Furto e riciclaggio di auto, maxi blitz nel Foggiano: arrestate 25 persone di Cerignola

Un parcheggio di auto rubate in diverse zone della Puglia e poi collocate in una rimessa del nord Barese dove venivano cannibalizzate.

Modelli di diverso tipo, di grossa cilindrata e utilitarie, venivano smontati, smembrati e i pezzi, dagli pneumatici ai motori, archiviati su scaffali e pronti a finire sul mercato parallelo a quello legale.

Sono 25 le persone, tutte di Cerignola (Foggia) finite in carcere questa mattina nell’ambito di un’indagine di contrasto ai furti di auto, reato che ha reso la provincia di Barletta- Andria- Trani, tra le prime in Italia. Gli indagati sono accusati, a vario titolo, dalla Procura di Trani, che ha coordinato le indagini degli agenti della squadra mobile di Andria, di associazione per delinquere finalizzata al furto, riciclaggio e ricettazione di autovetture.

Dettagli dell’operazione saranno resi noti nel corso della conferenza stampa che si terrà alle ore 11 in Procura a Trani.

Spaccio a Gravina, scoperto maxi laboratorio per produrre marijuana: arrestati tre cittadini albanesi

Avrebbero creato un laboratorio di circa 200 metri quadri utilizzato per la produzione di marijuana nella zona industriale di Gravina in Puglia (Bari), organizzando un’attività di spaccio della sostanza stupefacente in un’abitazione dello stesso Comune pugliese.

Per questo il gip del Tribunale di Bari ha emesso un’ordinanza di misure cautelari a carico di sei cittadini albanesi: uno in carcere, due agli arresti domiciliari, tre destinatari dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria con obbligo di dimora.

A eseguirla nei giorni scorsi sono stati i finanzieri della compagnia di Altamura con il supporto di unità cinofile del gruppo pronto impiego di Bari e dei militari del Nucleo operativo metropolitano di Bari.

L’operazione, spiega la guardia di finanza in una nota, rappresenta l’epilogo di approfondimenti investigativi che hanno consentito di scoprire un’associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, grazie alla denuncia presentata nei confronti degli indagati.

Nel corso delle indagini sono stati sequestrati il laboratorio clandestino e ingenti quantitativi di cocaina e marijuana, e sono state arrestate in flagranza quattro persone di nazionalità italiana. Gli indagati sono accusati di aver messo in piedi un «programma criminoso tipico dell’associazione a delinquere».

Bari-Pisa, pestaggio al San Nicola fa il giro del mondo. Interrogati i 3 arrestati: “Il papà è provato per suo figlio”

“Il mio assistito è rammaricato. Ha spiegato al giudice come sono andate le cose, è provato soprattutto per la presenza del figlio davanti a scene così poco edificanti”. Queste sono le parole di Claudio Solazzo, il legale del papà pestato all’esterno dello stadio San Nicola durante Bari-Pisa.

L’uomo, di Terlizzi, è stato arrestato con altri due uomini con l’accusa di rissa aggravata. Tutti e tre sono stati interrogati questa mattina. Il papà del piccolo di 7 anni è stato interrogato in Tribunale, gli altri due arrestati sono stati invece ascoltati in carcere.

Secondo quanto ricostruito dalla Digos, la rissa sarebbe iniziata prima del video diventato poi virale in tutto il mondo. Protagonista un gruppo di almeno 7 persone e tutto sarebbe riconducibile a motivi extracalcistici.

Bari-Pisa, pestaggio al San Nicola fa il giro del mondo. Tre arresti a Toritto: oggi gli interrogatori

Sono in programma oggi gli interrogatori di garanzia dei tre uomini di Terlizzi arrestati per la rissa avvenuta all’esterno dello Stadio San Nicola, durante la partita tra Bari e Pisa, davanti ad un bambino scoppiato poi in lacrime.

Tra loro c’è anche il padre del piccolo, tutti dovranno fornire la loro versione dei fatti. Secondo quanto ricostruito dalla Digos, la rissa sarebbe iniziata prima del video diventato poi virale in tutto il mondo. Protagonista un gruppo di almeno 7 persone e tutto sarebbe riconducibile a motivi extracalcistici.

Rapina a mano armata, sequestro di persona e riciclaggio: 6 arresti tra Andria, Molfetta e Bari – I NOMI

I Carabinieri hanno arrestato 6 persone con le accuse di rapina a mano armata con sequestro di persona ai danni di un autotrasportatore, riciclaggio e ricettazione di autovetture provento di furto e di favoreggiamento.

In manette sono finiti Michele Carrara, 48 anni, di Molfetta; Giuseppe Frappampina, 40 anni di Bari; Riccardo Guglielmi, 57 anni, Giuseppe D’avanzo, 53 anni, Francesco Fortunato, 62 anni, e Nicola Rella, 71 anni, questi ultimi tutti di Andria.

Carrara è il marito di Carmela Germano, consigliere comunale di Molfetta che sostiene la giunta Minervini. Germano è stata eletta nel 2022 nella civica Molfetta al Centro riconducibile ad Alessandro Cataldo.

