Taranto, ragazzino chiama la Polizia: “Venite papà vuole picchiare mamma”. Arrestato 45enne

Un ragazzino ha chiamato la polizia e ha fatto arrestare suo padre, un 45enne, facendo emergere una storia famigliare caratterizzata, da più di un anno, dai comportamenti vessatori dell’uomo, con violenze fisiche e psicologiche. È accaduto in provincia di Taranto. Secondo quanto ricostruito dalla polizia, il figlio minorenne della coppia ha chiamato il 112 dicendo che suo padre, in forte stato di alterazione, aveva provato ad aggredire sua madre.

E solo il suo intervento – si era frapposto tra i due – aveva impedito il peggio. Quando i poliziotti della squadra volante sono arrivati nell’appartamento, hanno trovato i figli e la donna impauriti mentre il padre manifestava aggressività nei loro confronti. Riportata la calma, gli agenti hanno ascoltato la testimonianza della madre e dei figli che hanno raccontato la loro condizione di estremo disagio dovuto ai comportamenti del 45enne che li avrebbe anche minacciati di morte. E che in altre occasioni avrebbe aggredito sua moglie. L’uomo è stato portato in carcere con l’accusa di maltrattamenti in famiglia.

Bari, insegnante di sostegno fa sedere bimbo autistico sulla “sedia della vergogna” in classe: l’ira della mamma

“Mio figlio autistico di 8 anni sulla sedia della vergogna in classe, da allora ha iniziato a farsi la pipì addosso”. Inizia così la denuncia di una mamma ai microfoni de La Repubblica di Bari. La vicenda prende luogo in scuola primaria barese. Una sedia “camomilla” o della “riflessione”, questo sarebbe il metodo scelto dall’insegnante per “punire” un bambino autistico. In realtà però l’esperimento ha avuto risvolti assolutamente negativi.

“Ha fatto sedere mio figlio di fronte ai compagni di classe, tra l’armadio e il muro, senza dover toccare nessuno. Senza motivo, solo perché la nuova docente temeva che il bambino potesse far male a qualcuno – racconta -. In una settimana è precipitato a livello psichiatrico. Ha iniziato a farsi la pipì addosso dopo essere stato sottoposto alla sedia della vergogna. Viene anche chiamata sedia della riflessione, ma ha rappresentato soltanto un momento di mortificazione. L’insegnante non sapeva gestire la situazione. Mi ha chiamata affermando che dovevamo mandarlo in una struttura ad hoc. La maestra è andata via ammettendo che stava scaricando sul bambino la frustrazione di molti problemi legati al lavoro in classe”.

Bari, sequestrato microtelefono nel carcere minorile: figlio di un boss sorpreso mentre lo usa in cella

Un giovane di 24 anni detenuto nel carcere minorile di Bari è stato sorpreso dagli agenti della polizia penitenziaria mentre, all’interno della sua cella, stava telefonando con un microcellulare. L’apparecchio, il cui uso è vietato per i reclusi, è stato sequestrato. È quanto fa sapere la confederazione autonoma italiana polizia penitenziaria riferendo quando accaduto ieri sera.

Secondo quanto riporta la nota del sindacato, il 24enne “figlio di uno capo storico di un clan barese era nel vano bagno della sua cella mentre provava a parlare con l’esterno attraverso il cellulare che nascondeva con una mano”, fa sapere Mimmo Mastrulli, il presidente del Cosp sindacato che fa parte della confederazione.

“Il giovane è in carcere per diversi reati contro la persona e il patrimonio – aggiunge – e aveva un microcellulare completo di scheda che sono stati recuperati grazie alla bravura degli agenti”. Il sindacato chiede una “maggiore attenzione” per l’istituto di pena minorile dove “continuano a registrarsi proteste anche se in forma minore rispetto ai giorni scorsi”, conclude Mastrulli.

