Follia a Lecce, afferra studenti dalla gola e li sbatte contro l’armadietto: “Vi spacco e metto sotto con la macchina”

Afferra uno studente per la gola, lo sbatte contro l’armadietto e lo minaccia. “Ti spacco la testa, ti metto sotto con la macchina”. Pochi istanti dopo si ripete, con le stesse modalità, con il suo compagno di banco. Protagonista un professore di musica, supplente a tempo determinato, in una scuola secondaria di primo grado di Lecce. A denunciare l’episodio alle Forze dell’Ordine è stata la mamma di uno dei due 13enni, ma anche la Dirigente Scolastica ha avviato indagini interne per vederci chiaro. Il ragazzo ha anche problematiche comportamentali e necessita di un insegnante di sostegno in determinate ore.

Il docente, secondo quanto denunciato, ha rimproverato i due alunni sorpresi a chiacchierare e dalle parole è passato in poco tempo ai fatti. “È un fatto ingiustificabile, quando mio figlio è arrivato a casa non voleva dirmi nulla, ma ha avuto una crisi di nervi – le parole della mamma a La Repubblica -. E ha iniziato a piangere. Siamo andati immediatamente in ospedale. Se fossimo qui a parlare di minacce solo verbali o di provvedimenti disciplinari non avrei mai pensato di presentare una denuncia ma su un’aggressione fisica non potevo sorvolare. Da due giorni non va a scuola  ma lui vuole tornare e temo che se dovesse incontrare il professore l’istinto violento prenderebbe il sopravvento. Ci sentiamo sconfortati. Speravamo che nostro figlio potesse fare dei passi in avanti in questo percorso ma così tutto diventa difficile”. Parallelamente anche la dirigente scolastica ha avviato approfondimenti interni prima di adottare eventuali provvedimenti nei confronti dell’insegnante.

Lettera choc al Politecnico, catena di solidarietà tra studenti. La ministra Bernini: “Giovani fragili vanno ascoltati”

“Il bigliettino dello studente barese appeso all’albero di Natale ci scuote e ci ricorda un dovere collettivo fondamentale: l’ascolto”. Questo è il commento della ministra dell’università e della ricerca, Anna Maria Bernini, sul caso del ragazzo del Politecnico di Bari e della lettera appesa all’albero di Natale in cui confessava il suo stato di sofferenza e solitudine. “Il disagio giovanile e studentesco è una realtà che non possiamo ignorare. Il rischio più grande, da evitare ad ogni costo, è che queste difficoltà restino nell’ombra, invisibili – ha aggiunto -. Le fragilità dei giovani, amplificate dalla pandemia, richiedono attenzione e risposte concrete”.

La notizia ha fatto il giro del web e dei social dopo l’appello diffuso sui social da una professoressa, allarmata dal peso di quelle parole. La mamma ha riconosciuto il figlio, autore del messaggio, mettendosi in contatto direttamente con la stessa docente. Ma in pochi giorni si è innescata una catena di solidarietà senza precedenti. Tanti suoi colleghi di studio si sono fatti avanti con messaggi e lasciando il proprio numero di telefono. “Non sei solo. Chiedi aiuto! Chiamaci, noi ci siamo”, recitano gli altri fogli appesi all’albero di Natale.

Bari, lettera anonima al Politecnico: “Non ho più voglia di vivere”. Docente cerca lo studente per aiutarlo

Inizia così il post pubblicato sui social dalla professoressa Anna Castellano con la speranza di rintracciare l’autore della lettera anonima. “Caro Babbo Natale, vivere è diventato estenuante e non ho molta voglia di farlo. Non ho più voglia di combattere per ciò che desidero. Please, let me fly away”, si legge all’interno della lettera.

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Bari, aggressione choc nella succursale della Perotti: studente pestato a sangue nella sua classe

Un’altra aggressione a scuola nel Barese. Questa volta la vittima è uno studente del quinto anno dell’istituto professionale Perotti, aggredito da un giovane venuto all’esterno mentre si trovava nella sua classe. Ieri, secondo quanto raccontato da La Gazzetta del Mezzogiorno, l’aggressore si è introdotto nel plesso di via Giuseppe Re David, dove è ospitata la succursale del Perotti, e non ha trovato nessun ostacolo. Ha così raggiunto indisturbato l’ultimo piano dell’edificio.

Qui si è avvicinato un collaboratore scolastico che ha provato a fermarlo, senza successo. Dopo averlo allontanato con spintoni, l’aggressore è arrivato davanti alla classe della vittima, ha aperto la porta, si è avvicinato ad uno studente e lo ha iniziato a colpire con schiaffi, pugni e calci nello stupore generale. Si sono vissuti attimi di panico, qualcuno ha cercato invano di fermarlo mentre l’insegnante e altri compagni hanno iniziato ad urlare. Dopo alcuni minuti l’aggressore è uscito di corsa, raggiungendo l’uscita. Sul posto Carabinieri e 118, sono stati ascoltati i testimoni e la vittima. Le indagini sono state avviate.

Bari, pezzo di marmo si stacca dal muro del bagno della scuola Laterza: ferito 12enne

Attimi di paura questa mattina nell’istituto Laterza di Bari dove un ragazzino di 12 anni è stato colpito da un pezzo di marmo che si è staccato dal muro di uno dei bagni della scuola che frequenta. Soccorso e trasportato all’ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari, il 12enne è stato sottoposto a una Tac cranica che ha dato esito negativo e sarà sottoposto ad altri esami e a una visita ortopedica. Ha riportato un ematoma.

Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno messo in sicurezza l’area. I bagni dell’istituto scolastico, secondo quanto si apprende, non hanno muri divisori che arrivano al soffitto ed è da chiarire se il pezzo di marmo si sia staccato e sia caduto accidentalmente oppure se la caduta sia stata provocata dalla vittima. Completamente danneggiato il water. Sull’episodio indagano i carabinieri. Il 12enne potrebbe essere dimesso in giornata.