Tragedia a Torremaggiore, morto il 17enne ferito da un colpo di pistola alla testa. Disposta l’autopsia

È stata disposta l’autopsia sul corpo di Silvano Lamedica, studente 17enne di Torremaggiore ritrovato martedì 10 giugno gravemente ferito da un proiettile alla testa in un casolare di proprietà della sua famiglia e morto sabato pomeriggio nella Rianimazione del policlinico di Foggia.

A consentire il suo ritrovamento, nelle campagne di Casalnuovo Monterotaro, sono stati gli amici che hanno chiamato i soccorsi non riuscendo a mettersi in contatto con lui.

L’esame autoptico, che sarà eseguito nei prossimi giorni, è stato disposto dal magistrato che coordina le indagini dei carabinieri.

L’arma, una pistola di piccolo calibro, che è stata rinvenuta nei pressi del casolare dopo alcuni giorni, sarà sottoposta a esami balistici. Gli inquirenti vogliono accertare se sia stato un gesto volontario o un omicidio.

Brindisi, migrante di 35 anni trovato morto nel Cpr di Restinco: disposta l’autopsia. Ipotesi malore

Un migrante di circa 35 anni, originario della Nigeria, è morto nella notte tra l’1 ed il 2 maggio scorsi nel Cpr di Restinco, alla periferia di Brindisi. L’uomo è stato trovato privo di vita nel suo letto.

Vano è stato ogni tentativo di rianimarlo da parte dei soccorritori intervenuti. Tra le ipotesi quella di un malore. Del caso è stata interessata anche la procura di Brindisi che nelle prossime ore disporrà l’autopsia.

La salma dell’uomo si trova ora all’obitorio del cimitero di Brindisi in attesa di quelle che saranno le decisioni dell’autorità giudiziaria. A quanto si apprende il 35enne si trovava nel cpr di Brindisi dal gennaio scorso.

Fonti del Pd sottolineano che “ciò che viene derubricato a ‘malore’ difficilmente è separabile dal contesto dei cpr dove la reclusione è estremamente afflittiva, spesso si verificano abusi nella somministrazione psicofarmaci, e dove il diritto alla salute è tutt’altro che garantito. Nei cpr in Italia si muore, e noi li facciamo in Albania”.

Tragedia a Corato, volo di tre metri nel cantiere: muore il 55enne Pasquale Mastrototaro. Disposta l’autopsia

Sarà conferito nelle prossime ore l’incarico al medico legale per l’autopsia sul corpo di Pasquale Mastrototaro, l’operaio di 55 anni morto lo scorso 16 aprile mentre era a lavoro in una delle ville di viale dei Papaveri a Corato.

L’uomo lavorava per una azienda di tendaggi e, secondo le prime ricostruzioni, sarebbe scivolato nel corso di un sopralluogo e deceduto dopo un volo di oltre tre metri.

Sull’accaduto la procura di Trani ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo a carico del datore di lavoro dell’operaio.

Tragedia a Trani, morte mamma e figlia incinta: 65enne indagato per omicidio stradale. Disposta l’autopsia

Un 65enne è indagato per omicidio stradale e interruzione colposa di gravidanza dopo l’incidente avvenuto la sera di venerdì scorso sulla provinciale 13 a Trani, tra Andria e Bisceglie, in cui sono morte la 63enne Rosa Mastrotatoro e sua figlia di 32 anni, Margherita Di Liddo, al settimo mese di gravidanza.

L’uomo, rimasto ferito, è stato iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Trani che ha disposto l’autopsia sulle vittime. L’incarico, con ogni probabilità, sarà conferito mercoledì prossimo.

Nello schianto è rimasto ferito anche Natale Di Liddo, marito e padre delle donne. L’uomo si trova in ospedale e non sarebbe in pericolo di vita. Al momento si ipotizza che l’auto guidata dal 65enne, che procedeva da Bisceglie verso Andria, avrebbe invaso la corsia opposta travolgendo l’auto con a bordo le vittime.

Bimba di 3 anni muore in ospedale, oggi i funerali: proclamato lutto cittadino a Ginosa. Effettuata l’autopsia

Il sindaco di Ginosa (Taranto), Vito Parisi, ha proclamato per oggi il lutto cittadino in occasione dei funerali della bimba circa tre anni, residente a Marina di Ginosa, avvenuta la sera del 12 febbraio scorso all’ospedale Santissima Annunziata di Taranto, dove si trovava ricoverata dal 27 gennaio con diagnosi di ascesso faringeo.

Il pm inquirente Francesco Ciardo ha iscritto nel registro degli indagati 12 medici con le ipotesi di cooperazione in omicidio colposo e colpa medica. Ieri si è svolta l’autopsia, terminata in serata. Il medico legale Luigi Cippolloni, coadiuvato dall’infettivologo Massimo Delfino e dal pediatra Carmine Serra, consegnerà la relazione entro 60 giorni dopo l’esito degli esami istologici.

La bimba, che aveva un forte mal di gola, era stata prima accompagnata all’ospedale San Pio di Castellaneta e poi trasferita all’ospedale Santissima Annunziata di Taranto. Durante la degenza il quadro clinico era peggiorato forse a causa di una infezione faringea, tanto da rendere necessaria anche una consulenza all’ospedale Giuseppe Moscati. Il 12 febbraio la bambina è andata in arresto cardiaco e a nulla, nonostante la prontezza dell’intervento, sono valsi i tentativi di rianimazione da parte del personale medico.

In concomitanza con i funerali, il sindaco Parisi ha disposto la partecipazione alla cerimonia funebre di una rappresentanza dell’amministrazione comunale e ha rivolto un invito a tutti i commercianti, operatori economici ed artigiani a voler abbassare le saracinesche in segno di lutto. Il primo cittadino ha annunciato anche l’osservanza di un minuto di silenzio in occasione della prossima seduta del consiglio comunale.

