Pediatrico Bari, bimbo di 13 mesi al Pronto Soccorso per 6 ore. La mamma: “Andati via senza cure è uno schifo”

“Ho deciso di scrivervi per rendere pubblico quanto accadutomi qualche sera fa quando ho portato d’urgenza mio figlio di 13 mesi all’ospedaletto”. Inizia così la denuncia di una mamma arrivata in redazione.

“Sono arrivata in Pronto Soccorso, alle ore 20.15, con mio figlio con problemi respiratori, febbre a 39, vomito e astenia completa. Effettuo accettazione e dicono di attendere il mio turno, consegnandomi il numero 37. Nel frattempo i minuti sono diventati ore, tante nelle quali ho visto passare avanti numeri in ordine sparso, con apparenza meno urgenza di un bambino di 13 mesi che alle 2 di notte attendeva ancora di essere visitato”, continua.

“Alle 2. Un bambino di 13 mesi, con problemi respiratori. Voglio denunciare quanto accaduto che mi ha portato ad andare via alle 2, senza aver ricevuto il minimo soccorso, pregando che mio figlio potesse non sentirsi peggio, sfinito e assonnato si è addormentato con fatica alle 4 del mattino. Il giorno dopo ho fatto visitare e curare privatamente il mio piccolino – conclude -. Questo è uno schifo totale. Un sistema che non funziona ed è grave, molto grave che il malfunzionamento si verifichi soprattutto nell’unico polo pediatrico, considerato d’eccellenza, in tutta la Puglia. Sono schifata”.

Orrore a Ostuni, gatti chiusi in gabbie e legati alla corda: denunciati madre e figlio

Il Nucleo di Guardie Zoofile di Stop Animal Crimes Italia è intervenuto a Ostuni (Brindisi) dove una famiglia deteneva gatti alla corda e in gabbie in condizioni igienico-sanitarie precarie e incompatibili con la loro natura. Si è così proceduto al sequestro penale di 7 gatti – tutti sprovvisti di microchip – e degli oggetti di costrizione.

Due persone, madre e figlio, sono state denunciate per il reato di abbandono di animali, previsto dall’art. 727 del codice penale, che punisce “chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività. In particolare, una gatta adulta, che stazionava su un cumulo di feci con 3 gatti di circa 50 giorni, si trovava legata con una corda fissata al muro. Altri tre gatti, di circa 4 mesi, si trovavano rinchiusi in una piccola gabbia tra i propri escrementi.

Il sequestro, convalidato dal pubblico ministero del tribunale di Brindisi Giovanni Marino, è stato già notificato dalle guardie zoofile ai due indagati su delega del magistrato. Non appena i tempi lo permetteranno i gatti saranno affidati a famiglie. Il Nucleo di Guardie Zoofile ricorda “che i gatti sono per natura animali liberi e che ogni modalità di detenzione coercitiva e in danno della loro etologia costituiscono reato”.

Aesthetic Franco e Catalina querelano Antonio: “Ha rovinato la nostra immagine”. Dal Pm a settembre

Magicamente tutti gli organi di stampa e d’informazione si sono accorti della storia di Aesthetic Franco. La nostra inchiesta va avanti da aprile e possiamo definirci i suoi nemici numero uno. Prima o poi doveva accadere, Antonio è stato querelato da Aesthetic Franco e Catalina.

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Bari, maiali morti di stenti durante trasporto dall’Ungheria: scatta la denuncia di LNDC Animal Protection

Morti di stenti mentre venivano trasportati dall’Ungheria all’Italia, probabilmente per trovare comunque la morte. È stata questa la sorte di alcuni dei 100 maiali che erano in un camion fermato per controlli dalla Polizia stradale di Bari. All’interno del veicolo, gli agenti hanno constatato che mancavano i requisiti previsti dalla legge per trasporti di questo tipo, gli animali erano in sovrannumero rispetto a quello consentito e privi di cibo e acqua. I due autisti inoltre non avevano effettuato le pause necessarie. Gli agenti intervenuti hanno provveduto a elevare una sanzione di 8mila euro e hanno disposto il fermo del veicolo utilizzato. LNDC Animal Protection sporge denuncia a carico dei due autisti, di nazionalità polacca, per maltrattamento di animali.

