Bari, cuccioli di cinghiali travolti e uccisi nella notte al San Paolo: “Un problema ancora irrisolto”

Investiti la scorsa notte, da un automezzo a due passi dal pronto soccorso dell’ospedale San Paolo, due cuccioli di cinghiale, apparsi inaspettatamente lungo la carreggiata.L’impatto, avvenuto in pochi istanti, è stato fatale per i due cuccioli, che hanno perso la vita sul colpo.

A darne notizia sui social è il consigliere del terzo municipio, Umberto Carli. Sul posto è intervenuta la Polizia Locale in attesa dei veterinari dell’Agenzia per la tutela della salute che provvederanno alla rimozione e allo smaltimento delle carcasse degli animali.

“La presenza di cinghiali in lungo e in largo per il nostro bel paese non è una novità, così come la loro presenza all’interno dei centri abitati, per un problema di cui si discute da tanto tempo, e al quale al momento non vede una valida soluzione”, le parole di Carli.

Sequestrato, legato e picchiato per un debito di droga al San Paolo: 4 condanne tra 16 e 20 anni – I NOMI

Lo avrebbero prelevato da casa, portato in un box del quartiere San Paolo di Bari e, dopo averlo legato a una sedia, lo avrebbero picchiato per farsi consegnare 1100 euro, necessari per la sua liberazione e per saldare un debito di droga. L’incubo sarebbe durato per diverse ore, i presunti aguzzini avrebbero anche accompagnato la vittima dai parenti per riscuotere parte delle somme, per poi riportarlo nel box. Una volta ottenuto il tutto, l’uomo sarebbe stato finalmente liberato con traumi alla spalla, all’avambraccio, al gomito, a una mano e a una caviglia, giudicati guaribili in cinque giorni.

Per questo, il Tribunale di Bari ha condannato (in abbreviato) tre persone a 20 anni di reclusione (Saverio Caputo di 31 anni. Mario Milella di 28, Michele Metta di 32) e un altro imputato, il 24enne Giovanni De Giosa, a 16 anni e sei mesi di reclusione, per sequestro di persona a scopo di estorsione e lesioni personali. Nei loro confronti, però, è caduta l’aggravante mafiosa contestata dalla Dda di Bari, e per questo è stato negato il risarcimento nei confronti della Regione Puglia e del Comune di Bari, costituiti parte civile. Milella e Caputo, per gli inquirenti, sono affiliati al clan Strisciuglio e operano proprio nel quartiere San Paolo.

I fatti si riferiscono all’aprile 2024, i quattro furono arrestati nel novembre successivo. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, coordinati dal pm della Dda Marco D’Agostino, avrebbero agito con «particolare spregiudicatezza e violenza», in pieno giorno, «con particolare efferatezza e a volto scoperto (…) senza temere di essere riconosciuti», come scritto nel capo d’imputazione. Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro 90 giorni. 

Bari, paura al Pronto Soccorso del San Paolo. Aggrediti da un paziente psichiatrico: feriti due infermieri

Nella notte tra il 30 e il 31 marzo due infermieri in servizio al Pronto soccorso dell’Ospedale San Paolo di Bari sono stati aggrediti da un paziente psichiatrico 55enne arrivato in codice arancione.

I due infermieri aggrediti, un uomo di 50 anni e una donna di 30, hanno riportato ferite lievi, rispettivamente con 5 e 8 giorni di prognosi. Secondo quanto ricostruito il paziente ha afferrato dal collo l’infermiere e avrebbe cercato di strangolarlo, la collega è intervenuta ma lo stesso paziente gli ha sferrato un calcio.

“Il paziente è stato trattato in tempi adeguati e sottoposto ad accertamenti ematochimici”, fa sapere l’Asl in una nota. “Stigmatizziamo l’ennesimo episodio di violenza frutto di un atto imprevedibile”, le parole del direttore generale Luigi Fruscio.

“Personalmente ho sentito i nostri due infermieri per esprimere la profonda solidarietà della ASL, assicurandogli tutela in tutte le sedi opportune”, ha poi aggiunto Fruscio.

