Si chiude, forse, il caso sullo scenario inquietante immaginato dalla Procura di Foggia che mesi fa ha disposto la riesumazione delle salme di 15 persone, per lo più affette da patologie oncologiche, scomparse tra il 14 novembre 2022 e il 16 febbraio scorso nell’hospice Asl di Torremaggiore.
Al centro della vicenda era finito un infermiere di 55 anni, indagato per omicidio con l’accusa di aver iniettato il Midazolam, un potente sedativo di uso ospedaliero che viene somministrato per via orale, intramuscolare e in vena (se iniettato in dosi massicce provoca il decesso in poco tempo, a maggior ragione su persone con gravi patologie o su copri provati). L’autopsia aveva rivelato la presenza proprio dello Midazolam e della Prozamina nel sangue di 12 dei 15 pazienti riesumati, pur non essendo medicinali prescritti nel loro piano terapeutico.
La Procura di Foggia ha però chiesto l’archiviazione dell’inchiesta a carico dell’infermiere, nel frattempo trasferito ad altro incarico e in altre città. Resta da capire se i familiari delle persone decedute si opporranno alla richiesta di archiviazione. Sono stati loro, tramite denuncia, a far scattare l’inchiesta.