Far west piazza Moro, lancia monopattino contro la vigilessa: 2 anni ai domiciliari con la fidanzata

Nella giornata di ieri vi abbiamo dato notizia della condanna a 2 anni di reclusione inflitta a Iheb Novira, il 25enne di nazionalità tunisina che ha aggredito verbalmente la nostra troupe e ferito una vigilessa in piazza Moro lo scorso 14 aprile.

Il giovane, processato con rito abbreviato, è stato scarcerato dopo un mese e resterà ai domiciliari a casa della fidanzata.  Le accuse nei suoi confronti sono quelle di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni. Il 25enne è stato in carcere per quasi un mese ed è stato arrestato qualche istante dopo l’aggressione. Nel video editoriale alcune precisazioni in merito alla notizia e alla vicenda.

 

Bari, far west in piazza Moro. Troupe aggredita e vigilessa ferita: 25enne condannato a 2 anni

Iheb Novira, il 25enne di nazionalità tunisina che ha aggredito verbalmente la nostra troupe e ferito una vigilessa in piazza Moro lo scorso 14 aprile, è stato condannato a 2 anni di reclusione. Il giovane, processato con rito abbreviato, è stato scarcerato dopo un mese ma resterà ai domiciliari a casa della compagna. 

Le accuse nei suoi confronti sono quelle di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni. Il 25enne è stato in carcere per quasi un mese, è stato arrestato qualche istante dopo l’aggressione.

Secondo la tesi della difesa del 25enne straniero, non sarebbe stata usata violenza contro la vigilessa che sarebbe inciampata nel monopattino nel tentativo di inseguirlo.

La vigilessa ha riportato un trauma alla mano destra e al ginocchio sinistro, con prognosi di 10 giorni.

Bari, far west in piazza Moro. Troupe aggredita e vigilessa ferita: 24enne tunisino a processo. Convalidato l’arresto

Il giudice Ambrogio Marrone ha convalidato l’arresto del 25enne tunisino che ha aggredito la nostra troupe e la vigilessa nei pressi di piazza Moro la mattina del 14 aprile.

Il giovane sarà giudicato con rito abbreviato, su richiesta del legale, condizionato all’acquisizione di un video. Secondo la tesi della difesa del 25enne straniero, non sarebbe stata usata violenza contro la vigilessa che sarebbe inciampata nel monopattino nel tentativo di inseguirlo.

Il giovane è accusato di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali aggravate. La vigilessa ha riportato un trauma alla mano destra e al ginocchio sinistro, con prognosi di 10 giorni.

Bari, non sequestra auto guidata da minorenne per aiutare il clan Capriati: vigilessa sospesa dal 19 febbraio

Una vigilessa di Bari è stata sospesa per tre mesi dal servizio, a partire dal 19 febbraio, a causa di alcuni contatti avuti in passato con persone legate alla criminalità organizzata barese. Secondo quanto ricostruito il 23 marzo 2017 si trovava, con un collega, al sottopassaggio di piazza Luigi di Savoia all’ingresso del centro di Bari. Fermò un’auto guidata da un minorenne, ma non sequestrò il mezzo e non denunciò il ragazzino.

Tutto questo per fare un favore a Giorgio Larizzi, spacciatore vicino al clan Capriati di Barivecchia. Nell’ambito di un’operazione antidroga della Dda di Bari, è emersa l’intercettazione telefonica in cui il minore chiedeva alla vigilessa di non sequestrare l’auto Quello della vigilessa è stato considerato un episodio che dimostra la “significativa vicinanza e il contegno soggiacente” nei confronti della criminalità organizzata. Da quel giorno ad oggi è rimasta però sempre in servizio , l’accusa di omissione di atti di ufficio non consentiva la misura cautelare. Il processo è ancora in corso, ma il reato sarà prescritto a marzo.

Si tratta del primo provvedimento adottato nell’ambito delle misure previste dalla Prefettura su indicazione del ministero dell’Interno che ha individuato “misure puntuali” che il Comune di Bari “dovrà adottare, al fine di assicurare il rispetto dei principi di legalità e buon andamento”, come si legge nel documento che il prefetto Francesco Russo ha notificato al sindaco Vito Leccese.