Prende a martellate una suora per rubarle la pensione. Beccato: è un barese insospettabile

Torniamo ad occuparci dell’aggressione dello scorso 5 marzo avvenuta in via Barletta, nel quartiere Libertà di Bari. Vittima una donna di 67 anni, colpita in testa con un martello dopo aver prelevato i soldi della pensione dal bancomat delle Poste.

L’uomo l’aveva seguita, la donna è caduta a terra ed è stata derubata. L’aggressore era riuscito a scappare via prima dell’arrivo delle Forze dell’Ordine sul posto. La vittima, soccorsa da un passante, era stata trasportata in codice giallo al pronto soccorso del Policlinico di Bari.

Vi raccontiamo il seguito e i retroscena della vicenda. L’aggressore, un operatore socio sanitario dell’ospedale San Paolo di Bari, è stato individuato e denunciato a piede libero. La donna di 67 anni è una suora. Nel video allegato i dettagli.

Palazzo popolare sott’acqua, inquilini nella mer**: “Disagi e infezioni. L’Arca è sparita”

Torniamo ad occuparci del filone delle case popolari. Questa volta ci troviamo al quartiere San Paolo di Bari, esattamente al civico 3 di via De Giosa, in un’altra palazzina dell’Arca.

Le condizioni delle cantine sono inspiegabili, tanto da rendere necessario l’utilizzo della mascherina per documentare la situazione con la nostra telecamera, ma non è l’unico problema da fronteggiare. Anche ai piani alti la situazione è critica.

Gli inquilini sono disperati, Salvatore è forse uno di quelli che ha avuto conseguenze peggiori, tanto da andare in ospedale a causa di un problema alle corde vocali e ad un’infezione.

Nel video denuncia allegato, l’ennesimo di questi ultimi giorni sulla Bari sotterranea e sulle condizioni disastrate di alcune palazzine popolari dell’Arca, tutti i dettagli e il racconto dei condomini.

Bari, 17enne ferito al San Paolo con colpo di pistola: condannati Gennaro Valletta e Gennaro Sardella

Il gup di Bari Giuseppe Battista ha condannato a cinque anni e un mese di reclusione (in abbreviato) il 29enne Gennaro Valletta e il 24enne Gennaro Sardella, accusati di lesioni personali e detenzione e porto illegale di arma da fuoco – con aggravante mafiosa – in relazione al ferimento di un 17enne, colpito con un proiettile alla coscia nel quartiere San Paolo di Bari il 30 luglio 2022.

Il ferimento avvenne in piazza Europa, i due si sarebbero avvicinati alla vittima a bordo di uno scooter guidato da una terza persona indagata in un procedimento penale connesso.

Per la Dda di Bari, che aveva chiesto la condanna a sei anni e otto mesi di reclusione per Valletta e Sardella, il ferimento del 17enne sarebbe avvenuto nell’ambito della «forte acredine” (si legge nel capo d’imputazione) tra i fratelli Vavalle, cui il 17enne sarebbe stato vicino, e il clan Strisciuglio del quartiere San Paolo.

Il gesto, per gli inquirenti, sarebbe quindi da ricondursi alle frizioni tra i due gruppi per il “controllo della piazza di spaccio e delle attività illecite” nel rione. Frizioni determinate «dalla ritrosia dei Vavalle a sottostare al dominio degli Strisciuglio sul quartiere». Il minore subì ferite all’anca e alla coscia guaribili in 24 giorni.

Bari, la moglie non vuole farlo rientrare in casa. Prende la pistola e spara contro il terrazzino: fermato 44enne

Spara in direzione del terrazzino dell’abitazione per convincere la moglie a farlo rientrare in casa con la pistola detenuta illegalmente, dopo averla minacciata e dopo aver urlato in strada.

Un 44enne barese, con precedenti penali, è stato portato in questura dalla Polizia con le accuse di porto abusivo di arma e minacce ai danni della donna. I colpi esplosi per aria non hanno provocato danni né feriti. L’episodio nel quartiere San Paolo di Bari.

 

Raffica di furti nel Barese, famiglia di ladri del San Paolo a processo: tra le vittime anche Mattia Maita – I NOMI

C’è anche il centrocampista biancorosso Mattia Maita tra le vittime della banda di ladri finita a processo con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata ai furti, alla ricettazione e al riciclaggio.

