Rubano due auto e svaligiano tre appartamenti a Natale, arrestati ladri minorenni: a denunciarli un papà

Due minorenni di Galatone, di 15 e 16 anni, sono stati arrestati e sono finiti in carcere a Catanzaro per furto aggravato. Nella notte tra Natale e Santo Stefano hanno rubato due auto e hanno commesso tre furti in abitazioni.

A denunciarli è stato il padre del ragazzo più piccolo dopo aver scoperto quanto avevano fatto. Da qui sono partite le indagini dei Carabinieri che hanno individuato il complice più grande, oltre a recuperare le auto rubate e parte della refurtiva.

Il sospetto è che i due ragazzini abbiano commesso altri furti, assieme ad un complice maggiorenne già arrestato per mafia.

Gallipoli, bimbo di 7 anni per 6 ore al Pronto Soccorso con dolori addominali: il papà viene aggredito dal medico

Il padre di un piccolo paziente di 7 anni, in ospedale con forti dolori addominali, è stato aggredito da un medico del Pronto Soccorso dell’ospedale Sacro Cuore Gesù di Gallipoli. Vittima dell’aggressione un tecnico radiologo, in servizio presso l’Asl 3 di Torino e rientrato in Salento per le vacanze natalizie. La sua denuncia è contenuta in una lettera inviata alla direttrice generale dell’Asl Lecce, Maria Nacci, e al direttore sanitario dell’ospedale di Gallipoli, Salvatore Grazia. A riportarlo è La Repubblica.

Secondo il medico del Pronto Soccorso il paziente di 7 anni doveva essere sottoposto ad un’ecografia all’addome, questo rendeva obbligatorio però un ricovero di tre giorni nel reparto di Pediatria. Il papà a questo punto ha preso tempo e ha chiesto prima di vedere l’esito degli esami del sangue per valutare l’ipotesi del ricovero e l’eventuale ecografia, una richiesta che però ha mandato in escandescenza il medico.

“Ho altri 15 pazienti da visitare e non ho tempo da perdere”, le parole proferite prima dell’aggressione. Il medico si è alzato dalla poltrona, ha spinto e mandato via il papà, che aveva suo figlio in braccio, dalla sala visite. Gli animi si sono riscaldati e sul posto sono intervenuti anche i vigilanti. I due sono stati lasciati in sala d’attesa al “freddo”, all’1.50 è stato somministrato al piccolo un farmaco antiacido con scarsi benefici dopo l’esito negativo degli esami al sangue. Alle 3.31, dopo oltre 6 ore di permanenza in ospedale, il medico del pronto soccorso ha firmato le dimissioni modificando parzialmente la descrizione del diario clinico da quanto riferito a voce, omettendo che l’ecografia addominale sarebbe avvenuta solo a seguito di ricovero per almeno tre giorni nel reparto di pediatria. Resta da capire se la vicenda proseguirà ora con una formale denuncia.

Tassista accoltellato, Francesco: “Non ho visto il video credevo di morire”. Il papà: “È dura”

Francesco ha rimediato 122 punti di sutura, ma il peso dell’aggressione sarà difficile da scrollare di dosso. Aveva da pochi giorni ottenuto la licenza e in più dovrà fare i conti con danni fisici per tutta la vita. Non sa se tornerà mai a guidare un taxi, la volontà in parte c’è, ma la sicurezza al momento no.

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Dal papà dirigente i soldi pubblici di Pugliapromozione per il ristorante stellato: indagato lo chef Minchillo

Avrebbe comprato parte dell’attrezzatura per il suo ristorante stellato a Crema, il Vitium, chiuso lo scorso giugno, con i soldi pubblici di Pugliapromozione che gli avrebbe fornito suo padre Matteo quando era alla guida dell’agenzia per il turismo.

Per questo lo chef 31enne Michele Minchillo è tra gli indagati nell’inchiesta di Bari – che oggi ha portato al sequestro di beni per 400mila euro – con le accuse, a vario titolo e in concorso con suo padre (morto nel 2023), di peculato, falso, riciclaggio, reimpiego di denaro di provenienza illecita, autoriciclaggio.
Matteo Minchillo, ex direttore generale di Pugliapromozione, dal 2017 al 2021 – secondo le indagini della Guardia di finanza – avrebbe “sistematicamente distratto denaro” di cui aveva la disponibilità “appropriandosene per finalità di natura esclusivamente personale”.

Tra i beni sequestrato dai finanzieri, ci sono anche una cucina a gas, frigoriferi e un forno professionale, scaffalature e attrezzatura per la ristorazione che Michele Minchillo avrebbe acquistato per il suo ristorante che, nel 2024, ha chiuso i battenti nonostante una stella Michelin. Tra i motivi del mancato successo, lo chef aveva spiegato in recenti interviste di non essere stato capito.

Giallo sulla morte di Patrizia Nettis, il papà annuncia sui social: “Cambierò la lapide”. Spunta la scritta “assassinata”

“Progetto di modifica della lapide. Sicuramente tra non molto darò incarico all’agenzia di Pompe Funebri di procedere”. Il messaggio pubblicato su Facebook da Vito Nettis, il papà di Patrizia Nettis, la giornalista 41enne originaria di Gioia del Colle trovata impiccata il 29 giugno 2023 nell’appartamento in cui viveva a Fasano, in provincia di Brindisi, è accompagnato da una foto che non lascia spazio ad interpretazioni. L’intenzione è quella modificare il testo sulla lapide della figlia e aggiungere la scritta “Assassinata a Fasano il 29 giugno 2023”.

La Procura di Brindisi ha chiesto l’archiviazione del caso, la famiglia non ha mai creduto alla tesi del suicidio e per questo ha avanzato diverse richieste per disporre l’autopsia, sempre negata. Poi è arrivata anche la comunicazione di non luogo a procedere da parte della Procura generale di Lecce per l’avocazione delle indagini. Nell’inchiesta per la morte di Patrizia Nettis era indagato un uomo, che in passato ha avuto una relazione sentimentale con la donna. L’imprenditore era accusato di istigazione al suicidio e atti persecutori. Del caso ce ne siamo occupati ultimamente  con il criminologo Candiano e il medico legale Bacco. Ci sono troppe incongruenze e le indagini appaiono piuttosto sommarie. La famiglia non si arrende, si è opposta alla richiesta di archiviazione del caso e continua ad insistere affinché venga disposta l’autopsia.

Taranto, ragazzino chiama la Polizia: “Venite papà vuole picchiare mamma”. Arrestato 45enne

Un ragazzino ha chiamato la polizia e ha fatto arrestare suo padre, un 45enne, facendo emergere una storia famigliare caratterizzata, da più di un anno, dai comportamenti vessatori dell’uomo, con violenze fisiche e psicologiche. È accaduto in provincia di Taranto. Secondo quanto ricostruito dalla polizia, il figlio minorenne della coppia ha chiamato il 112 dicendo che suo padre, in forte stato di alterazione, aveva provato ad aggredire sua madre.

E solo il suo intervento – si era frapposto tra i due – aveva impedito il peggio. Quando i poliziotti della squadra volante sono arrivati nell’appartamento, hanno trovato i figli e la donna impauriti mentre il padre manifestava aggressività nei loro confronti. Riportata la calma, gli agenti hanno ascoltato la testimonianza della madre e dei figli che hanno raccontato la loro condizione di estremo disagio dovuto ai comportamenti del 45enne che li avrebbe anche minacciati di morte. E che in altre occasioni avrebbe aggredito sua moglie. L’uomo è stato portato in carcere con l’accusa di maltrattamenti in famiglia.