Inizio lockdown e emergenza Covid, rivolta nel carcere di Bari: 74 detenuti a processo

Avrebbero rotto vetri e oggetti in legno e acciaio delle celle, danneggiato le serrature dei blindi delle stanze e le videocamere di sorveglianza, di fatto dando vita a una rivolta nel carcere di Bari durata circa tre ore.

Per questo, in 74 sono stati rinviati a giudizio per danneggiamento aggravato e interruzione di pubblico servizio, in relazione ai disordini avvenuti nella casa circondariale barese il 9 marzo 2020, data di inizio del lockdown per l’epidemia da Covid-19 deciso dal governo di Giuseppe Conte.

Il processo nei loro confronti inizierà a Bari il prossimo 16 dicembre. I detenuti – molti dei quali poi trasferiti in altre carceri – inscenarono una rivolta nella prima e nella seconda sezione che costrinse gli agenti della penitenziaria a contenerla cercando, per quanto possibile, di limitare i danni.

Quel giorno i parenti di alcuni detenuti manifestarono all’esterno del carcere con striscioni, cori e tamburi chiedendo la liberazione dei propri parenti a causa dell’emergenza sanitaria in corso.

Rivolta al carcere minorile di Bari, agenti picchiati con calci e pugni: 7 ragazzi a processo

Inizierà il prossimo 24 giugno, davanti al Tribunale dei minori di Bari, il processo a carico di sette giovani detenuti accusati in concorso di sequestro di persona, resistenza a pubblico ufficiale, tentata evasione e furto aggravato.

I fatti per cui è stato chiesto e ottenuto il giudizio immediato si riferiscono ai disordini avvenuti all’interno dell’Istituto penitenziario minorile Fornelli di Bari lo scorso 9 marzo: secondo quanto ricostruito dalle indagini, i sette – che avrebbero agito anche con due maggiorenni – per evadere dal carcere, avrebbero incendiato le lenzuola, strappato fili dei telefoni, spaccato telecamere, tablet, tv e una ricetrasmittente.

Poi avrebbero insultato, minacciato e picchiato due agenti della penitenziaria con calci, pugni e morsi, e a loro avrebbero anche rubato le chiavi dei cancelli. «Prendiamoli a chiave questi due, spacchiamoli di mazzate e tagliamoli la testa. Non devono uscire vivi. Adesso vedrete cosa faremo, non avete ancora visto nulla», avrebbero urlato rivolgendosi agli agenti, da quanto si legge nel capo d’imputazione.

Uno dei minorenni avrebbe quindi sparso dell’alcol nel corpo di guardia e sui pantaloni di uno degli agenti, minacciando di dar loro fuoco: «Se tra 5 minuti non ci aprite l’ingresso vi incendiamo vivi». Gli agenti, poi, sarebbero stati rinchiusi nello stesso corpo di guardia. A causa dell’aggressione, due poliziotti sono rimasti feriti. Tra le persone offese c’è lo stesso istituto, nella persona del direttore, e i due agenti feriti. Sei dei sette detenuti sono stati trasferiti in altri istituti.

I ladri tornano a scuola, 4 furti in 2 settimane. Studenti in rivolta: “Sicurezza e manutenzione”

Uno sciopero per dire basta ai furti che da gennaio sono stati 5, con un picco dal 28 aprile scorso a oggi quando ce ne sono stati quattro. Una scuola da cui chissà chi, ha fatto sparire una trentina di Pc e scassinato i distributori automatici di bevande e snack per prendere le monete.

Così, studenti e studentesse della sede di via Celso Ulpiani, strada del quartiere San Pasquale della città, dell’istituto a indirizzo socio- sanitario Santarella De Lilla, hanno lasciato banchi e libri per manifestare davanti al Comune la loro preoccupazione. Una delegazione di studenti ha poi incontrato il sindaco dell’area metropolitana di Bari, Vito Leccese,.

Il primo colpo risale alla fine dello scorso mese di gennaio quando dopo un open day sono stati portati via 15 computer. Poi ne sono spariti altri 12 che si trovavano in altre classi, e quello della dirigente nell’ufficio di presidenza. La gran parte dei computer è stata acquistata con i fondi del Pnrr.

I ladri non sono riusciti a rubare i Pc dei laboratori perché lì ci sono le porte blindate. Nei giorni hanno fatto razzia delle monete nei distributori automatici, danneggiandoli. Nel video allegato la denuncia e l’appello degli studenti.