Al giocatore del Bari è stato sottratto il 23 maggio 2023 un borsello, contenente effetti personali, dalla sua Mercedes lasciata nei parcheggi sotterranei di Santa Caterina. A infrangere i vetri della sua auto Angelo Silvestris e Lorenzo Mancini, rispettivamente di 47 e 34 anni.

Sono tra i 12 imputati a processo, gli unici a non portare il cognome Giammaria. Gli altri 10 infatti sono tutti parenti: 7 fratelli (Cosmo Damiano di 47 anni, Antonio di 52 anni, Salvatore di 53 anni, Nicola di 60 anni, Girolamo di 50 anni, Giuseppe di 58 anni e Giovanni di 49 anni) 2 nipoti omonimi (Domenico di 40 e Domenico di 29 anni) e un cugino (Antonio di 57 anni).

Secondo le indagini avrebbero messo a segno tra il 2022 e il 2024 circa 20 colpi, soprattutto nei parcheggi degli ipermercati nel Barese, portando via soldi, borse, oggetti e merce trovati in auto e furgoni. Il tutto con un modus operandi preciso, con tanto di divisione turni per chi doveva entrare in azione.

Nella giornata di ieri gli indagati sono stati sottoposti ad un interrogatorio preventivo nel Tribunale di Bari, la maggior parte ha fatto scena muta. La Procura ha chiesto il carcere e la decisione della gip Rossana De Cristofaro arriverà prossimamente. Le vittime erano scelte con accuratezza, in particolar modo donne sole.

Raffica di furti di auto e furgoni nel Barese, famiglia di ladri del San Paolo a processo: in 12 rischiano il carcere

Sono 12 gli indagati, 10 dei quali appartenenti alla stessa famiglia del quartiere San Paolo, finiti a processo con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata ai furti, alla ricettazione e al riciclaggio.

Secondo le indagini avrebbero messo a segno tra il 2022 e il 2024 circa 20 colpi, soprattutto nei parcheggi degli ipermercati nel Barese, portando via soldi, borse, oggetti e merce trovati in auto e furgoni. Il tutto con un modus operandi preciso, con tanto di divisione turni per chi doveva entrare in azione.

Nella giornata di ieri gli indagati sono stati sottoposti ad un interrogatorio preventivo nel Tribunale di Bari. La Procura ha chiesto il carcere e la decisione della gip Rossana De Cristofaro arriverà prossimamente.

Bari, tenta il suicidio con mix di farmaci e scappa dalla Psichiatria del San Paolo: Carabinieri la ritrovano a Modugno

Nella serata dello scorso 31 gennaio, presso gli uffici della Stazione dei Carabinieri di Bari San Paolo, si è presentato il marito di una donna allontanatasi qualche ora prima dal reparto di psichiatria dell’ospedale “San Paolo”, dove, il giorno precedente, era stata ricoverata a causa di gravi problemi psichiatrici sfociati nel tentativo di suicidio attraverso l’assunzione di un mix di farmaci.

L’uomo, una volta accortosi della fuga, ha subito cercato di risalire alla posizione, tentando di mettersi in contatto telefonico con la moglie che nel frattempo aveva spento il proprio cellulare.

Così, temendo seriamente per la sua incolumità, ha deciso di rivolgersi ai Carabinieri, trovando nel Maresciallo, addetto alla ricezione denunce, una risposta immediata e parole di confronto per tranquillizzare la figlia minore, tredicenne.

Proprio attraverso il telefono di quest’ultima il militare con un escamotage ha iniziato una lunga conversazione telefonica con la scomparsa, che ha confidato il proprio malessere trovando nel carabiniere rassicurazioni e un rapporto di fiducia.

Dopo diversi minuti di chiamata, il Maresciallo ha convinto la donna a cedere il telefono ad un passante, riuscendo così finalmente a localizzarla nei pressi di un ristorante del comune di Modugno.

Senza perdere mai il contatto telefonico, una pattuglia è giunta sul posto soccorrendo la donna in evidente stato confessionale, riaccompagnandola in ospedale e convincendola a farsi aiutare dai sanitari.