Il ministero, sulla base delle verifiche della commissione inviata dopo gli oltre 130 arresti di febbraio 2024 nell’ambito dell’inchiesta ‘Codice interno’ (sul voto di scambio politico-mafioso) ha stabilito che non ci sono “le condizioni” per lo scioglimento del Consiglio comunale per infiltrazioni della criminalità, ma “ha condiviso la presenza di situazioni, anche ripetute, di irregolarità che hanno determinato disfunzioni nell’attività amministrativa”.

Anche per questo saranno previste ulteriori sanzioni nei confronti di dipendenti pubblici. Nella relazione del Prefetto sono previste altre misure che prevedono una riorganizzazione dei controlli interni e l’adeguamento degli strumenti regolamentari che riguardano le assunzioni. Misure saranno previste anche nei confronti di due municipalizzate.

Bari, non sequestra auto guidata da minorenne per aiutare lo spacciatore dei Capriati: vigilessa sospesa per 3 mesi

Il Comune di Bari non sarà sciolto, nessun’altra azienda (oltre l’Amtab) sarà commissariata, seppur sono previste attività di tutoraggio nei prossimi mesi. Nel resoconto finale delle decisioni legate all’inchiesta Codice Interno, che ha travolto la città di Bari, ci sono anche le sanzioni destinate ad alcuni agenti di Polizia Locale.

Se 10 di loro non potranno più portare la pistola, una vigilessa è stata sospesa per tre mesi. Secondo quanto ricostruito il 23 marzo 2017 si trovava, con un collega, al sottopassaggio di piazza Luigi di Savoia all’ingresso del centro di Bari. Fermò un’auto guidata da un minorenne, ma non sequestrò il mezzo e non denunciò il ragazzino.

Tutto questo per fare un favore a Giorgio Larizzi, spacciatore vicino al clan Capriati di Barivecchia. Il retroscena è riportato da La Gazzetta del Mezzogiorno. Nell’ambito di un’operazione antidroga della Dda di Bari, è emersa l’intercettazione telefonica in cui il minore chiedeva alla vigilessa di non sequestrare l’auto.

Quello della vigilessa è stato considerato un episodio che dimostra la “significativa vicinanza e il contegno soggiacente” nei confronti della criminalità organizzata. Da quel giorno ad oggi è rimasta però sempre in servizio , l’accusa di omissione di atti di ufficio non consentiva la misura cautelare. Il processo è ancora in corso, ma il reato sarà prescritto a marzo.

 

Bari, Amiu e Multiservizi non commissariate. Nella Polizia Locale vigilessa sospesa: stop pistola per 10 agenti – FOTO

Il Comune di Bari non sarà sciolto e le due aziende municipalizzate Amiu e Multiservizi non saranno commissariate, a differenza dell’Amtab, già sottoposta alla misura di prevenzione dell’amministrazione giudiziaria. Sanzioni in arrivo per diversi agenti della Polizia Locale.

Ecco le nuove anticipazioni del decreto in attesa della notifica. Per Amiu e Multiservizi sono “previste misure di tutoraggio del Prefetto dirette ad assicurare uno stretto controllo delle loro attività” sulla base dell’articolo 94 bis del Codice antimafia.

Per l’Amiu il Prefetto di Bari “adotterà la misura della prevenzione collaborativa per la durata di 12 mesi”, si legge nel provvedimento. La società “dovrà adottare provvedimenti organizzativi di risanamento al fine di rimuovere e prevenire le anomalie riscontrate” e attraverso il GIA (Gruppo Interforze Antimafia), istituito presso la Prefettura, “saranno verificate le transizioni societarie in entrata e in uscita, i conferimenti di incarichi professionali e ogni atto di amministrazione o gestione di valore non inferiore a 5000 euro”. Inoltre la società dovrà “utilizzare un conto corrente dedicato che consentirà la tracciabilità degli atti di pagamento e riscossione”.

Per la Multiservizi è prevista invece una misura di controllo, sempre per la durata di un anno, meno invasiva visto che il Comune ha già adottato procedure di bonifico. Infine sono state rese note anche le sanzioni alla Polizia municipale: sospesa una vigilessa per 3 mesi dal servizio, altri 10 non potranno più portare la pistola.