Bimba di 3 anni muore in ospedale a Taranto, era ricoverata per tonsillite: fissata l’autopsia

Sarà eseguita mercoledì prossimo, all’ospedale Santissima Annunziata di Taranto, l’autopsia della bimba di 3 anni morta il 12 febbraio scorso. L’incarico è
stato affidato al medico legale.

La Procura ha avviato un’indagine dopo la denuncia depositata dai genitori, si dovrà stabilire cosa sia accaduto nelle due settimane di degenza. La bambina, lo ricordiamo, era stata ricoverata il 27 gennaio scorso con febbre alta e una diagnosi di ascesso alla gola.

La cartella clinica è stata sequestrato e si dovrà valutare se i farmaci ed i trattamenti prescritti siano stati adeguati. Le sue condizioni sono peggiorate con il passare dei giorni fino alla tragica morte.

Molfetta sotto choc per la morte di Davide Farinola, oggi l’incarico per l’autopsia. Il vescovo: “Tragica perdita”

Sarà conferito oggi l’incarico per effettuare l’autopsia sul corpo di Davide Farinola, il 16enne morto la sera di venerdì 31 gennaio in un incidente stradale alla periferia di Molfetta.

Gli accertamenti autoptici saranno eseguiti da Sara Sablone dell’istituto di Medicina legale del Policlinico di Bari. A disporre gli esami è stata la Procura di Trani che, come atto dovuto, ha iscritto nel registro degli indagati, con l’accusa di omicidio stradale, il 19enne che era alla guida dell’auto contro cui ha impattato lo scooter su cui viaggiava la vittima assieme a un coetaneo rimasto ferito.

Gli esiti dell’autopsia serviranno a chiarire la dinamica dell’incidente su cui sono al lavoro i carabinieri. Al momento, l’ipotesi più probabile è che a causare lo contro sia stata una manovra non consentita fatta da uno dei due mezzi coinvolti.

“Possa questo tragico evento essere un richiamo per tutti noi, affinché la bellezza di ogni giorno non venga mai data per scontata e affinché la nostra vita, in ogni gesto e in ogni scelta, sia un atto di amore verso la vita stessa e verso gli altri – le parole di monsignor Domenico Cornacchia, vescovo di Molfetta, in una nota -. La sua vita, spezzata troppo presto, ci lascia tutti sgomenti, non possiamo fare a meno di pensare anche al peso che questa famiglia porta, dopo aver già vissuto, nel 2008, la dolorosa perdita di un padre e marito in un altra triste pagina di storia molfettese”. 

“Affidiamo Davide alla misericordia di Dio, con la speranza che la sua anima trovi pace e luce, e che tutta la comunità, unita nel dolore, possa essere di sostegno a chi lo ha amato, e di esempio di solidarietà e di responsabilità per il bene di tutti senza dimenticarci di altri due giovani e le loro famiglie che resteranno segnati dopo questo tragico evento – ha concluso -. La strada, come la vita, è un cammino che richiede prudenza e consapevolezza”.

Cadavere trovato in auto tra Cassano e Santeramo, muore 43enne. L’autopsia: “Sparati molti colpi”

Sono diverse le ferite da arma da fuoco sul cadavere dell’uomo di 43 anni trovato senza vita ieri in un’auto lasciata nelle campagne tra Cassano delle Murge e Santeramo in Colle, in provincia di Bari.

La vittima è un cittadino di nazionalità marocchina, residente a Santeramo con alcuni precedenti di polizia legati allo spaccio di sostanze stupefacenti, ambiente in cui si stanno muovendo le indagini dei carabinieri che hanno effettuato i rilievi e che dovranno stabilire il movente del delitto.

Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore di Bari, Luisanna Di Vittorio che nei prossimi giorni disporrà l’autopsia affidata a Sara Sablone, medico dell’Istituto di Medicina legale del Policlinico di Bari.

Gli accertamenti autoptici potrebbero essere svolti martedì prossimo e stabiliranno anche l’orario del decesso che potrebbe essere avvenuto a ridosso del ritrovamento del cadavere ovvero intorno alle 13.30 di ieri. Chi ha premuto il grilletto lo ha fatto più volte e in velocità tanto che la vittima ha ferite in differenti parti del corpo: dal busto al volto. Un omicidio che potrebbe essere stato una esecuzione, forse conseguenza di uno sgarro maturato nella gestione dello smercio di sostanze stupefacenti.

Castellaneta, 73enne muore cadendo da barella mentre lo dimettono: l’autopsia rileva fratture

Si è svolta nella giornata di ieri l’autopsia sul corpo del 73enne di Massafra, deceduto il 15 gennaio scorso all’ospedale San Pio di Castellaneta dopo essere caduto accidentalmente da una barella mentre stava per essere dimesso.

Gli esiti saranno depositati tra 60 giorni, ma l’esame ha rivelato alcune fratture, seppur senza conseguenze a livello encefalico. Sono emerse patologie pregresse e alcune ulcere cutanee agli arti inferiori, ma serviranno altri esami per chiarire l’esatta causa della morte e fugare ogni dubbio.

Era presente anche un medico della Asl, che da prassi aveva avviato anche una indagine interna. Restano indagati tre medici e un infermiere con le accuse di responsabilità colposa per morte in ambito sanitario e omessa custodia.

Attraverso la denuncia dei familiari è stato chiesto alla magistratura di verificare se siano stati rispettati tutti i protocolli e se la caduta dalla barella dell’anziano sia in qualche modo dovuta anche alla carenza di personale.