Bari, rivolta al carcere minorile Fornelli. Agenti picchiati con calci e pugni: arrestati 7 minorenni tra 16 e 17 anni

La gip del tribunale per i minorenni di Bari, Antonia Salamida, ha disposto la custodia cautelare in un istituto penale per minori nei confronti di sette giovani, tra i 16 e i 17 anni, accusati, in concorso tra loro, di sequestro di persona, resistenza a pubblico ufficiale, tentata evasione e furto aggravato.

Secondo l’accusa, lo scorso 9 marzo avrebbero partecipato ai disordini avvenuti all’interno dell’istituto penale per minori Fornelli di Bari. L’arresto era stato chiesto dalla Procura dei minori l’8 aprile. Tutti e sette sono già detenuti, per altri reati, in sette differenti istituti penali per minori.

Secondo le indagini, lo scorso 9 marzo a Bari avrebbero agito con loro anche due maggiorenni. In base a quanto ricostruito dai pm, quella sera – per evadere dal carcere – avrebbero incendiato le lenzuola, strappato fili dei telefoni, spaccato telecamere, tablet, tv e una ricetrasmittente.

Poi avrebbero insultato, minacciato e picchiato due agenti della penitenziaria con calci, pugni e morsi, e a loro avrebbero anche rubato le chiavi dei cancelli. Uno dei minorenni avrebbe quindi sparso dell’alcol nel corpo di guardia e sui pantaloni di uno degli agenti, minacciando di dar loro fuoco.

Gli agenti, poi, sarebbero stati rinchiusi nello stesso corpo di guardia. A causa dell’aggressione, due poliziotti sono rimasti feriti.

Misure Codice Interno, Polizia Locale di Bari in rivolta: “Contro di noi pregiudizi. Pronti a consegnare le armi”

“Giù le mani dalla Polizia Locale di Bari”. Questa la richiesta unanime che si è levata con forza dall’Assemblea del Personale della Polizia Locale, riunitasi ieri, 1° aprile 2025, dalle ore 12 alle 16, presso la Sala ex Tesoreria di Palazzo di Città.

“Un grido di dolore, di indignazione e di dignità, lanciato da chi si è sentito abbandonato, esposto all’opinione pubblica e agli organi di stampa a seguito delle risultanze della Commissione Ministeriale di Accesso – scrivono in una nota congiunta Giuseppe Lomonte (CISL FP), Rocco Bitetto (UIL FPL) Sebastiano Zonno (Csa) e Tommaso Stella (Sulp) –. Un’indagine avviata sotto la minaccia dello scioglimento del Consiglio Comunale e conclusasi con provvedimenti di portata limitata, il cui impatto appare tuttavia profondamente ingiusto e sbilanciato”.

“Provvedimenti che, pur preservando la reputazione della classe politica e del management, colpiscono nove lavoratori, contestando loro situazioni di natura marginale, prive di qualsiasi rilevanza penale, risalenti a decenni fa o addirittura a periodi antecedenti alla loro assunzione e, in alcuni casi, prive perfino di imputazioni precise – continuano -. Di fronte a questa evidente disparità di trattamento, il personale della Polizia Locale di Bari rivendica con fermezza rispetto, tutela e trasparenza, affinché non siano i lavoratori a pagare il prezzo di una vicenda dai contorni ancora tutti da chiarire. Proclamazione dello stato di agitazione”.

L’Assemblea, al termine dei lavori, ha deliberato all’unanimità di conferire mandato alle Organizzazioni Sindacali affinché proclamino lo Stato di Agitazione e avviino le procedure necessarie per giungere alla proclamazione dello Sciopero. Tra le proteste anche la riconsegna dell’arma di servizio.

Bari, rivolta al carcere minorile Fornelli. Agenti picchiati con calci e pugni: alcuni detenuti trasferiti in altri istituti

Saranno trasferiti in altri istituti di pena alcuni dei detenuti che domenica scorsa hanno provocato disordini all’interno del carcere minorile Fornelli di Bari.

Si tratta di meno di una decina di ragazzi di età compresa tra i 16 e i 17 anni che, secondo quanto si apprende da fonti investigative, sarebbero «teste calde» che avrebbero creato scompiglio nella terza sezione del carcere minorile barese.

La loro posizione è al vaglio dell’Autorità giudiziaria minorile. Nei disordini di domenica sera tre agenti della polizia penitenziaria sono rimasti feriti, due dei quali hanno fatto ricorso alle cure ospedaliere.

Stando a quanto ricostruito dai sindacati della polizia penitenziaria, i detenuti avrebbero provato a raggiungere la portineria dopo aver danneggiato gli arredi di alcune celle.

