Terrore a Pane e Pomodoro, uomo tenta il suicidio e si getta nudo in mare: “Voglio morire”. Recuperato vivo

Panico sulla spiaggia di Pane e Pomodoro dove una persona risulta essere dispersa in acqua. Le ricerche sono state subito attivate dopo l’allarme di una turista.

Aggiornamento ore 16 – L’uomo è stato recuperato vivo. Secondo le prime ricostruzioni si tratta di un tentato suicidio. L’uomo, prima di buttarsi in mare, ha nascosto gli indumenti nel bidone della spazzatura e si è buttato a mare dopo i frangiflutti gridando “Voglio morire”. Sul posto è intervenuta la Guardia Costiera con il 118, l’uomo è stato portato in ospedale.

Tragedia nel Salento, malore in acqua durante il bagno serale: muore a 61 anni un turista di Treviso

Tragedia nel Salento dove un 61enne della provincia di Treviso è deceduto a causa di un malore durante un bagno serale sul litorale di Andrano. Nonostante la bassa temperatura, l’uomo ha deciso di concedersi un bagno.

La moglie, preoccupata dal suo mancato rientro, ha fatto scattare l’allarme. Il corpo è stato ritrovato dai Carabinieri privo di vita in acqua, a poca distanza dalla riva.

Il 118 non ha potuto fare altro che constatare il decesso arrivato per cause naturali del decesso. La salma è stata così riconsegnata ai familiari. 

Tragedia a Torre a Mare, auto precipita da una scogliera in acqua: muore 20enne

Tragedia questa mattina a Torre a Mare dove un’auto è precipitata da una scogliera nei pressi di Grotta della Regina. Nella vettura era presente una ragazza di 20 anni, inutili i soccorsi dei Vigili del Fuoco e dell’ambulanza.

Sul posto sono intervenuti anche la Polizia locale e la squadra “Mare sicuro” della Guardia Costiera. Il corpo è stato recuperato dai sommozzatori che si sono aperti un varco dal cofano per il recupero del corpo. La ragazza aveva con sé ancora la sua borsetta. Non si esclude che si sia trattato di un gesto volontario.

“Scossa elettrica”, mare e pasticciotto in Salento: Lello e i compari strapazzano la Grande Panda

Iniziano con la Fiat Grande Panda gli assurdi test drive che i tre compari, Antonio, Tino e Lello condurranno per la sfida lanciata da Autoclub di Bari. Un modo per capire come le auto elettriche, di diverse dimensioni e potenze, riescono a cavarsela nell’uso quotidiano.

Chi conosce i tre tenori del web certamente sa che ogni volta sarà l’occasione per divertirsi e fare qualcosa di insolito insieme a Lello. Vi faremo conoscere luoghi e vi faremo quasi accomodare in auto con loro per farvi vivere la quotidianità di Quinto Potere.

Ricevuta da Davide la “pomata” per i rifornimenti, senza troppe spiegazioni sull’auto, i tre compari sono partiti con un piano A da via Napoli, a Bari, diretti alle spiagge di San Cataldo di Lecce. Il piano è diventato subito B e poi C, a causa di alcuni imprevisti e dello stile di guida, niente affatto parsimonioso di Antonio, che Lello non ha fatto a meno di sottolineare.

E poi le storie e i selfie delle tante persone incontrate in questo giro in cui è successo di tutto, compreso l’essere costretti a chiamare l’aiuto a casa e poi al numero verde Plenitude, quando il cavo è rimasto bloccato nella colonnina. Tanti amici, anche reali, incontrati per caso, ma prima di partire una sosta al bar Nobile, per assaggiare uno dei pasticciotti più buoni del Salento, il cui assaggio a Tino, l’unico dei tre a poterlo mangiare, è costata l’ustione del palato.

Paura a Molfetta, a fuoco ristorante sul mare. In fiamme la struttura di legno e metallo: Vigili del Fuoco in azione

I Vigili del Fuoco sono intervenuti questa mattina a Molfetta per un incendio divampato in un ristorante sul mare. Al loro arrivo l’intera struttura in metallo e legno era avvolta dalle fiamme.

Prontamente tre squadre hanno iniziato ad operare sul posto con due autobotti a supporto. Le operazioni di messa in sicurezza sono proseguite per diverse ore anche a causa dell’erba secca e delle case nelle immediate vicinanze.

Taranto, escono in barca e non fanno più ritorno. Trovato il corpo senza vita di Claudio Donnaloia

Un’uscita in barca come tante, un’abitudine consolidata tra amici, una domenica dedicata alla pesca sportiva nel mare di casa. Ma da quel momento si è aperto il vuoto sulla sorte di quattro uomini partiti da Taranto e mai rientrati. Fino a che il ritrovamento in mare nel pomeriggio di ieri di un cadavere al largo di Bernalda ha fatto piombare le famiglie nella paura più cupa.