L’indagine è coordinata dal Procura di Trani ed è condotta dai militari del Reparto Operativo – Nucleo Investigativo, a partire da febbraio 2025.

Bari-Pisa, pestaggio al San Nicola fa il giro del mondo. Tre arresti a Toritto: tra loro il papà del bimbo in lacrime

In queste ore, la Polizia di Stato, a conclusione dell’attività investigativa svolta ininterrottamente a seguito di alcuni episodi di violenza accaduti all’esterno dello stadio San Nicola di Bari, ha tratto in arresto tre soggetti, rispettivamente di 33, 41 e 49 anni.

Sono accusati del reato di rissa pluriaggravata. Accertamenti compiuti nella fase delle indagini preliminari, che necessitano della successiva verifica processuale nel contradittorio con la difesa.

Nel pomeriggio del 4 maggio, presso lo stadio San Nicola di Bari, alle 15.00, si è disputato l’incontro di calcio Bari – Pisa valevole per il campionato di serie B, 2024/2025.

La tifoseria organizzata barese, nell’ambito di una contestazione da diverso tempo in atto nei confronti della presidenza della società, dopo aver avuto regolarmente accesso all’interno dell’impianto sportivo, ha raggiunto gli spalti della curva nord superiore senza vessilli e bandiere, esponendo solo uno striscione. Alle 15.25, in maniera coordinata e programmata, gli appartenenti ai principali gruppi ultras hanno abbandonato lo stadio e circa 300 di loro si sono radunati nello spazio adibito a parcheggio antistante la curva nord. A seguire, la maggior parte degli ultras ha raggiunto il parcheggio antistante la tribuna d’onore, posizionandosi innanzi al varco di accesso numero 1 ove è stata inscenata una ulteriore contestazione.

Nelle more della menzionata iniziativa, nell’area di parcheggio della curva nord, si è registrato un violento tafferuglio tra più soggetti, sedato solo dall’intervento di alcune pattuglie della Polizia di Stato, che identificano uno dei protagonisti. Le immagini diffuse dai canali social riprendono una violenta aggressione subita da un soggetto che in quel momento si trova vicino ad un bambino in lacrime. Si tratta purtuttavia solo di immagini che riprendono solo una parte degli accadimenti.

Dalla completa visione ed analisi delle immagini registrate dalle telecamere a circuito chiuso che servono lo stadio San Nicola, svolta con peculiare cura e celerità dal personale della Digos della Questura di Bari, in collaborazione con il personale della Polizia Scientifica, è stato possibile ricostruire l’esatta dinamica dei fatti e, allo stato, identificare compiutamente tre dei responsabili.

Nel dettaglio, pochi minuti prima del presunto “pestaggio”, diffuso con il video amatoriale sui social, in un’area adiacente avviene una lite che vede coinvolti due dei tre odierni arrestati – la presunta vittima dell’aggressione, padre del minore ed un altro tifoso -. Nell’occasione è proprio il primo che sferra un micidiale colpo al viso del rivale, che crolla in terra, mentre il primo continua a colpirlo fino a quando non intervengono i presenti, arrestandone la violenza. È l’episodio che scatena poi altri due eventi. Circa un paio di minuti dopo, infatti, l’aggressore, che nel frattempo si è spostato di alcuni metri, viene circondato da un gruppetto di almeno quattro persone ed a sua volta fatto bersaglio di calci e pugni. Questa seconda fase, che avviene dietro un automezzo ivi parcheggiato, dura pochi secondi.

Subita dopo la vittima si divincola dai suoi assalitori (è questo il momento ripreso dalla parte iniziale del video amatoriale diffuso dai social) e si avvicina al figlio minore che assiste alla scena. Viene quindi nuovamente aggredito, in sequenza, da altre due persone. Uno di questi è colui che ha subito il primo colpo al viso, che ne frattempo si è rialzato.

A seguire v’è l’arrivo degli agenti di Polizia che interrompono l’aggressione e fermano e identificano uno dei protagonisti. In tutti gli episodi di violenza ha assistito inerme il minore.

Alla luce delle risultanze acquisite, ritenendo sussistente il reato di rissa pluriaggravata per tutti i soggetti coinvolti nelle varie fasi descritte, si è proceduto nei confronti dei tre soggetti identificati all’arresto in flagranza differita, per i quali il Pubblico Ministero, informato dell’esito dell’attività svolta, ha disposto la custodia cautelare in carcere. È importante sottolineare che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che, l’eventuale colpevolezza, in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo, nel contraddittorio tra le parti.

È al vaglio del Questore di Bari l’emissione di provvedimenti amministrativi nei confronti dei protagonisti della vicenda.

Lucera, soccorritore 118 crea area di spaccio nel pronto soccorso dell’ospedale: 6 arresti e 4 denunce

Uno smercio di droga all’interno della postazione del pronto soccorso dell’ospedale Lastaria di Lucera è stato scoperto dai carabinieri che hanno arrestato sei persone per spaccio di sostanze stupefacenti e denunciato a piede libero altre quattro.