Rivolta al carcere minorile di Bari, picchiati con calci e pugni: tre agenti feriti. I sindacati: “Situazione grave”

Momenti di tensione si sono vissuti ieri nel carcere minorile Fornelli di Bari a causa di alcuni disordini che si sono verificati nel pomeriggio. All’esterno la zona è  tata presidiata da pattuglie della polizia di Stato mentre all’interno dell’istituto di pena sono stati a lavoro gli agenti della polizia penitenziaria.

Sarebbero tre gli agenti feriti. Due di loro sono stati medicati in ospedale, mentre il terzo è stato curato nell’infermeria interna al penitenziario.  L’aggressione sarebbe partita da una decina di detenuti che si sarebbe impossessata delle chiavi delle celle della sezione tre e avrebbe ferito gli agenti anche con un’arma da taglio.

“Quanto sta accadendo nel carcere minorile di Bari è grave ed è necessario un cambio di passo”, afferma il presidente nazionale del Conaippe, Mimmo Mastrulli secondo cui per domare i disordini sono arrivati rinforzi da altre carceri pugliesi. “Ma è assurdo – aggiunge – quanto accade ormai ogni giorno. Il direttore del carcere e il comandante di reparto non sono più compatibili con la realtà del carcere minorile barese e il ministero della Giustizia deve darsi una mossa e intervenire”.

“Oramai disordini e rivolte sono all’ordine del giorno nelle carceri minorili italiane: da Milano a Bari. Se fino a qualche tempo fa si poteva parlare di allarme ora invece siamo alla quotidianità”, riferisce all’ANSA Aldo di Giacomo segretario del Spp, il sindacato della polizia penitenziaria. La situazione all’interno del penitenziario minorile barese è al momento sotto controllo.

Secondo quanto fa sapere Federico Pilagatti, segretario del Sappe, il sindacato autonomo della polizia penitenziaria, a scatenare i disordini sarebbero stati “alcuni detenuti che hanno aggredito e picchiato con calci e pugni due agenti in servizio che sono riusciti comunque a lasciare la sezione, per farsi medicare in ospedale”. I detenuti avrebbero anche distrutto alcuni arredi “impossessandosi della sezione”, aggiunge il sindacalista evidenziando che “tutto il personale in servizio al Fornelli è stato richiamato perché la situazione continua ad essere molto delicata”.

Sequestri, degrado e nessuna visione. Gli ultimi marinai in rivolta: “Torre a Mare sta sprofondando”

Ci troviamo nel porto di Torre a Mare, un luogo incantevole e frequentatissimo in estate, per parlare di una situazione davvero triste. Protagonisti sono gli ultimi marinai che portano avanti alcune tradizioni suggestive, a rischio estinzione.

Sono stati costretti a lasciare i “camerini”, ovvero i depositi utilizzati per custodire tutte le attrezzatture. Alcuni sono stati sequestrati, altri sono in concessione alla cooperativa San Nicola e il Comune ha chiesto loro di ristrutturarli per continuare ad utilizzarli.

Ma non è l’unico problema da fronteggiare, i marinai sono in rivolta e il futuro è davvero preoccupante. Nel video allegato la denuncia in coro degli ultimi marinai di Torre a Marre.

Rivolta nel carcere di Bari, agente ferito e infermiere in ostaggio. Chiuse le indagini: nei guai 3 detenuti

La Procura ha chiuso l’inchiesta sui disordini avvenuti nel carcere di Bari la sera del 17 agosto scorso, sono 3 i detenuti destinatari di un avviso di conclusione delle indagini preliminari.

Tra loro un giovane nigeriano con problemi psichiatrici, ora internato nella Rems di Spinazzola. Le accuse nei loro confronti, a vario titolo, sono quelle di lesioni personali, danneggiamento, interruzione di pubblico servizio e resistenza a pubblico ufficiale.

La sera del 17 agosto due detenuti riuscirono a togliere ad un agente della polizia penitenziaria le chiavi della sezione e a liberare cittadino nigeriano ed istigarlo a picchiare il poliziotto. Gli indagati avrebbero poi distrutto un tavolo di legno, impugnando ciascuno una gamba del mobile e percorrendo i corridoi al fine di aizzare alla rivolta gli altri detenuti.

L’accesa contestazione avrebbe coinvolto un infermiere in servizio nel carcere che sarebbe stato trattenuto dai reclusi per alcuni minuti. I detenuti sono stati identificati dalle immagini registrate dalle telecamere presenti all’interno del penitenziario.