Orrore a Ostuni, gatti chiusi in gabbie e legati alla corda: denunciati madre e figlio

Il Nucleo di Guardie Zoofile di Stop Animal Crimes Italia è intervenuto a Ostuni (Brindisi) dove una famiglia deteneva gatti alla corda e in gabbie in condizioni igienico-sanitarie precarie e incompatibili con la loro natura. Si è così proceduto al sequestro penale di 7 gatti – tutti sprovvisti di microchip – e degli oggetti di costrizione.

Due persone, madre e figlio, sono state denunciate per il reato di abbandono di animali, previsto dall’art. 727 del codice penale, che punisce “chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività. In particolare, una gatta adulta, che stazionava su un cumulo di feci con 3 gatti di circa 50 giorni, si trovava legata con una corda fissata al muro. Altri tre gatti, di circa 4 mesi, si trovavano rinchiusi in una piccola gabbia tra i propri escrementi.

Il sequestro, convalidato dal pubblico ministero del tribunale di Brindisi Giovanni Marino, è stato già notificato dalle guardie zoofile ai due indagati su delega del magistrato. Non appena i tempi lo permetteranno i gatti saranno affidati a famiglie. Il Nucleo di Guardie Zoofile ricorda “che i gatti sono per natura animali liberi e che ogni modalità di detenzione coercitiva e in danno della loro etologia costituiscono reato”.

Caterina costretta in comunità col figlio: “Gli abusivi si sono presi la ‘mia’ casa popolare”

La storia di Caterina abbraccia praticamente tutte le tematiche e le problematiche sociali che da tempo denunciamo. Dopo aver soggiornato in un b&b a Bitritto pagato dal Comune di Noicattaro, ora è costretta a vivere in comunità col figlio ad Altamura. Le è stata assegnata regolarmente una casa popolare, essendo anche prima in graduatoria, ma non può andarci perché occupata abusivamente da una coppia di giovani con una bimba.

Continue reading

Minaccia il suicidio, si taglia le vene e invia una foto al figlio: mamma salvata da Polizia e 118 ad Ostuni

Ha inviato una foto al figlio annunciando la volontà di suicidarsi, tagliandosi le vene. Invece che lasciarsi prendere dal panico l’adolescente ha subito chiesto aiuto alle due sorelle, che a loro volta hanno contattato il 112 per correre in aiuto della propria madre. Così è stata salvata dai poliziotti del commissariato di Ostuni una donna che risiede in un appartamento sul litorale del nord Brindisino e che ieri ha provato a togliersi la vita.

In collegamento a distanza con un medico, in attesa dell’arrivo dell’ambulanza, gli agenti sono riusciti a prestare le prime cure alla donna, trovata priva di sensi in una stanza, fermando l’emorragia in corso con uno strumento di fortuna che si trovava in casa, un guinzaglio. Mentre i poliziotti hanno soccorso in casa la donna, un’altra volante del commissariato di Ostuni, guidato dal dirigente capo Michele Marinelli, ha ‘scortato’ ed accompagnato il 118 nell’appartamento dove si stava consumando la tragedia. La donna è stata stabilizzata e portata in codice rosso all’ospedale Perrino di Brindisi per le cure del caso. Dopo l’intervento di poliziotti e medici ora è fuori pericolo.

Taranto, aggredisce l’ex moglie e il figlio: arrestato 49enne. La donna è riuscita a chiamare il 112

I carabinieri della Compagnia di Taranto hanno arrestato, in flagranza di reato, un 49enne ritenuto responsabile di atti persecutori e lesioni personali nei confronti dell’ex moglie e del figlio.

La notte scorsa l’uomo, che era già stato destinatario di un provvedimento di ammonimento a seguito di una precedente segnalazione della vittima, avrebbe aggredito e procurato lesioni all’ex moglie e al figlio, dopo averli raggiunti nella loro abitazione di Leporano. La donna è poi riuscita a contattare il 112.

I militari giunti poco dopo sul posto hanno proceduto all’arresto del 49enne, che ha ottenuto i domiciliari su disposizione del pm di turno. Madre e figlio sono stati soccorsi e medicati dal 118.