L’indagine, coordinata dalla procura di Foggia, ha messo il luce il ruolo del principale indagato, tra gli arrestati, ovvero un autista soccorritore del 118, che aveva creato all’interno del pronto soccorso la sua area di spaccio.

Stando alle indagini, in concorso con altri individui che accedevano ad aree riservate del nosocomio, discuteva di approvvigionamento di sostanza stupefacente e proventi da ripartire.

Oltre 80 gli episodi di cessione, acquisto e detenzione di sostanze stupefacenti, soprattutto cocaina, accertati dai carabinieri in base agli elementi raccolti

Foggia, medici aggrediti dopo la morte della 23enne Natasha: il Riesame dice sì all’arresto di quattro familiari

Il Tribunale del Riesame di Bari ha accolto l’appello presentato dalla Procura contro il no del gip di Foggia all’arresto dei quattro parenti di Natasha Pugliese, la 23enne di Cerignola deceduta a settembre, imputati per aver aggredito il personale sanitario del Policlinico Riuniti di Foggia a seguito della morte della ragazza.

Sono stati così disposti gli arresti domiciliari per il padre, due fratelli e lo zio della 23enne. I quattro, tramite il legale, hanno presentato ricorso in Cassazione e ora toccherà alla Suprema Corte pronunciarsi sulla vicenda.

L’aggressione avvenne il 4 settembre del 2024 davanti alla sala operatoria della chirurgia toracica dopo la notizia del decesso. I familiari avrebbero aggredito verbalmente e fisicamente medici, infermieri e personale sanitario costretto a barricarsi in una stanza attigua per sfuggire alla violenza. La scena fu ripresa e le immagini diventarono virali, suscitando anche sdegno e preoccupazione.

Sulla morte della 23enne resta aperto un altro filone, quello relativo all’eventuale colpa medica e che vede indagati una ventina tra medici e operatori sanitari accusati di omicidio colposo, oltre alla persona che la sera del 18 giugno a Cerignola investì la ragazza.

Droga e armi per la Sacra Corona Unita, 10 arresti nel Brindisino: dal carcere comandava il boss Tarantino

Una delle dieci persone destinatarie dell’ordinanza di custodia cautelare eseguita questa mattina dai carabinieri di Brindisi avrebbe impartito ordini dal carcere di Oristano dando indicazioni su come recuperare, pagare e trasportare la droga.

Si tratta – secondo quanto accertato dalle indagini – del presunto capoclan Cristian Tarantino, 37enne ritenuto vicino alla frangia della Scu attiva a Tuturano, che in carcere avrebbe utilizzato dispositivi digitali, tra cui un pc, e i social network.

Per lui e per le altre nove persone indagate le accuse sono, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico illecito di stupefacenti, con l’aggravante di aver agevolato la Scu; spaccio di sostanze stupefacenti e violazioni in materia di armi.

Le misure cautelari, nove in carcere e una ai domiciliari, sono state disposte dal gip del tribunale di Lecce su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Lecce. Alcuni dei destinatari dei provvedimenti si trovavano già in carcere.

In totale sono 18 gli indagati nell’ambito di una indagine più ampia, legata ad alcuni intimidazioni ai danni dei titolari di negozi a San Pietro Vernotico, in provincia di Brindisi, e che nei mesi scorsi aveva portato ad altri arresti. Nei confronti di Tarantino, dopo aver scoperto l’uso di cellulari e pc, era stata disposta la detenzione secondo il regime del 41 bis.

Bari, rivolta al carcere minorile Fornelli. Agenti picchiati con calci e pugni: arrestati 7 minorenni tra 16 e 17 anni

La gip del tribunale per i minorenni di Bari, Antonia Salamida, ha disposto la custodia cautelare in un istituto penale per minori nei confronti di sette giovani, tra i 16 e i 17 anni, accusati, in concorso tra loro, di sequestro di persona, resistenza a pubblico ufficiale, tentata evasione e furto aggravato.

Secondo l’accusa, lo scorso 9 marzo avrebbero partecipato ai disordini avvenuti all’interno dell’istituto penale per minori Fornelli di Bari. L’arresto era stato chiesto dalla Procura dei minori l’8 aprile. Tutti e sette sono già detenuti, per altri reati, in sette differenti istituti penali per minori.

Secondo le indagini, lo scorso 9 marzo a Bari avrebbero agito con loro anche due maggiorenni. In base a quanto ricostruito dai pm, quella sera – per evadere dal carcere – avrebbero incendiato le lenzuola, strappato fili dei telefoni, spaccato telecamere, tablet, tv e una ricetrasmittente.

Poi avrebbero insultato, minacciato e picchiato due agenti della penitenziaria con calci, pugni e morsi, e a loro avrebbero anche rubato le chiavi dei cancelli. Uno dei minorenni avrebbe quindi sparso dell’alcol nel corpo di guardia e sui pantaloni di uno degli agenti, minacciando di dar loro fuoco.

Gli agenti, poi, sarebbero stati rinchiusi nello stesso corpo di guardia. A causa dell’aggressione, due poliziotti sono rimasti feriti.