Paura che si è poi concretizzata in serata quando al corpo è stato dato un nome, che è quello del 73enne Claudio Donnaloia, il più grande della comitiva. Gli altri tre dei quali non si hanno ancora notizie sono Antonio Dell’Amura, imprenditore 61 anni, che era al timone della sua imbarcazione semicabinata di circa sette metri, l’amico Domenico Lanzolla, meccanico di 60 anni, e Pasquale Donnaloia, di 67 anni, pensionato come il fratello Claudio. Pasquale era arrivato solo il giorno prima da Milano, dove vive, e si era aggregato all’ultimo momento all’uscita in barca.

La figlia, non riuscendo a contattarlo, ha lanciato l’allarme. I quattro erano salpati dal Molo Santa Lucia domenica mattina, diretti come spesso accade verso la zona dell’isola di San Pietro.

Le condizioni del mare, però, non erano ideali: forti raffiche di tramontana hanno agitato le acque del Golfo, tanto che la Capitaneria di porto ha ricevuto decine di richieste di soccorso. Dalla tarda mattinata, i telefoni dei quattro hanno smesso di funzionare.

Alle 17.30, i familiari hanno formalizzato la segnalazione di scomparsa alla Guardia Costiera. Da quel momento è scattata una massiccia operazione di ricerca, coordinata dalla Direzione marittima di Bari. In campo, mezzi navali e aerei della Capitaneria, della Guardia di Finanza e dell’Aeronautica militare.

Le ricerche si estendono da Taranto fino alle coste di Basilicata e Calabria, con perlustrazioni fino a 15 miglia dalla costa e l’impiego di elicotteri e velivoli da pattugliamento marittimo. Il corpo recuperato questo pomeriggio si trovava a circa 14 miglia da Bernalda e a 11 miglia in linea d’aria da San Vito, a Taranto. Il ritrovamento è avvenuto in una delle zone individuate come prioritarie per le ricerche, come confermato dal comandante della Capitaneria, Rosario Meo.

Uno dei dispersi è affetto da diabete, una condizione che rende ancora più drammatica l’attesa. Intanto, la macchina dei soccorsi non si ferma: la sala operativa ha allertato anche le navi mercantili e i diportisti presenti nella zona, invitandoli a collaborare. Ma finora, nessuna traccia dell’imbarcazione né degli altri tre uomini.

Escono in barca e non fanno rientro, sono 4 gli uomini scomparsi in mare a Taranto: ricerche senza sosta

Sono quattro – e non tre come era stato riferito in un primo momento – gli uomini dispersi in mare da ieri a Taranto.

Il quarto uomo è il fratello di uno dei diportisti già segnalati, salito ieri mattina a bordo dell’imbarcazione della quale non si hanno più tracce. Poco fa, a quanto si è appreso, la figlia ne ha denunciato la scomparsa.

I tre scomparsi dei quali si conoscono i nomi sono Domenico Lanzolla, di 60 anni; Claudio Donnaloia, di 73, e Antonio Dell’Amura, di 61 anni, tutti di Taranto. Le operazioni di ricerca e soccorso proseguono senza sosta. La quarta persona dispersa risiederebbe a Milano.

Doppia tragedia: 13enne salvato dalle onde muore in ospedale e 72enne trovato senza vita dopo ore di ricerche

Un ragazzino di 13 anni, Manuel Sandu, di origine rumena e residente a San Ferdinando di Puglia, è morto sabato nel reparto di rianimazione dell’ospedale di San Giovanni Rotondo dove era stato ricoverato in gravi condizioni dopo essere stato soccorso nelle acque antistanti un lido di Margherita di Savoia. Domenica, nelle acque di Marina di Lizzano, è stato ritrovato invece il corpo di un 72enne scomparso nel pomeriggio del 21 giugno dopo essersi allontanato dalla riva su un materassino gonfiabile.

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Qualità delle acque di balneazione, Puglia prima regione in Italia con il 99,7%: è il quinto anno consecutivo

La Puglia si conferma prima in Italia, per il quinto anno consecutivo, per qualità delle acque di balneazione (eccellenti per il 99,7%), seguita da Friuli Venezia Giulia (99,6%), Sardegna (98,7%) e Toscana (98,2%).

È il risultato delle analisi microbiologiche condotte nel corso di quattro anni (2021-2024) dal Snpa, il Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente, la rete che coordina le diverse Agenzie regionali per l’ambiente presenti sul territorio nazionale, tra cui l’Arpa Puglia.

Dai dati emerge che lungo i circa mille chilometri di costa pugliese la Regione Puglia ha individuato, ai sensi dell’attuale normativa di riferimento, 676 acque destinate alla balneazione, che corrispondono a un totale di circa 800 chilometri: in particolare sono state individuate 254 acque di balneazione in provincia di Foggia, 46 in provincia di Barletta-Andria-Trani, 78 in provincia di Bari, 88 in provincia di Brindisi, 139 in provincia di Lecce e 71 in provincia di Taranto.