“È ora di dire basta. Non è più accettabile che gli animali vengano sfruttati e torturati in questo modo. Gli animali non sono oggetti, gli animali soffrono e non ci si può più girare dall’altra parte davanti a tutta questa sofferenza. Ogni volta che si compra della carne ci si rende complici di comportamenti come questo, bisogna esserne consapevoli e non nascondersi dietro a un dito. Se poi si vuole continuare così nessuno lo vieta, ma bisogna avere la consapevolezza che dietro l’industria della carne c’è soltanto dolore e sofferenza al di là di quello che fanno vedere le pubblicità. Noi di LNDC Animal Protection abbiamo scelto di stare dalla parte dell’amore e del rispetto e per questo abbiamo scelto un’alimentazione a base vegetale, e invitiamo tutti a fare lo stesso. Soltanto così potremo mettere fine allo sfruttamento e alla crudeltà e mostrare realmente di amare gli animali, tutti gli animali, senza distinzione tra serie A e serie B”, commenta Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection.

Droga, soldi e armi clandestine. Blitz dei Carabinieri tra Bari e Modugno: 5 arresti e una denuncia

Nella giornata di mercoledì 12 giugno, i militari del Nucleo Operativo della Compagnia di Bari Centro, nel contesto delle incessanti attività di contrasto al traffico di sostanze stupefacenti nel centro cittadino, hanno arrestato nella flagranza del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, 1 cittadino barese e 4 albanesi, di cui 3 di essi ritenuti responsabili, in concorso, anche di detenzione di arma clandestina fatta salva, per tutti, la valutazione nelle fasi successive con il contributo della difesa.

In particolare, nel corso della mattinata, i Carabinieri notavano transitare in via Glomerelli, a bordo del proprio motociclo, T.P., 41enne barese con precedenti di polizia. Gli operanti, quindi, procedevano al suo controllo, accertando come l’indagato detenesse, per evidenti fini di spaccio, 515 g di eroina.

Il prosieguo dell’attività info-investigativa permetteva di focalizzare l’attenzione dei militari sull’abitazione di M.F., 65enne albanese, la cui perquisizione domiciliare, compiuta nel pomeriggio, consentiva di rinvenire, nella disponibilità di quest’ultima e di altri due connazionali (il 34enne V.A. e il 25enne C.L.): 6,3 kg di eroina; un’arma clandestina; 17 proiettili cal. 9×34; la somma contante di € 30.365; una pistola ad aria compressa; un serbatoio monofilare; un silenziatore. Il controllo veniva successivamente esteso a un casolare sito in Modugno nella disponibilità del V.A., ove veniva trovato in possesso di un’ingente quantità di materiale utile per il taglio e il confezionamento dello stupefacente, tra cui varie parti di robot da cucina.

Nel corso di quest’ultima operazione, i Carabinieri, notando la presenza sospetta di un quarto cittadino albanese (il 35 enne N.A.), che transitava più volte nei pressi del casolare a bordo di un monopattino, decidevano di procedere anche al controllo della sua abitazione, sita nel quartiere Libertà di Bari, riscontrando come il reo detenesse 927 g di eroina, la somma contante di € 800 e materiale utile per il confezionamento. Nell’ambito delle ricerche finalizzate all’individuazione del predetto domicilio, i militari deferivano in s.l. per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti K.A., cittadino gambiano 28enne, trovato in possesso, nella propria abitazione facente parte dello stesso condominio di N.A., di 31 g di marijuana e 43 g di hashish, tutti suddivisi in dosi, oltre che di materiale per il confezionamento della droga.

Il PM di turno, informato delle risultanze investigative, disponeva la traduzione presso la locale casa circondariale. In sede di udienza di convalida, tenutasi il successivo 14 giugno, il GIP di Bari ha convalidato tutte e 5 le misure pre-cautelari, disponendo per tutti gli indagati l’applicazione della custodia cautelare in carcere.

È importante sottolineare che il relativo procedimento è nella fase delle indagini preliminari e che l’eventuale colpevolezza, in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo nel contraddittorio tra le parti

Entra in chiesa e va via con la statua di Gesù in spalla, il parroco: “Non ci piacciono le processioni tradizionali”

Entra in chiesa, si carica in spalla la statua di Gesù e come se nulla fosse va via con il simulacro. L’episodio è avvenuto il 29 maggio nella chiesa dell’Addolorata a Taranto. Il tutto è stato ripreso dalle telecamere di videosorveglianza, a denunciare l’accaduto con ironia è stata la stessa parrocchia sui social.

“Noi siamo differenti non ci piacciono le processioni tradizionali – si legge nel post a firma di don Amedeo -.’Fare di Cristo il cuore del mondo’, avrà pensato bene chi ti ha trafugato. Bravo fratello, hai servito il Maestro anche se non lo sapevi. E sì, il cuore di Cristo non può fermarsi in una chiesa, dentro le mura di un cenacolo. ‘Andate e portate a tutti il mio cuore’”.