perché dovesse spostarsi così lontano avendo tutte le autorizzazioni in regola, perché questo fantomatico posto numero 26 dovesse rimanere libero (e così lo è stato per tutta la sera) e soprattutto perché gli altri potessero rimanere lì nei loro posti assegnati al contrario suo. E sa qual è la risposta che ha avuto? La più brutta che si possa avere ‘Quelli da la non possiamo spostarli!’ intimando il fatto che ‘appartenessero’ a qualcuno – conclude -. Le lascio immaginare la tristezza e lo sconforto di un ragazzo che aveva gli occhi pieni di gioia nel portare la sua attività in una città e ora si ritrova a cercare di capire se potrà coprire le spese. Spero possa leggere il mio messaggio e poter rimediare per le prossime serate. Una residente estremamente amante della sua città ma ormai affranta da questi modi di fare per cui non cresceremo mai”.

Ceglie Messapica, la 60enne Luigia Monaco scomparsa da oltre 48 ore: ricerche in corso con droni e unità cinofile

Ceglie Messapica col fiato sospeso per le sorti di Luigia Monaco, 60enne di cui si sono perse le tracce da più di 48 ore. Gina, così è conosciuta da tutti in Paese, è uscita di casa domenica mattina e non ha fatto più ritorno.

A lanciare l’allarme sono stati i familiari della donna. Le ricerche dei Vigili del Fuoco, supportati da Carabinieri e volontari, si stanno concentrando nella località Fedele Grande, dove risiede la 60enne.

Una delle ipotesi al vaglio è che la donna possa essere stata vittima di un incidente, ma non si esclude alcuna pista. In campo anche le unità cinofile, in volo anche i droni.

Al momento della scomparsa, Luigia indossava un paio di pantaloni neri e scarpe nere, un giubbotto grigio e celeste e una borsa beige.

Tragedia a Ceglie Messapica, frontale tra due auto: muore 34enne. Un ferito grave

Christian Caramia, 34enne di Cisternino, è morto in seguito ad un incidente stradale che si è verificato poco fa a Ceglie Messapica, in provincia di Brindisi.

L’uomo è stato soccorso e trasportato d’urgenza in ospedale a Brindisi, ma è morto pochi minuti dopo il suo arrivo in pronto soccorso.

Nell’impatto frontale tra una mini Cooper ed una Hyundai è rimasto ferito anche un altro uomo condotto in codice rosso nella stessa struttura sanitaria del capoluogo messapico.

Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e la polizia locale per i rilievi.

Truccano Gratta&Vinci e tentano il colpo del secolo: due fratelli di Ceglie Messapica salvati dalla prescrizione

Truccano un Gratta&Vinci per vincere 10 milioni di euro, ma vengono scoperti e finiscono a processo. Protagonisti un 52enne di Martina Franca e due fratelli di Ceglie Messapica, un 46enne e un 47enne.

I tre hanno modificato un biglietto del Maxi Miliardario, cambiando due numeri vincenti della sezione del maxi bonus, ma la commissione incaricata di controllare le vincite ha scoperto il tentato raggiro. I tre avevano anche cercato di mettere al sicuro il tesoro presentandosi da un notaio.

Tutti sono finiti a processo con le ipotesi di reato di concorso in falso, ricettazione e tentata truffa. Il 52enne di Martina Franca è stato condannato in primo grado con il rito abbreviato, i due fratelli di Ceglie Messapica sono stati assolti con il giudice che ha emesso una sentenza di non doversi procedere perché nel frattempo i reati sono andati prescritti. L’accusa aveva invocato una condanna a 3 anni di reclusione. 

Tragedia a Ceglie Messapica, moto si schianta contro il tronco di una palma: muore 21enne

Un 21enne è morto in seguito ad un incidente stradale che si è verificato ieri in pieno centro a Ceglie Messapica, in provincia di Brindisi.