“Con il 99,7% delle acque classificate nella massima categoria qualitativa, la nostra regione si colloca al primo posto a livello nazionale per il quinto anno consecutivo”, conferma il direttore generale di Arpa Puglia, Vito Bruno.

Bandiere Blu, la Puglia sale a quota 27 e si piazza al secondo posto dopo la Liguria: ci sono 3 new entry

Aumentano le bandiere blu in Italia. Il vessillo che attesta, tra l’altro, mare eccellente negli ultimi quattro anni, efficienza della depurazione e della gestione dei rifiuti e nel complesso del territorio va quest’anno a 246 Comuni rivieraschi (erano 236 nel 2024) e 84 approdi turistici (81), per complessive 487 spiagge (485), che corrispondono a circa l’11,5% dei lidi premiati a livello mondiale.

Quest’anno le bandiere blu sui laghi scendono a 22, con un comune che non riconferma il riconoscimento. Sono 15 le nuove entrate e 5 i comuni non riconfermati: la Liguria perde una bandiera e ottiene 33 località; la Puglia sale a 27 riconoscimenti con 3 nuovi ingressi (Castrignano del Capo, Margherita di Savoia e Pulsano); con 23 bandiere blu c’è poi la Calabria che conquista tre nuovi ingressi.

Ecco le 27 bandiere blu pugliesi. Provincia di Foggia: Isole Tremiti, Rodi Garganico, Peschici, Vieste, Zapponeta. Provincia di Barletta-Andria-Trani: Margherita di Savoia, Bisceglie. Provincia di Bari: Polignano a Mare, Monopoli. Provincia di Brindisi: Fasano, Ostuni, Carovigno. Provincia di Lecce: Lecce, Melendugno, Castro, Castrignano del Capo, Patù, Salve, Ugento, Gallipoli, Nardò. Provincia di Taranto: Ginosa, Castellaneta, Leporano, Maruggio, Manduria, Pulsano.

Questa mattina la cerimonia di premiazione da parte della Foundation for environmental education (Fee) nella sede del Cnr a Roma alla presenza dei sindaci. La bandiera blu viene assegnata sulla base dei 32 criteri del Programma che vengono aggiornati periodicamente in modo da spingere le amministrazioni locali partecipanti ad impegnarsi per risolvere, e migliorare nel tempo, le problematiche relative alla gestione del territorio al fine di una attenta salvaguardia dell’ambiente, spiega la Fee Italia che fa capo alla ong internazionale Foundation for Environmental Education.

Elenco Spiagge Bandiera Blu 2025

“Quest’anno abbiamo chiesto alle Amministrazioni comunali di redigere e presentare un Piano di Azione per la Sostenibilità, con le attività realizzate e programmate nel triennio 2025-2027” spiega Claudio Mazza, presidente della Fondazione Fee Italia. Gli obiettivi individuati per il triennio 2025-27, sono cinque: Mobilità sostenibile; Città e comunità sostenibili; Vita sulla terra; Vita sott’acqua; Lotta contro il Cambiamento climatico.

I 15 nuovi ingressi nel panorama italiano delle bandiere blu Fee sono: Torino di Sangro (Abruzzo), Cariati (Calabria), Corigliano Rossano (Calabria), Cropani (Calabria), Sapri (Campania), Cattolica (Emilia Romagna), Formia (Lazio), Campofilone (Marche), Castrignano del Capo (Puglia), Margherita di Savoia (Puglia), Pulsano (Puglia), San Teodoro (Sardegna), Messina (Sicilia), Nizza di Sicilia (Sicilia), Marciana Marina (Toscana). I cinque Comuni non riconfermati sono Capaccio Paestum (Campania), Ceriale (Liguria), San Maurizio d’Opaglio (Piemonte), Ispica (Sicilia) e Lipari (Sicilia).

La Fee Italia ricorda che “i 32 criteri del Programma vengono aggiornati periodicamente in modo da spingere le amministrazioni locali ad impegnarsi per risolvere, e migliorare nel tempo, le problematiche relative alla gestione del territorio al fine di una attenta salvaguardia dell’ambiente”. Tra gli indicatori considerati ci sono: l’esistenza e il grado di funzionalità degli impianti di depurazione; la percentuale di allacci fognari; la gestione dei rifiuti; l’accessibilità; la sicurezza dei bagnanti; la cura dell’arredo urbano e delle spiagge; la mobilità sostenibile; l’educazione ambientale; la valorizzazione delle aree naturalistiche; le iniziative promosse dalle Amministrazioni per una migliore vivibilità nel periodo estivo.