Il giovane era in sella alla sua moto quando, per cause in via d’accertamento della polizia locale, ha perso il controllo del mezzo andando a sbattere contro un tronco di palma che si trovava in un’aiuola.

Le indagini per ricostruire l’accaduto sono affidate alla polizia locale.

Ceglie Messapica, sequestrati rifiuti pericolosi abbandonati in un terreno: una denuncia

Oltre 17mila metri cubi di rifiuti speciali, tra cui veicoli industriali abbandonati e non sottoposti alle operazioni di bonifica dei componenti pericolosi, sono stati scoperti e sequestrati in un terreno a Ceglie Messapica, in provincia di Brindisi dalla Guardia di finanza.

I controlli sono stati eseguiti dai militari del reparto operativo Aeronavale di Bari e dai finanzieri del comando provinciale di Brindisi, e hanno portato anche al sequestro probatorio di due aree, una delle quali ricadente in zona soggetta a vincoli specifici quale zona di vulnerabilità da nitrati (Zvn). Un uomo è stato denunciato per le violazioni del testo unico ambientale.

All’interno del terreno è stata accertata anche la presenza di un ingente quantitativo di rifiuti riconducibili all’allevamento di bestiame, in violazione alla normativa ambientale per il settore zootecnico.

Odissea tra Ceglie Messapica, Brindisi e Lecce. Bimbo nasce prematuro in ambulanza: muore dopo 4 giorni di vita

Non ce l’ha fatta il bimbo nato prematuro in ambulanza a Ceglie Messapica e poi è stato trasportato al Perrino di Brindisi dove i medici dell’Unità di terapia intensiva neonatale lo avevano preso in carico. Qui neonato era stato intubato, ma subito era stato disposto il trasferimento a Lecce, visto che al Perrino sono stati sospesi i ricoveri dei neonati al di sotto delle 34 settimane.

Lo ha stabilito l’Asl di Brindisi più di un anno fa (luglio 2023) e non sono stati ancora presi provvedimenti dopo la comunicazione della decisione “temporanea”. Da Ceglie Messapica a Brindisi sono quasi 50 chilometri e il percorso ha una durata di 40 minuti. Le condizioni del piccolo erano apparse subito gravi, è deceduto ieri dopo quattro giorni di vita nell’ospedale Vito Fazzi di Lecce.

Ceglie Messapica, sentenza del Tar: il centro di riabilitazione resta alla Fondazione San Raffaele

La terza sezione del Tar di Lecce ha accolto la richiesta della fondazione San Raffaele di sospensiva di tutti gli atti dell’Asl di Brindisi che avrebbero portato alla gestione pubblica del centro di riabilitazione di Ceglie Messapica, nel Brindisino. In sintesi, secondo i giudici, l’Asl non sarebbe in grado attualmente di subentrare nella gestione privata per carenza di personale. Asl e Regione faranno appello.

Nel provvedimento, il Tar, quindi, “sospende l’efficacia dei provvedimenti impugnati” ma “fermo restando il doveroso rispetto, da parte della Fondazione ricorrente, dei requisiti minimi organizzativi e degli standards assistenziali normativamente prescritti”. Per la trattazione di merito l’udienza è fissata al 9 aprile.
Secondo i giudici, “il previsto subentro pubblico nella gestione, con la tempistica indicata negli atti gravati” avrebbe rischiato “di procurare una soluzione di continuità nella erogazione delle delicate prestazioni sanitarie (finora) assicurate dalla Fondazione ricorrente”.

A riprova di questa tesi anche il fatto che “solo durante la odierna Camera di Consiglio, il difensore della Asl di Brindisi ha comunicato (nel corso della discussione orale) di avere avuto, peraltro informalmente, notizia di una deliberazione/determina emanata in data odierna dalla medesima Asl, relativa al reperimento di parte del personale sanitario necessario da impiegare nella gestione diretta del Centro di Riabilitazione”.